Blenio Café
cosa fare per la valle?
China
am: 10.4.2013 4:11
Ho provato, ma non mi fa più votare!!!!!!!
Fiordaliso
am: 10.4.2013 6:05
Un "Swiss Sun Valley" è certamente un'idea accattivante ma attenzione: un label non è solo la realizzazione grafica di un logo ma soprattutto una piattaforma per la promozione di un'offerta.

Un logo di per se non serve a molto se non sostenuto da attività di marketing adeguatamente finanziate di anno in anno. Per cui le domande sono: i soldi chi c'è li mette? I privati? I contribuenti dei comuni della valle? Ticino o Blenio Turismo?

Da quanto comprendo il label "parco nazionale" arriva invece (sempre che lo si voglia) con un suo conspicuo finanziamento annuale. Se ci si presenta da Svizzera Turismo con un logo che non è sostenuto (si intende sostenuto con attività reali) non viene neanche considerato e sempre scartato a favore di destinazioni più forti (in Ticino queste sono Lugano e Locarno).

In un post precedente si indica come irrealizzabile un label per la promozione comune di servizi e prodotti delle valli di Blenio, Surselva, Rheinwald e Moesano (per intenderci quelli dall'altra parte della stessa montagna) dimenticando che "Swiss Made" - uno dei più efficaci label mondiali - felicemente mette assieme prodotti che parlano diverse lingue e provengono da tutti gli angoli della Confederazione elvetica.

Un vecchio principio che ci ha servito bene per diversi secoli: l'unione ci fa forti.

PS: FORZA 1a ACQUAROSSA
Gina
am: 16.4.2013 18:23
Ho letto su "Azione" di ieri, 15 aprile, un bel articolo sulle case dei pagani in Valle di Blenio “Leggende e misteri delle Case dei pagani”.

Sono 20 anni che abito in valle di Blenio, e sapevo dell'esistenza della Casa dei pagani di Dongio, ma non sapevo assolutamente che esistessero altre due case di questo tipo a Malvaglia e a Marolta. Leggo, con ulteriore sorpresa, che in queste case sono stati fatti, negli anni '70, ritrovamenti archeologici, di "recipienti, resti di pellame o di tessuto, vasellame di terracotta, chiodi e ferri di cavallo" e poi di ".... una serie di spilloni, di metallo colorato e monete..."

Ma dove si trovano quei ritrovamenti, ora? Si possono vedere? Non sarebbe il caso valorizzare di più quei tesori?

La casa di Dongio sarebbe accessibile, anche se non facilmente: occorrono, infatti, "ottime scarpe, buone gambe, molto equilibrio e niente vertigini", ma, nella casa, aspetta un "libro degli ospiti" dove può firmare chi ci è arrivato!

Sono sicura che queste Case dei pagani, con tutti i misteri, le leggende e i miti che le avvolgono, ma con anche le ricerche storiche e i ritrovamenti archeologici fatti, sarebbero, con un po' di accorgimenti e delle "operazioni di marketing" adeguate, una meta molto attrattiva per turisti.

Almeno io, quando sono all'estero, visito con gran piacere e interesse questo tipo di monumenti storici ...
mara
am: 16.4.2013 21:59
... concordo Gina...
Sono le "piccole grandi cose" che abitando in Valle (o per chi ci è nato) non si vedono più o sono talmente scontate da apparire insignificanti.

Un altro esempio, e la cosa si ripete da anni. Mo' ora la condivido con voi.

Immaginatevi, mentre salite in auto da Lottigna, immaginatevi fortemente di essere un turista lucernese o olandese o tedesco. Poco importa. Ma sforzatevi di mettervi nei suoi panni e osservate la vostra valle e la strada coi suoi occhi. Ora mentre vi concentrate in questo "esercizio" sarete già arrivati alla Baracca, con la vostra auto. Ok? Ci siete?

Oltrepassate, sulla circonvallazione, l'abitato di Torre, fate il leggero dosso prima del grande ponte e ora???? All'imbocco del Ponte, cosa vedete davanti a voi??? Mettetevi nei panni del turista!!! Vedete una cosa eccezionale, bellissima! Ma l'avete visto - ma per davvero e osservato ben bene - quanto è bello, quanto è magnifico il Sosto? Quanto è unico e particolare?

Da casa mia vedo la strada cantonale e il bivio verso Dangio (c'è una preselezione). Non vi posso dire, ma sono tantissime, le auto che si fermano (specie il fine settimana e nella bella stagione) sulla preselezione, scendono i turisti - anche ticinesi neh - scattano una foto al Sosto e al paesaggio magnifico. Alcuni attraversano cauti la strada e scattano la foto da lì. Altri salgono fino al parcheggio sotto casa. E scattano foto. Aquila poi è magnifica, sotto il Sosto.

Mi verrebbe la voglia di scendere e dar loro del thè freddo (Tisana Olivone?) o offrire loro un gelato. Chi non lo comprerebbe, se accompagnato da un sorriso e due parole?

Fossimo nei vicini Grigioni o anche in certe regioni italiane (Trentino-Alto Adige), accanto a quella preselezione ci sarebbe già un piccolo spazio con piccola sosta (il terreno ci sarebbe...), 2-3 tavolini in legno indigeno (IN LEGNOOOO!), recipienti per i rifiuti. Un pannello illustrativo coi nomi di montagne e villaggi.

In fondo basta poco. Ma ho anche la sensazione che, in Ticino, ci siano ormai troppe leggi, norme e regole da rispettare e il tutto si fa lungo, logorante e pesante... non vorrei dire come quel che sta capitando a.... L'Aquila, per la ricostruzione di cittadina e case terremotate, ma a volte ci manca poco...

Bisognerebbe che nelle regioni periferiche di montagna, certi piccoli accorgimenti turistici si possano fare con una specie di... "clausola d'urgenza" o delle "non scartoffie tira tempo..." Il tutto per non finire per mesi nelle pastoie burocratiche magari solo per posare un cartello con una freccia... (basta che poi, per quel cartello, noi bleniesi ne abbiamo pure rispetto, perché impallinarlo (anche quelli nuovi cribbio!!!) certamente è un pessimo biglietto da visita...) :-( che delude.... e fa pensare...

Ma bon, fine ai miei pensieri che ho condiviso con voi, grazie all'input di Gina. Mi sa che salirò a Dongio, con le dovute precauzioni....

Buon pomeriggio e, per chi legge, provate davvero a fare l'esercizio... :-) vi sorprenderà!
China
am: 17.4.2013 5:36
Leggere il tuo scritto, Mara, è stato come arrivare in valle e vedere, si perché mentre leggevo rivedevo le immagini da te descritte e che godo ogni volta che arrivo in valle. Aggiungo la Greina innevata, il profilo di Gorda, l'impervio Simano e poi e poi.... sarebbe un elenco infinito. Hai perfettamente ragione le nostre bellezze dovremmo valorizzarle. A chi danneggia i cartelli e non solo, vorrei dire "Andate, conoscete la gente delle grandi città e quando vi chiedono dove abitate provate a descrivere la valle". A me è capitato più volte di descrivere il mio paese, la valle la bellezza della passeggiate in montagna, ho visto come gli occhi della gente si illuminano e mi dicono. "Ma che fortunata che sei". Si sono fortunata, anche se ora non proprio in valle, sono però spesso li a sentire gli odori, i suoni e le sensazioni a me cari. Chissà, ...e se un giorno.....
Buona giornata a tutti.
Erika
am: 19.4.2013 23:48
L'"esercizio" che descrive Mara (salendo la Valle, guardarla con occhi da turista) io lo faccio spesso, e lo facevo sempre i primi tempi che vi abitavo. Sono qui da 8 anni, e ogni volta che oltrepasso la "Baracca" esclamo: ma come l'è bel Tor :-).
E apprezzo molto anche tutto il resto del "panorama" quando oltrepasso Torre e vado verso il Lucomagno o a Campo Blenio e Ghirone. Una magnificenza! La più bella Valle del Ticino (e la pensavo così anni prima di sapere che per puro caso sarei diventata un'abitante di questa valle).
Mara: geniale l'idea "grigionese" del chiosco in legno e dei pannelli descrittivi!
Gina: ti propongo - da consigliera comunale - di portarla avanti! Si può fare :-)
mara
am: 20.4.2013 19:58
Ciao Erika
ho sorriso simpaticamente leggendo il tuo scritto... diciamo che non intendevo un chiosco, perché già per il tempo che ci vorrebbe per avere tutti i permessi per fare un semplice "spiazzo" con tre tavolini di legno indigeno e un pannello illustrativo (bisognerà passare in quanti uffici cantonali di impatti di qua e di là, sezione forestale per le piante, ecc...), figurati per un chiosco, che richiederebbe anche l'autorizzazione alla vendita di bevande e affini...

No no, andremmo alle calende greghe :-) Stiamo sul semplice... :-)

Buona giornata di pioggia a tutti!
erika
am: 21.4.2013 23:04
Ciao Mara,
vada per il semplice... Ombrellone e tavolino :-) Purchè - se possibile - si faccia qualcosa. Carpe diem...
Erika
Gina
am: 22.4.2013 4:39
Care Erika, Mara e China, rispondo soprattutto al suggerimento di portare l'idea del chiosco e pannello informativo in Consiglio comunale. Un po' credo di già conoscere la risposta: "Non abbiamo trovato nessuno per gestire il chiosco a Olivone - chi gestirebbe quello di Dangio?" E devo dire che anche per me il problema sarebbe quello. Difficile guadagnare il da vivere da una tale attività, al massimo, presumo, si tira fuori un guadagno accessorio. O hai il fuoco sacro, oltre a un buon senso commerciale e molta perseveranza, o lasci perdere. Non credo che il problema sarebbe la "burocrazia" come dice Mara, in Svizzera (e in Ticino) davvero non mi sembra eccessiva. Anzi... all'estero (e in particolare in Italia) ci invidiano per l'efficiente amministrazione! Se qualcosa ci manca, secondo me, è la volontà delle persone di lanciarsi in questo tipo di attività, e lo si può anche capire fino ad un certo punto. I giovani hanno altre ambizioni, e c'è comunque anche sempre un rischio, soprattutto in questo periodo di crisi. Ma, per concludere, io credo che un progetto "Parc Adula" potrebbe innescare uno sviluppo positivo, interrompere la spirale verso basso che stiamo vivendo e invogliare più persone a investire in piccole attività anche di questo tipo.
mara
am: 22.4.2013 5:03
Ciao...
... di nuovo devo sorridere (ma sempre con simpatia neh), però constato purtroppo - dico purtroppo perché ci lavoro, nell'informazione - come a volte per un "nulla" l'informazione viene "distorta". E poi resto delusa. Essì che lettere e parole sono scritte nero su bianco in tutta chiarezza... :-)

Ossia: NON ho assolutamente parlato di un CHIOSCO!!!! :-) A parte il chiosco di Olivone e la sua triste e illogica storia, ma vediam beh che si fa fatica a trovare un gerente per il bar del Polisport...
Io qua sotto intendevo che bastano 3 bei tavoli (belli solidi in legno indigeno) e un pannello illustrativo (mo' ora però non lo scriverò più n'altra volta :-)))) Nessun chiosco stabile. Va bene il "furgonett" del gelataio (se sarà di un intraprendente bleniese tanto meglio!) ammesso che ne passi uno di là e che abbia voglia di fermarsi.

Quanto a leggi e permessi, è ben vero che siamo messi molto meglio di Paesi a noi vicini (l'esempio della ricotruzione di L'Aquila è deleterio, direi disumano...), nessuno penso sostiene il contrario, ma penso - da un mio modesto punto di vista - che da noi sono anche aumentati nel corso degli anni gli uffici, gli esami, gli impatti, ecc da superare per progetti comunque validi nelle zone periferiche di montagna e per i quali i tempi si "dilazionano" all'inverosimile. Sempre mi sorprende, per fare un esempio, l'inflazione di studi (alcuni poi si sovrappongono nei contenuti ma vengono fatti lo stesso). Studi di qua, studi di là, costosi e lunghi. Anche per giungere a certe conclusioni che sono magari già evidenti perché date dalla logica delle cose o dal buon senso...

cosa fare per la valle?
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