Blenio Café
AIUTATECI A PORTARE L'ELETTRICITÀ ALL'ALPE DI NARA
Fabio
am: 30.1.2008 2:36
La Amici del Nara SA, società che gestisce dal lontano 2001/2 gli impianti di risalita della regione del Nara di proprietà del Comune di Acquarossa, intende sostituire l'alimentazione elettrica dello skilift situato nella zona dell’alpe di Nara, attualmente prodotta con un generatore diesel da 200kVA, con una nuova linea elettrica. Questa partirebbe dalla regione Foppa per giungere all'Alpe di Nara lungo un percorso sotterraneo di complessivi di 2100 metri.
Per la nostra società, che opera prevalentemente sulla base del volontariato dei propri soci, un simile investimento risulta essere impossibile senza il ricorso ad aiuti esterni. Per questa ragione ci rivolgiamo a tutti voi, lettori del Blenio Caffé, amici e simpatizzanti, per ottenere un sostegno concreto per questo nostro ambizioso ma nel contempo anche interessante ed ecologico progetto.
Sottoscrivendo l'acquisto di una tratta della futura linea elettrica ci aiutate a realizzare un’opera significativa per la salvaguardia della nostra stazione.
Cosa fare, basta entrare nella pagina www.nara.ch e entrare nella rubrica elettrificazione del 2000 e sottoscrivere uno o piú lotti.
Sicuri del vostro contributo vi ringraziamo già sin d'ora per l’aiuto assicuratoci.
Con simpatia
Per gli Amici del Nara
Fabio Mandioni
fabio
am: 13.3.2008 3:12
Prima di tutto vorrei ringraziare tutte le persone che hanno aderito all'iniziatva che ha già raccolto oltre 25'000 Fr.
Ma è mai possibile che nessuno ha il coraggio di portare un commento alla discussione, o se del caso dire pubblicamente quello che pensa a proposito di questo progetto che è la base del Nara sia dal profilo energetico che ecologico?
Cari Bleniesi e lettori del BC, per noi tutti è piú che mai importante in questo momento dimostrare l'attaccamento e l'importanza di tutti i nostri 3 impianti invernali della Valle di Blenio quali Campra, Campo Blenio e Nara.
Solo in questo modo riusciremo a mantenere la credibilità dei tre progetti in mezzo alla burrascosa e forte campagna di "Neve gate", combattuta senza mezzi termini da Airolo a Chiasso.
La lotta degli impiegati delle SBB di Bellinzona serve quale esempio e monito a quello che la Valle di Blenio ha già sofferto nel passato, dallo smantellamento della ferrovia alla chiusura di diverse fabbriche e altri casi che tralascerei di elencare, stando semplicemente a guardare quello che succede commentando "a gha pensum sü".



marcello
am: 13.3.2008 12:51
Questo silenzio la dice lunga sulla tanto decantata unità d'intenti vallerana... e poi quando si inizia a parlare di soldi il braccino si fa ancora più corto...
Riguardo le Officine di Bellinzona non ho ancora letto da nessuna parte un qualsiasi segnale di sostegno da parte bleniese.
Si sta assistendo ad uno slancio di solidarietà decisamente fuori dal comune, se le maestranze dovessero uscire vincenti da questa brutta faccenda, il Ticino tutto ne uscirà a testa alta! E sarà d'esempio per il resto della Svizzera!
erika
am: 14.3.2008 17:55
Accontento subito Giancarlo: penso che quanto stanno facendo le FFS per affossare l'economia ticinese sia più che scandaloso. Sono favorevole a questo sciopero: non è logico togliere a noi un reparto che funziona ed è in attivo, per spostarlo e costruirlo ex-novo altrove. Inoltre teniamo conto che è al centro della prossima linea Alptransit. Infine ritengo urgente e opportuno licenziare immediatamente l'intero consiglio di amministrazione delle FFS. Cosa aspetta il Consiglio Federale? La confederazione possiede l'intero pacchetto azionario FFS!
Saluto tutti. erika
Ursula
am: 16.3.2008 20:28
Ciao a tutti

tengo anche io ad aggiungermi al coro di voci che chiede maggiore sensibilità e unità di fronte a situazioni importanti.
Un'unità che deve farsi sentire concretamente, quando è il momento di farlo, agendo e discutendone.
In questo momento ritengo importante far sentire al Ticino e alla Svizzera che noi bleniesi, e intendo la Valle di Blenio al completo, crediamo in noi stessi, nei nostri progetti, e che in quanto tale lavoriamo davvero alla loro realizzazione. Sostenere il progetto della società Nara non può che renderci più uniti e mostrare all’esterno - a chi potrebbe avere l’interesse di sostenerci e apprezzarci - che ci diamo da fare e crediamo nelle nostre potenzialità.
Se poi si pensa che stiamo parlando di un progetto ecologico, questo dovrebbe spronarci ancora di più alla solidarietà nei confronti di un’iniziativa che ha voluto credere fiduciosa nel sostegno da parte della popolazione. Dobbiamo andare in direzione di uno sviluppo sostenibile delle nostre regioni, uno sviluppo che integra interesse sociale, economico e rispetto per la natura, una natura e un territorio formidabili in cui abbiamo la fortuna di vivere; solo l’impegno e la consapevolezza da parte degli abitanti che ospita può rendere effettivo un sostegno che guarda al futuro e al benessere delle nostre regioni e generazioni future.

Iniziamo dunque col voler bene alla nostra Valle, iniziamo con il credere in noi stessi; solo così è possibile trovare quella forza collettiva generata dal senso di appartenenza genuino e reale; un attaccamento che vada dunque oltre a luoghi comuni, modi di pensare desueti o interessi personali, e che s'incammini invece verso l’apertura di idee e nuove mentalità mirando a realizzare progetti esistenti e consoni al benessere collettivo a ogni livello. Credere in noi stessi e considerare nuove prospettive, sono gli ingredienti verso lo sviluppo della nostra valle. Di conseguenza anche chi ci guarda dall'esterno vedrà in noi delle potanzialità attuabili.
Ursula
am: 16.3.2008 21:01
Per quel che riguarda ciò che accade nel nostro Ticino in questo momento, lo ritengo a dir poco vergognoso e inammissibile. Non è possibile che si continui a pensare a privare, privatizzare o smantellare servizi preziosi presenti sul nostro territorio a profitto di interessi egoistici personali o a causa di una gestione mal fatta. Non è giusto che a pagare siano i cittadini, famiglie intere. Lo Stato non può accettare una cosa del genere, sarebbe come ammettere uno scacco e dimostrare poca solidarietà e comprensione verso i singoli, verso la collettività.
Inoltre mi pare che le cosiddette difficoltà finanziarie a cui sono confrontate le FFS, non vengono in alcun modo ben specificate o spiegate, e i media in questo fanno la loro parte. Non ci sono elementi chiari che spiegano le ragioni di questi problemi. Ma a pagarne le conseguenze sono proprio coloro che non sono adeguatamente informati sulla situazione, sono i singoli a rischiare gravi conseguenze a livello personale e familiare.
Ma quel che ritengo ancora più grave, oltre alla cattiva informazione, è il fatto che le proposte strategiche da parte dirigenziale per risolvere la questione, si limitano per lo più a proposte di tagli o privatizzazioni (parziali o meno). A ennesima dimostrazione che al bene collettivo non si pensa.
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