|
Blenio Café
PARC ADULA
|
Tony
|
inserito il: 2.11.2016 17:26 |
A mio modesto parere, il Parco non mi sembra sia una puttanata, anzo potrebbe dare qualche impulso alla regione, portare qualche posto di lavoro, sarò magari naif...
|
Luca
|
inserito il: 2.11.2016 13:23 |
Ma il Masterplan finanziato anche dai Comuni era o è parco-centrico o anche finalizzato allo sviluppo e messa in rete di quel che già di valido (!!!) abbiamo? Non capisco... o era Terme-centrico e poi parco-centrico? Senza il Parco non avrebbe più importanza???
|
gaetan
|
inserito il: 2.11.2016 11:23 |
Alfiero dice bene. Inoltre (aggiungo io), cosa hanno fatto i nostri politici in Gran Consiglio e nei Municipi per salvare gli uffici statali di Acquarossa (pretura e uffici connessi) che stanno per emigrare? Questi sono problemi grossi e temi da affrontare. Ora peròè tardi!!! Il ParcAdula se va bene crea 3-4 posti di lavoro in valle, il dipartimento ne elimina senza esitare una decina o più totto di un colpo ad Acquarossa senza che nessuno muove un dito. Parlamentari bleniesi datevi una mossa non solo discorsi che portano a nulla... Se ci siete battete un colpo. Ricordo (erano altri tempi) quando lo stimato deputato bleniese Avv. Giovanni Baggi salvò la sala operatoria all'ospedale con un efficace intervento parlamentare incisivo e persuasivo. Poi dopo anni naturalmente le cose sono ancora cambiate. Quello era in gran consigliere che rappresentava la Valle con passione, persuasione e intelligenza. Saluti.
|
alfiero
|
inserito il: 2.11.2016 9:18 |
Incredibile! Impossibile! ............................. L'On. Sindaco di Acquarossa non vede altre possibilità di crescita per il suo comune all'infuori del parco ........ ma ci rendiamo conto che l'ospedale, la Quercia, le terme sono un pozzo di posti lavoro! ....... e ci dobbiamo occupare subito per farli crescere se no, più il tempo passa e, così come sono, meno avranno giustificazione per continuare ad esistere. ........... Siamo sicuri che le regole del gioco parco-ambientali getteranno migliori condizioni pianificatorie per agire........... Qui non stiamo solo perdendo la possibilità di aumentare i posti di lavoro ma stiamo perdendo anche i posti esistenti, cari Cittadini bleniesi, io la penso cosi .............
|
Titubante
|
inserito il: 2.11.2016 0:34 |
Voi fautori del park adula con la a minuscola sapete che il Retico è uno dei laghi più inquinati d'Europa ?!?!?! Che fate? Siete capaci a spostare i corridoi aerei? O avete solo la forza d'impprre regole a noi residenti delle alte valli e farci passare X pezzenti?
|
rasputin
|
inserito il: 31.10.2016 15:12 |
Qualcuno sostiene quanto sotto! Ma il nostro parco nazionale NON sarà pagato dai Comuni. Sarà finanziato da Confederazione (60%), Cantoni Grigione e Ticino (20%) e il restante 20% dai Comuni, Regioni e Sponsor privati. Per i Comuni c'è comunque un tetto massimo fissato, 10'000 franchi all'anno se non erro. Grande verità?! No, grande disinformazione. (letto in Facebook) Mi sembra che la grande disinformazione sia di diversa natura e di diversa provenienza. Nei diversi documenti si legge diversamente, cioè. I comuni hanno il tetto massimo di CHF 10'000 per la tassa annua di adesione (specie di tassa sociale), fissata con un range che va da CHF 3 a CHF 9 per abitante. Tale tassa non ha niente a che vedere con i 5;5 Mio che PA ha bisogno per l’auto gestione della struttura. Come che i CHF 5,5 Mio NON SEVONO PER PROGETTI DI SVILUPPO REGIONALE, MA SOLO PER LA PROPRIA GESTIONE! Questi CHF 5,5 Mio saranno finanziati con la sopra indicata percentuale. Come non si dice che il 20% di finanziamento previsto da sponsor vari, è stato messo assieme ai contributi dei comuni ed ha il seguente inghippo. Se dovessero mancare gli sponsor privati, ipotesi non così vaga e teorica visto i tempi che corrono, quanto manca per raggiungere tale percentuale sarà caricata completamente sui comuni! Come non si dice che in altri luoghi chi ha voluto il parco, paga l’affitto del terreno ai comuni, patriziati e/o singoli proprietari! Se poi, i CHF 5,5 Mio preventivati, non dovessero essere abbastanza, tale importo lieviterà e dovrà essere coperto. Conosciamo MOLTO MA MOLTO BENE COME FUNZIONA!! Si va sempre a votare ed accettare enormi sorpassi, solo a posteriori quando i sorpassi sono stati già consolidati e non si può più tornare indietro. Piega, brutta piega! Piaga, brutta piaga! Paga, sempre paga! La disinformazione crea la confusione e toglie la ragione!
|
rasputin
|
inserito il: 31.10.2016 14:46 |
Il dopo 28 novembre, qualora la votazione dovesse dire di NO al parco, sarà una buona occasione per esaminare sia gli errori fatti dai promotori, sia per esaminare quali reali possibilità esistono o si potrebbero proporre per cercare ulteriori e/o nuove fonti di sviluppo e/o per migliorare le fonti esistenti. Quindi l'occasione (o dovrebbe esserla) per rimboccarsi veramente le maniche unendo forze ed idee e magari coinvolgendo persone e personaggi finora non coinvolti o ritenuti da accantonare! Sarà l'occasione (o dovrebbe esserla) per provare con nuovi ed i giusti mezzi a proporre, progettare e rivendicare il proponibile, il progettabile ed il rivendicabile. Sarà l’occasione (o dovrebbe esserla) per accantonare i discorsi politici e partitici (e dei politici e partitologhi) e proporre il proponibile, il progettabile ed il rivendicabile, con spirito creativo, logico e pragmatico. Sarà l’occasione (o dovrebbe esserla) per far vedere e far accettare quali sono i reali bisogni e le reali possibilità per migliorare la situazione. Non deve essere ( o non dovrebbe esserla) l’occasione per piangersi addosso e farci credere di piangersi addosso che abbiamo perso il terno o peggio ancora che si è voluto far perdere il treno a qualcuno. Di treni ne passano sempre, per ogni direzione ed a diverse velocità; treni diretti, eurocity, intercity, regionali, tilo, “treno del latte”, eccetera. Ognuno con specifiche e necessità diverse, secondo necessità dell’utilizzatore. Attenzione che più il treno è diretto, più passa distante da noi ed in meno posti si ferma.
|
Rolando
|
inserito il: 30.10.2016 21:30 |
Signor Gaetan, in merito alla sua presa di posizione sul futuro utilizzo degli alpeggi nella zona nucleo , vorrei farle notare che le cifre e le percentuali da lei esposte non corrispondono a quanto contenuto nella Charta Parc Adula. Al capitolo B , pag. 21 si può leggere : 6.2 Modifica dei perimetri di pascolo e dei concetti di gestione a. Durante l'esercizio del parco l'obiettivo è diminuire i perimetri di pascolo, che occupano circa un quarto della superficie della zona centrale (situazione iniziale), e ridurli a lungo termine al 15%. Quindi non si intende arrivare al 15% (con una riduzione dell'85%) della superficie degli alpeggi , cosa che effettivamente non avrebbe senso, ma bensì al 15% dell'intera superficie della zona centrale che ora rappresenta ca.un quarto. Tutto questo in accordo con i proprietari e gli alpatori che del caso riceveranno un indennizzo per la minor superficie fluibile e per la diminuzione dei capi caricati.
|
alfiero
|
inserito il: 30.10.2016 18:23 |
ottima descrizione, Gaetan, dell'assurdità chiamata parc Adula. perché non la pubblicate sui quotidiani?
|
Gaetan
|
inserito il: 30.10.2016 16:35 |
IMPRESSIONANTE, per non dire sconcertante, il silenzio dei più diretti interessati e più “colpiti” dalle norme proibitive del futuro Parc-Adula (soprattutto in zona nucleo): alpigiani contadini e patriziati. Nessun intervento da parte degli amministratori patriziali alle serate pubbliche. Tutti dormono tranquillamente. Bocche chiuse. E sì che le principali norme riguardano proprio il loro territorio e il relativo futuro utilizzo (o inutilizzo). Gli alpeggi (sono almeno 5 tra i migliori del Cantone) si vedranno decurtare dell’85% il pascolo, ed è ipotizzabile la stessa proporzione di meno del bestiame caricato, ridotto, si può credere, al 15% dell’attuale. Quindi, con 10 o 12 mucche o 50 pecore nessuno caricherà più un alpe… Ecco “onorato” l’art. 17 cpv. e) senza eccezioni… Ma lo sanno costoro che, con queste condizioni, i loro alpi potranno essere (o saranno) chiusi “per consentire alla natura di svilupparsi liberamente”? Lassù dove da secoli e secoli si pratica una pastorizia vitale per l’uomo, si è mantenuto il territorio intatto e arricchito, per consegnarlo ora integro ai… signori del Parco. Questo è in netto contrasto con il Rapporto (negletto?) sul concetto di utilizzo all’attenzione del ParcAdula del prof. Peter Rieder del 2009. Ecco cosa dice anche, in sintesi, il signor Rieder: “l’Ordinanza sui parchi vuole impedire l’alpeggio”, mentre parallelamente l’Ordinanza sui contributi d’estivazione e l’Ordinanza sulla designazioni montagna e alpe lo vuole incentivare!!! E ancora: “Nel territorio di pascolazione (attuali pascoli) dal profilo ecologico l’estivazione adempie importanti funzioni per l’ambiente”. Lo dice il Rapporto Rieder. Non è tutto: “Nel territorio d’estivazione si sono formate delle biocenosi ricche di specie, che senza la gestione da parte dell’uomo sarebbero andate perse…”. “Gli effetti economici della gestione degli alpi sono molteplici” ecc. ecc. La proposta del Parc-Adula invece è quella di indennizzare l’alpigiano per il minor reddito? Allora il formaggio con il marchio del Parco dove lo prenderemo? E le mandrie dell’alta valle di Blenio dove saranno poi estivate durante i 4-5 mesi da giugno a settembre? Non è forse messa in serio pericolo l’esistenza stessa di certe nostre aziende agricole? Una seria riflessione si può ancora fare.
|
PARC ADULA
|
Pagine:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98
Non ci assumiamo nessuna responsabilità sul contenuto dei siti proposti nei nostri "link".
La ripresa e pubblicazione di informazioni che appaiono su questo sito è possibile solo citando la fonte: www.vallediblenio.ch
|