Blenio Café
PARC ADULA
Eva
inserito il: 10.11.2016 10:53
Caro gaetan,

invece di lamentarti e polemizzare del perché il Team Parc Adula non risponde allla tua domanda, perchè non li contatti direttamente?
Di norma non si posta una domanda in un forum, sperando che l'interessato per caso veda il tuo post e ti risponda, ma ci si rivolge direttamente a lui.
Se si hanno delle domande le si formulano al diretto interessato.
Sul sito sono indicati i contatti:

tel 091 827 37 65
info@parcadula.ch
gaetan
inserito il: 10.11.2016 10:22
CHIEDO al Team ParcAdula PERCHÈ non risponde alla nostra domanda fatta l'8 novembre, relative alle zone legna da ardere sugli alpi (oltre a Garzotto).
Inoltre, suggerisco a certi ospiti di BC che i testi scritti MOLTO lunghi (vedi Paolo), soltanto una minoranza delle persone li legge per intero! Peccato.
Buona fortuna ParcoAdula.
Luca
inserito il: 10.11.2016 8:27
Si parla sempre di progetti e futuro rigoglioso della valle, ma chi sa darmi oggi un progetto che porta posti di lavoro e soldi per altri progetti in valle, oltre all’unico progetto (parc Adula) che si voterà il 27 novembre?
Paolo
inserito il: 10.11.2016 0:56
Cari cafènauti,
il Ticino ha il 7% della popolazione CH, la valle di Blenio ha l’1,5% della popolazione ticinese. Va bene piangere e lamentarsi ma non è che siamo l’ombelico del mondo: direi anzi che come minoranza delle minoranze dobbiamo imparare l’arte di arrangiarsi.
Bello parlare di autonomia, libertà, autodeterminazione, ma la realtà dei fatti è che le poche zone che gestiamo con una autonomia molto limitata sono il 2% del territorio (zone edificabili). Sul resto del territorio comanda mamma Elvetia tant’è che la tanto decantata libertà si infrange contro il diritto di poter mettere un sacrosanto tavolo di sasso davanti al nostro rustico o tagliare qualsiasi albero nel nostro bosco! Prospettive di sviluppo (quello vero) non se ne vedono. Le valli periferiche sono destinate alla residenza ed al turismo quindi è inutile abbaiare alla luna: vediamo di tirare il meglio da questa realtà.
I nostri eletti non hanno dimenticato le nostre rivendicazioni, ma si devono arrendere alla legge dei numeri e dei più forti. Non possiamo neanche sempre pretendere milioni su milioni per il Nara, per Campra, per Campo, per la Fondazione alpina, per Acquacalda, per la Val Malvaglia, la Filovia o altri progetti che poi falliscono. Da decenni la valle si sta spegnendo con chiusure in tutti gli ambiti.
Il Parco è un potenziale di sviluppo, una piattaforma come lo è l’Ente regionale di sviluppo, ma non un attore di primo piano.
Voi investireste in una realtà senza prospettive di sviluppo ? Credo di no ed è forse per questo che da oltre 40 anni si sogna il rilancio delle Terme ma, mentre sull’arco alpino sono cresciute come funghi, da noi siamo sempre al palo. Forse con il Parco abbiamo una chance in più che qualcuno (non noi bleniesi) li realizzi. Le basi pianificatorie ora ci sono.
La nuova politica regionale punta sui centri come motore di sviluppo. Con il Parco, Confederazione e Cantoni stanziano fondi alle zone periferiche affinché cerchino di risollevare le loro sorti in ambiti consoni alle loro peculiarità. I fondi del Parco permettono a Comuni, Parrocchie e Patriziati di investire nella valorizzazione territoriale, a Fondazioni di recuperare le nostre memorie storiche e culturali, al settore agricolo di valorizzare meglio i suoi prodotti (ah il caseificio..), di recuperare pascoli inselvatichiti, e altro ancora. Un territorio migliore fa bene dapprima a chi lo vive e poi è un’attrattiva per chi lo vuol visitare. Altre iniziative imprenditoriali (osterie, negozi , B&B ed altre attività) faranno capo ad altri finanziamenti settoriali. Se vi sarà un aumento di turisti avremo pure sempre una mammella degna della miglior balia che oltre a rivitalizzare i nostri comuni, frequenteranno musei (in decadenza), filovie e centri invernali (ansimanti), e chi più ne ha più ne metta.
Ma ci vorrà una popolazione più votata all’ospitalità che sappia offrire anche “un piatt da bona cera”. Una valle quindi con una maggior voglia di vivere, di provare e rischiare, magari anche di sbagliare per poi rialzarsi con la serena convinzione di averci almeno provato. E tra 8 anni ne riparleremo, e anche Cantone e Confederazione ne riparleranno. Come con la nuova politica regionale dove la Confederazione ha ridiscusso i crediti attribuiti al Cantone visto che nel quadriennio precedente i fondi a disposizione sono stati spesi solo in parte. Se non vorremo più andare avanti rinunceremo a questi fondi e CH e TI risparmie-ranno qualche milioncino. I piani regolatori verranno ripuliti dalle poche restrizioni ed avremo riacquistato la tanto decantata libertà.
Chi propone il progetto Parco ha militato per anni in politica e sa i rischi e le opportunità che si affacciano nel nostro futuro. Spiace leggere tanta sfiducia nelle istituzioni (tutti bugiardi) e le patenti di incompetenza date agli eletti. A livello federale si pensi ai tagli proposti, ma per ora respinti, al settore agricolo(500 mio), al rischio che i canoni d’acqua vengano aboliti: 45 mio in meno al Cantone e oltre 2 mio in meno (all’anno!!) alla valle di Blenio. Il pessimismo nutre la sfortuna, quindi apriamoci a questa nuova sfida e crediamo un po’ di più nel nostro futuro. Come abbiamo fatto con le aggregazioni che hanno dato nuova linfa ai nostri comuni e di cui beneficiano anche i contrari di allora.
mirtillo
inserito il: 9.11.2016 20:49
Bene, colloquiamo del terzo “step”: Contenuti che dicono una cosa, e indicando il riferimento ad articoli di legge o ordinanza che, se leggiamo tali articoli dicono esattamente il contrario.

Potresti fare un esempio concreto uno? Non solo generalizzare, così approfondiamo sta cosa che l’ordinanza dice esattamente il contrario della Carta, è una questione di metodo, proviamo a chiarire un punto alla volta.
il gracchio alpino
inserito il: 9.11.2016 18:46
scindiamo l'affare in quattro diversi step di ragionamento.

idea, progetto e carta o meglio contratto di gestione e presentazione al pubblico (in generis, comunicazione).

IDEA.
l'idea è senz'altro bella, interessante da analizzare e ponderare, ed è giusto e stato giusto che non si abbia lasciato scappare l'occasione di approfondire.
Poteva o potrebbe anche essere un'occasione che non si presenta tutti i giorni.

PROGETTO.
nato e partito in stato confusionale, ma all'inizio può essere giustificato che sia così, (basta perfezionare cammin facendo), come è stato giusto e logico andare fino alla fine.

Solo che continuato confuso e confondevole e peggiorato cammin facendo.
Progetto mal gestito e "paciugato" sempre e da sempre.

CARTA.
irrispettosa delle indicazioni dettate dalla legge e dall'ordinanza.
contenuto ambiguo, incomprensibile ai più, linguaggio pseduo burocratese e pseudo avvocatese.

Forse fatto apposta per imbrogliare la matassa.

Contenuti che dicono una cosa, e indicando il riferimento ad articoli di legge o ordinanza che, se leggiamo tali articoli dicono esattamente il contrario.
Quindi contenuto smentito, non solo da chi ha ed avrà il potere di correggere le false linee, ma smentito dallo stesso contenuto, contradditorio in se stesso.

COMUNICAZIONE
Di parte, assolutista e molto aleatoria e smentente il vero contenuto della carta e delle prescrizioni legali che per obbligo faranno stato.

In ogni progetto, seppur buono che possa apparire, ci sono sempre di punti negativi.

Bisogna avere il coraggio e la correttezza di colloquiare con chi fa notare eventuali punti deboli o dubbi, avendo il coraggio di riconoscere tali eventuali debolezze, oppure confermando in modo inequivocabile che tali debolezze o possano essere corrette oppure si dovrà essere disposti ad eventualmente accettarle come tali.

Invece delle smentite, delle smentite, delle smentite!

Zero assoluto!

In conclusione; bastava apportare qualche correzione al progetto, magari con qualche modifica di azzonamenti,

qualche precisazione più concreta nella carta,

qualche conferma che certe deregolamentazioni fossero confermate in modo inequivocabile ed irrevocabilmente ed a tempo indeterminato,

tanta comunicazione migliore e più vicina alla popolazione, sia essa favorevole, ma ancor di più verso la popolazione sia scettica, sia dubbiosa, sia contraria.

Zero + zero assoluto!

Tutto questo patatrack pagato dal contribuente a suon di milioni!
alfiero
inserito il: 9.11.2016 17:53
Io non sono un amico del palo o dei piedi della scala. Sono sempre stato favorevole alle Terme, (lasciamo perdere la dimensione che può essere meglio ponderata) ho scritto più volte che nella carta del parco bisognava inserire una clausola che garantisse la possibilità di realizzarle anche con il parco. Leggo, però, con mortificazione da qualche parte le critiche al parco di Pro Natura nel senso che il parco é troppo permissivo e lascia aperte troppe possibilità di agire, si intende, in senso non voluto dalla natura stessa di un PN perché un PN desta delle aspettative di grande dedizione alla natura non disturbata da opere umane. Credo che tutti, io di sicuro, ma anche gli altri contrari hanno a cuore il bene della valle senza necessariamente dover sorprendere nessuno. Ma da dove può provenire tanta sicurezza circa l'efficacia economica del PN? così tanta da autorizzare gesti di intolleranza fratricida? Gli economisti fanno le loro previsioni ma guardano la borsa con la lente per capire se sono giuste, imitiamoli! e vedremo che le azioni private, che vanno, nel senso di approfittare dei benefici economici del parco, in 3 lustri che se ne parla, non sono affiorate.
maru
inserito il: 9.11.2016 7:00
Brava Cugi!
hai perfettamente ragione.
non perdiamo il senso di quello che si sta portando avanti per la nostra Valle. Non alimentiamo odio.
Tutto il Cantone (se non anche la Confederazione) ha gli occhi puntati su di noi! Facciamoci vedere positivi e capaci di portare avanti un dibattito civile e intelligente.

Ne va della nostra dignità di gente di montagna!!!
e della nostra futura collaborazione post votazione!

meditate bleniesi....
mara
inserito il: 9.11.2016 0:11
Mi permetto, e sarà l’ultima volta, di “cavalcare” il tema delle emozioni e della soggettività che ha sollevato qua sotto mirtillo.
In un suo post su facebook, Idea Parc Adula ha citato il mio contributo del 29.10 scorso in questo forum; si tratta di un pensiero al quale tengo molto e al quale voglio fermamente credere.
La cosa mi ha quindi anche “fatto piacere”, se non fosse che solo poche righe dopo trovo nel loro testo la parola “odio”. Addirittura odio accecante... :-((((

Ora, non credo proprio, anzi ne sono sicura, che la persona il cui articolo è stato la causa della discussione su fb, non credo proprio che nel redigere l’articolo sia stata mossa da sentimenti di odio. Parlando di odio (riferito anche ad altri contrari e a loro azioni), Idea Parc Adula ritengo si sia spinta davvero un po’ tanto... un po' troppo tanto in là. È una parola grave.

Me ne spiace tanto, poiché ciò va nella direzione esattamente opposta rispetto al contenuto del mio scritto, citato proprio da Idea Parc Adula...

Ricompattiamo i ranghi cavoli! Andiamo al sodo delle cose, smettiamola di parlare di odio e di amore e di misurare chi fa e quanto fa per la valle mettendo tizio e caio o su piedestalli dorati o zittendoli perché non fanno come e quanto noi vogliamo.
Io parto dal semplice e reale presupposto che tutti noi che abitiamo qui, vogliamo bene a questa valle. E TUTTI, dall’artigiano al contadino, dal membro di una società sportiva all’esercente, da chi manovra gli impianti di risalita a chi vende all’edicola, dal municipale al consigliere comunale, tutti quanti loro fanno nel loro piccolo o grande che sia... qualcosa di importante e di utile per la valle. La valle è fatta di tutti noi, e domani dovremo di nuovo lavorare e collaborare assieme, dimostrando di accettare e maturare, per guardare oltre e andare avanti. Non suscitiamo odio, non lo incitiamo ragazzi, cribbio!

Cerchiamo invece piuttosto di rispettare le nostre reciproche opinioni e idee; se dalla parte dei favorevoli c’è la certezza e l’entusiasmo di essere nel giusto, è giusto e positivo così! Idea Parc Adula, permetta e accetti anche, dall’altra parte, le ragioni sollevate dai contrari; ragioni che non sono solo e sempre unicamente dettate dai sentimenti o da pregiudizi vari, o da non meglio definite paure, bensì nascono da questioni e problemi reali, non privi di fondamento, e da leciti dubbi. E le persone che si preoccupano del e per il luogo dove vivono, generalmente non lo odiano...
Scriba
inserito il: 8.11.2016 20:37
Le considerazioni di Alfiero possono anche non fare una grinza, se non che la vera responsabilita' dei contrari, se il Parco non passa e non me lo auguro, sara' quello di aver contribuito in modo determinante a far restare al palo molte interessanti iniziative e soprattutto aver smorzato l'intraprendenza ed i validi ideali di molti giovani della Valle che vedono nel progetto una possibilita' di rilancio e autodeterminazione.

Questi giovani si perderanno purtroppo e troveranno altri lidi in Svizzera con situazioni e propensioni maggiori all'apertura e ad un minimo di ottimismo. Perche' non neghiamolo, in questa disputa i Pro Parco sono innegabilmente i portatori di ottimismo ed i soli che hanno creato e portato una visione futura della Valle e non un semplice status quo dove tutto va bene (e' proprio cosi' ?).....

Ma forse i No Parco sorprenderanno in seguito la Valle con idee e proposte interessanti, staremo a vedere.
PARC ADULA
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