Blenio Café
OSPEDALE DI ACQUAROSSA
marcello
am: 11.3.2014 0:19
BELTRAUREGIATT :(
Gina
am: 11.3.2014 3:18
Leggendo l'intervista tutta a Giorgio Pellanda, resto ancora di più allibita. Fare il medico in valle è una vocazione, quindi si possono anche sovraccaricare, tanto, lavorano comunque già per la gloria? È questo che dice? Non ci posso credere...
erika
am: 11.3.2014 4:09
Signor Pellanda!!! Non è vero che i casi di polmonite e scompenso diabetico non vengono curati ad Acquarossa! Parlo per esperienza, dato che il caso si è verificato nella mia famiglia, e garantisco che il paziente è stato preso a carico e egregiamente curato ad Acquarossa.

Anch'io, come Gina, sono allibita e pure arrabbiata.
Beltraminelli e Pellanda dovrebbero almeno avere il pudore di mettersi daccordo e dire una volta per tutte e molto chiaramente la stessa cosa: cioè che non gliene frega proprio niente di come sarà il futuro dell'Ospedale di Acquarossa e non fare finta che la gente delle Valli ticinesi conti ancora qualcosa. Ormai da tempo siamo ridotti a cittadini di serie B ed abbiamo l'impressione di essere come le bestiole nello zoo: ogni tanto venite a darci una nocciolina per farci stare tranquilli. VERGOGNATEVI :-(
Mario
am: 11.3.2014 15:20
Attenzione! Ricordo bene che mesi fa, quando è giunta la prima notizia della "ristrutturazione" dell'Ospedale, è stato chiaramente detto (dall'autorità competente) che il Pronto Soccorso l'avrebbero comunque mantenuto ad Acquarossa. Mi sembra ora che non è così... Allora, a poco a poco cambiano le cose come se la gente non ricordasse quanto è stato dichiarato in precedenza? Non sarebbe un bell'atteggiamento. Sarebbe opportuna una spiegazione.
Richi
am: 11.3.2014 21:40
per la Valle di blenio così com’è non va proprio bene
Dal "Giornale del Popolo" di oggi, a p.2.

PER LA VALLE DI BLENIO, COSÌ COM'E' NON VA PROPRIO BENE

di Luca Baggi, presidente Consiglio di Fondazione La Quercia

Gli scenari prospettati dalla pianificazione ospedaliera cantonale sono state al centro delle attenzioni del Consiglio della Fondazione La Quercia che gestisce l’omonima casa bleniese per anziani. E non poteva essere altrimenti. Per considerazioni storiche dapprima. La casa per anziani si è sviluppata quale naturale estensione dell’attività del primo ospedale sorto in valle grazie alla pionieristica determinazione dell’Unione Apostolica bleniese all’inizio del secolo scorso. Con l’avvento dell’EOC le due istituzioni hanno sì sviluppato una propria indipendenza formale, consolidato ognuna la propria specifica attività continuando nondimeno a rappresentare agli occhi della comunità bleniese tutta un blocco unitario di primario riferimento.
Accanto alle considerazioni d’ordine storico altre derivano dall’osservazione della realtà; l’ospedale bleniese ha mantenuto una forte connotazione di centro di competenze sottolineata dall’insediamento della prima unità geriatrica cantonale e rappresenta tutt’ora un insostituibile tassello del tessuto economico di una intera regione. Da anni il consiglio di fondazione conduce riflessioni attorno alla formazione di un polo socio-sanitario vallerano, inteso quale centro attorno al quale coagulare -coordinandoli tra di loro- tutti i servizi di cura ed assistenza a favore dell’intera popolazione. Perché quella idea possa germogliare è però necessario continuare ad essere affiancati da una struttura ospedaliera di riferimento forte, ancorata al suo territorio, orientata a bisogni che non sono più da dimostrare, non da una struttura di volta in volta indebolita, diminuita, amputata.

Non possono non preoccuparci scenari che prospettano la temporanea chiusura dell’ospedale, il tempo necessario per l’edificazione di una nuova struttura, è stato detto. Troppi i rischi di “non ritorno” e nessuno li vuole correre. La nostra fondazione dispone di ampie superfici di terreno atte ad accogliere un nuovo edificio ospedaliero che potrebbe così sorgere accanto alle strutture esistenti senza alcuna necessità di chiusure e trasferimenti di attività.
L’approfondimento della documentazione posta in consultazione ha però svelato altri aspetti che meritano di essere segnalati alla pubblica attenzione e, perché no, denunciati. A pochi mesi dalla pubblicazione dei dati relativi al fabbisogno di posti di degenza per anziani in Ticino, che non prevedevano alcun nuovo fabbisogno per la valle di Blenio, la pianificazione ospedaliera (cfr. versione riassuntiva pubblicata il 13 febbraio scorso) prevede l’occupazione di un intero piano dell’ospedale bleniese con 30 letti per anziani senza fornire alcuna ulteriore specificazione.
In bocca ci è rimasto il gusto amaro dell’artifizio improvvisato per mascherare lo smantellamento di posti acuti: così nessuno si accorge che svuotiamo l’ospedale.
Ma non è tutto; si rinfaccia all’ospedale bleniese la mancata rivendicazione di attribuzioni e servizi nell’ambito di una procedura di candidatura/offerta di cui nulla si è udito prima di oggi e che è stata gestita nelle alte (altre) e segrete sfere. Il minimo che si possa pretendere da una consultazione degna di questo nome è che si svolga in modo democratico e trasparente.
L’impressione è che la procedura in corso costituisca la classica cortina fumogena finalizzata alla benedizione di strategie e scelte operate da un gruppo di pochi ben informati -e non certo disinteressati-attori.
Il consiglio di fondazione de La Quercia auspica che gli organi regionali coinvolti nella consultazione ufficiale sappiano riequilibrare la discussione e raddrizzare la barca.
L’accettazione degli scenari tracciati dalle linee pubblicate costituirebbe per l’intera valle di Blenio un segnale estremamente negativo in un momento in cui enti pubblici e privati stanno concentrando gli sforzi tesi alla realizzazione di importanti progetti di valenza sovra-regionale, dal centro invernale di Campra al complesso termale di Acquarossa al Parc Adula. Lo Stato e le sue emanazioni istituzionali non hanno il diritto di smobilitare e nemmeno quello di smantellare servizi che hanno dimostrato di corrispondere a necessità e di funzionare egregiamente. Essi debbono pertanto continuare ad attuare misure di integrazione sociale e regionale; fra di esse figura senz’altro il consolidamento di una struttura sanitaria decentralizzata forte in Valle di Blenio.


alfiero
am: 14.3.2014 16:02
Perché questi bavagli? ….. non mettete il bavaglio ai bleniesi! ……. a scriverlo è un medico che conosce la medicina e la valblenio e che ancora oggi su GdP interviene. Un altro medico in televisione ha sostenuto l’utilità della struttura medica dislocata. Altri quattro medici, abbiamo visto, sostengono l’ospedale di Acquarossa.. Quindi l’importanza del “Bleniese” dal punto di vista medico non è da mettere in dubbio. Anche il comune di Biasca sostiene l’ospedale, da semplice cittadino lo ringrazio. Non si capisce perché l’EOC e una quantità di politici sembrano non crederci.. Qualche mito si sfata da solo: In quel “privato” che chiude uffici postali e ospedali ora si capisce quanto “pubblico” ci sia. Erika ha usato la parola, secondo me, giusta: “arrabbiata”. Sosteniamo con la nostra firma l’azione dei 3 Sindaci e dei 2 Granconsiglieri, e, se la lunga lista verrà considerata, dai destinatari, come un preventivato ultimo grido di disperazione che lascia il tempo che trova perché i pro e i contro sono dettati dalle scuderie ideologiche, (Qulacuna si muoverà con raccomandazioni di voto a favore di Acquarossa) gli interessi della nostra periferia andrebbero difesi con compattezza solidale, trasversale, in forma organizzata, durevole e dichiarata da spendere ogni volta che a contare sono i numeri
mara
am: 14.3.2014 20:51
5000 abitanti siamo, o qualche centinaio in più.... Almeno altrettante le firme che dovrebbero essere raccolte per "pesare" almeno un pochetto politicamente (è questo il valore di una petizione, non di più...). Lasciati via bimbi e ragazzi fino ai 18 anni, vuol dire che tanti appoggi ci devono giungere (e/o li dobbiamo cercare!!) fuori valle... E' un impegno di tutti noi. E' anche questione di responsabilità nostra, che non dobbiamo sempre delegare ad altri. Ora tocca a noi!!!

FORZAAAAAAA!!!!!!!!!!!
lo scriba montano
am: 15.3.2014 1:02
Leggendo l'odierno articolo del dr Martinoli (originario di Marolta, quindi bleniese) apparso sul GDP, sembra di capire che qualcuno non capisce, o forse meglio finge di non capire.

Sembra di poter dar ragione almeno parzialmente al dottore, che quanto meno dal profilo tecnico indubbiamente ne capisce qualcosa di più di chi non vuol capire.

Una ulteriore conferma (se il dottore ha ragione) che cadregopoli non capisce un tubo e appoggia solo gli affari di qualcuno che trusga nel pentolone degli interessi di corte.

Sembra di poter riconoscere chi è il trusgatore. Forse anni fa era stato messo sul giusto cadregone apposta per trusgare. Dall’alto si trusga meglio che non essere seduti per terra.

Il progetto di pianificazione, non è partito l'altro ieri e perciò qualcuno sapeva dove si voleva arrivare, almeno da qualche anno.

Tenuto nascosto per errore o dimenticati di informare, oppure taciuto volutamente??!!
I dubbi sono forti.

Al di la della razionalizzazione e dei dettami delle leggi di mercato a cui nemmeno la sanità sfugge (anzi!!), una ulteriore conferma che la periferia ed in particolare le valli non interessano a nessuno (salvo al cittadino per venire a distrarsi al mattino e ritornare alla sera sul suo sofà).

Tanto il numero di voti lo si raccoglie nei centri; le briciole di periferia fanno solo statistica ma non girano né il gallo sul tetto né la stadera.

In tutti questi anni di sapere sottaciuto, a qualcuno era venuto in mente di studiare delle alternative valide atte a controbattere le previste dinamiche?

Necessita poi chiedersi; perché le autorità della Leventina non polemizzano più di quel tanto?
Quale coniglio saranno capaci di far uscire dal cilindro al momento opportuno?
La risposta sta nella sfera di cristallo!

Magari se si prepara qualcosa di buono, si può ancora rimediare almeno in parte, visto che la decisione finale deve essere ancora presa.
Quindi chi ha ancora qualche facoltà di fare e qualche freccia nell’arco; partire a raddrizzare il tiro!!
Marisa
am: 15.3.2014 5:21
Il potere solo il potere conta, come si può cadere in basso quando la politica viene usata solo con i numeri, teorie di guadagno, speculazioni per far carriera ad alti livelli; la democrazia e il bene comune vengono tralasciati volutamente, tanto a farne le spese è solo il parente povero.
Questo percepisco nel quadro globale di chi fa le regole fusioni, soppressioni di posti di lavoro, progetti megalomani atti ad impoverire le Valli, una minoranza siamo!
Poi si parla di parità di salari / di minimo salariale.
Ma alla fine non è forse meglio salvaguardare posti di lavoro che ci sono e si possono salvare con un po' di altruismo e volontà
politica del lavoro, tenendo conto del bisogno per le cure medico ospedaliere ed il Pronto soccorso di vitale importanza per le necessità di primo intervento.
richi
am: 15.3.2014 20:37
Finalmente una chiara e forte presa di posizione dell'Ascoble!

E il..."poco convincente" relativo ad un "Cevio 2" per Acquarossa, poteva tranquillamente essere scritto come "inaccettabile"!!!

Ma insomma, siamo cittadini di serie B???? Basta toglierci questo e quello e poi trasformarci un parco naturale!!!!!!!!!!!!!!! BASTA!!!

E bisognerebbe che ci siano molti molti molti bleniesi alla serata!
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