Blenio Café
PARC ADULA
Gaetan
inserito il: 29.3.2014 4:13
Rasputin scrive bene. Però ha fatto un errore abbastanza grosso quando dice: "Progetti atti a ricevere le MIGLIAIA di persone giornaliere che visiteranno l’isola felice". In effetti il flusso di persone potrà essere molto inferiore di quello di oggi, vale a dire che, come scrive l'UFA (ufficio federale dell'ambiente) il 12 ottobre 2009, "...SUI SENTIERI SEGNALATI (quelli percorribili...) IL FLUSSO DI VISITATORI SARÀ REGOLATO PER MINIMIZZARE L'IMPATTO...". Tra le misure restrittive previste (dice ancora l'UFAM) si procederà ad una certa "...SENSIBILIZZAZIONE ED ALL'EDUCAZIONE DELLA POPOLAZIONE (indigena)"!!! Insomma, noi che siamo qui da mille anni ed abbiamo conservato intatto il territorio domani saremo "educati" al rispetto dell'ambiente dagli impiegati del Parco. Come si può dedurre, meno persone potrà giornalmente percorrere la Greina e meno persone potenzialmente potranno essere i clienti dei nostri esercizi pubblici, per chi punta proprio su questo elemento, l'indotto economico...
Rasputin
inserito il: 28.3.2014 21:56
Un parco fine a se stesso e che non da in cambio un minimo di ricaduta regionale, sicura e stabile nel tempo, penso che non lo voglia nessuno.
O almeno in pochi lo vogliono; cioè quei pochi a cui non interessa lo sviluppo e la caduta a picco dell’economia locale che attualmente vediamo.

Un parco che serve solo a giustificare che qualcuno l’ha creato con tutte le restrizioni che ne conseguono, penso che non lo voglia nessuno.
O almeno in pochi lo vogliono, cioè quei pochi a cui non interessano le restrizioni e le imposizioni dettate dall’alto.

Un gruppo di promotori che vuole imporre le condizioni dettate dall’alto e ne condivide appieno le idee, senza che aiutino a proporre potenziali e fattibili progetti di sostegno all’economia, o almeno aiutino a dare giuste indicazioni, penso che non lo voglia nessuno.
O almeno in pochi lo vogliono, cioè quei pochi che credono in Gesù Bambino e che sognano che tutto va bene.

Un’idea di parco fine a se stesso come felice isola lasciata all’abbandono totale ed in balìa degli eventi, penso che non la voglia nessuno.
O almeno in pochi lo vogliono; cioè quei pochi che pensano che essere ecologico tout court è bello e giusto (magari sulle spalle degli altri), ma che se al mattino manca la corrente per lavarsi i denti con l’ultimo modello di spazzolino elettrico e l’ultimo modello di caffettiera elettronica programmata il giorno prima vanno in tilt.

La regione è già un parco senza ulteriori dettami, imposizioni e restrizioni. Una vita già abbastanza dura, per chi ci opera dentro, ora ed ancor più dura dopo penso che non lo voglia nessuno.
O almeno in pochi lo vogliono; cioè quei pochi che poco hanno a che fare con la realtà del posto.

In sostanza; un parco che non crea sicuro sviluppo e sostegno economico ad una regione, non serve a nulla, ed a pochi interessa.

Ora; a chi spetta creare i giusti progetti e strutture, realizzarli, FINANZIARLI e gestirli?

Progetti atti a ricevere le migliaia di persone giornaliere che visiteranno l’isola felice.

Persone che saranno disposte a scarpinare ore ed ore per andare a vedere quello che già ora si vede.

Persone che se si fermeranno nelle capanne a rifocillarsi, dovranno pagare tre volte l’attuale prezzo, perché l’asino cosa quattro volte l’elicottero. Salvo quelle capanne che non son dentro le zone ad assoluta protezione.

Persone che partiranno al mattino dai centri e ritorneranno alla sera, senza niente o poco lasciare in loco.
(I turisti pernotteranno negli alberghi di Lugano e Bellinzona e ritorneranno alla sera - affermazione sentita da esponenti del turismo!!!)

Finora nessuna idea, salvo informazioni (per non dire conferme) che dicono il contrario: cioè arrangiarsi!!
marcello
inserito il: 28.3.2014 13:21
Parc Adula: Giù la maschera!
MF Consulting nel 2009 concludeva il suo studio sul potenziale economico del parco con il presupposto: CI VOGLIONO IDEE !!
A due riprese (2010 e 2012) sottoposi a due membri del gruppo operativo e al direttore del progetto, alcune idee intese a creare valore aggiunto, sfruttando delle infrastrutture esistenti in valle di Blenio.
Due delle 9 proposte, riguardavano l’apertura a scopi turistici della teleferica delle OFIBLE che da Olivone raggiunge Luzzone, un impianto che, oltre ad avere un tracciato molto spettacolare, ha una fermata intermedia sul monte di Compietto, interessante per coloro che vogliono raggiungere l’Adula o le numerose altre cime in zona. Da notare che la stazione di arrivo al Luzzone si trova nello stabile del ristorante, che potrebbe trarne un profitto diretto.
L’altra era un’apertura degl’impianti del Luzzone ai visitatori, una sorta di promozione del turismo industriale in versione soft, integrato con ad esempio delle attività escursionistiche, o altre realtà presenti in zona (arrampicata in diga).
Esempi di impianti di servizio costruiti per i grandi lavori idroelettrici nelle alpi, e successivamente aperti al pubblico sono numerosissimi in Svizzera, il tutto senza particolari ripercussioni negative sulla natura (cito per il Ticino: La teleferica del Tremorgio, la funivia del Ritom, la teleferica di Robiei).
Aldilà della fattibilità o meno di queste proposte, i promotori del progetto non sono nemmeno entrati in materia, il tutto è stato semplicemente ignorato, da aggiungere pure un tentativo del Team Parc Adula nel giustificare il loro silenzio, giungendo a scaricare verso il municipio di Blenio, la responsabilità di un rigetto totale di queste 9 proposte, tutto falso! Qualcuno decise a suo tempo che non fosse di competenza dell’esecutivo, esonerando così il Municipio dall’assumersi la responsabilità di una scelta riguardante il suo territorio.
Nessuna concreta volontà nel proporre, ne tantomeno condividere idee intese a migliorare le nostre condizioni, nemmeno una risposta!
Mentre aldilà del Lucomagno, all’interno del perimetro del Parc Adula, c’è chi ha già strizzato l’occhio al Dipartimento Militare Federale che, con un investimento di 30MIO, sta costruendo una nuova teleferica per raggiungere il pizzo Scopi, e ha intenzione di creare una sorta di parco energetico eolico e solare aperto al pubblico, dove sorge la vecchia stazione intermedia. Il tutto dovrà superare l’associazione ambientalista Pro Natura (ricordo sostenitrice del Parc Adula) che ha già manifestato la sua contrarietà al progetto.
Chi abita e vive a contatto con la natura fra le nostre montagne è lui stesso parte integra del territorio, chi ci ha preceduto lo ha plasmato e ha saputo mantenerlo intatto, un territorio sul quale non incombono pericoli o progetti che ne possano mettere in discussione il suo valore naturalistico, sul quale già esistono delle regole.
Ai bleniesi un invito a riflettere, a non lasciarsi abbagliare da facili promesse. Lasciamo perdere le pance e lasciamo parlare i nostri cuori. Un parco fine a se stesso io non lo voglio. No ad un presuntuoso tentativo di voler mettere ordine sulle nostre montagne.
Marisa
inserito il: 8.3.2014 13:35
Penso che molto sia stato fatto ,
Nodi da sciogliere c'è ne sono e forse i più difficili ,
Anche perché non si possono propriamente sciogliere in base al mio pensiero ,accadrà quel che in linea di massima succede ,
Volere e potere di chi ha conoscenze e danaro ,per vincere ogni ostacolo .
Moderatrici
inserito il: 6.3.2014 1:19
E' stata cliccata oltre 100 mila volte, 100'886 per la precisione alle 19.15 odierne e ha creato ben 40 pagine di discussione.

E' questa conversazione sul PARC ADULA ad essere in assoluto quella più letta e più cliccata da quando, nel 2006, abbiamo creato questo forum sul sito www.vallediblenio.ch

E proprio al 2006 risale il primo post, la prima pietra lanciata su questo importante tema che suscita molta discussione: era il 14 agosto 2006.

Marcello scriveva:
"Io la butto lì: cosa ne pensa la gente di questo progetto: opportunità di crescita economica? O rischio di una nuova imposizione calata dall'alto, intesa a porre nuovi limiti per quanto riguarda la gestione e la fruizione del territorio?"

Interrogativi ancora aperti? Nodi tutti sciolti?
Marisa
inserito il: 3.3.2014 22:21
Grazie.
Rimane comunque in me la voglia di capire, come chi ci rappresenta si sai fatto carico di coinvolgere nel corso degli anni i patrizi dibattendo sugli sviluppi e le prese di posizione, sulle eventuali decisioni da prendere o prese, nelle assemblee annuali.
Per un si o per un no, trovo che sia doveroso informare direttamente anche per essere preparati ad ogni evento.
Fiordaliso
inserito il: 3.3.2014 18:55
La domanda di Marisa è lecita. Cosa pensano i Patriziati e cosa comunicano ai patrizi è una risposta che lascio a chi compete.

Se i Patriziati sono coinvolti o meno è però una domanda che può essere risposta facilmente (vedi link sotto). Consultando le informazioni disponibili in rete i Patriziati sembrano ben rappresentati nell'assemblea dell'Associazione Parc Adula e soprattutto nel Gruppo Operativo - nella figura di Nello Bruni - ai vertici dell'organizzazione. Posso solo presumere che se si fosse anche solo ventilata la possibilità di "espropri" da parte di Parc Adula le persone coinvolte si sarebbero già fatte sentire a gran voce.

www.parcadula.ch/it/Progetto-Parc-Adula/Gestione/G...
www.parcadula.ch/it/Progetto-Parc-Adula/Gestione/A...
Marisa
inserito il: 2.3.2014 20:50
Pensando e riflettendo su quale messaggio danno i patriziati ai patrizi, riguardo al Parc Adula, aspettano la carta? Mi sembra interessante capire se c'è un coinvolgimento, un'informazione visto la vastità del territorio che ci interessa, le misure preventive da prendere per tutelare eventuali espropri o quant'altro. Ancora una volta penso allo sviluppo che potrebbe portare la regolamentazione dettata dalle leggi sui parchi.
Anche per capire quale pensiero e quale direzione hanno al riguardo.
Il tempo non è molto. Credo che sia doveroso un dialogo anche in questo senso.
Fiordaliso
inserito il: 1.3.2014 0:45
Il “modello di futuro" proposto da Alfiero non è necessariamente troppo ambizisioso, anzi è sicuramente qualcosa al quale si può aspirare ... e forse anche un po' sognare. Chiaramente ognuno potrà mettere gli accenti su aspetti differenti, ma nel suo impianto a mio avviso è una base condivisibile. La mia riserva sulla parola "massiccio" è il fatto che essa si associa con una densità di popolazione consueta solo nei grossi centri urbani e che semplicemente non è concepibile alle nostre latitudini. Ma chiarito questo, il modello proposto non è distante da qualcosa che farei volentieri anche mio.

La parola chiave in tutto questo ragionamento è "Alptransit", una seconda potrebbe essere "rete telematica" ... e poi altre . A quel punto si potrebbero creare le condizioni per puntare ad una fase di ripopolamento di qualità, accompagnato da un'urbanizzazione compatibile con il nostro territorio (il pensiero di Alfiero: mono-, bi-familiare, etc) ...

Da quanto viene presentato dai promotori del progetto Parc Adula la regolamentazione urbana della zona periferica rimane in mano ai comuni (e bisogna lavorare e restare allerti che questo non cambi), mentre la regolamentazione della zona centrale qui c'entra poco (si tratta di un territorio limitato, ad alta quota, già regolamentato da un groviglio e da una sovrapposizione di diverse leggi cantonali, federali, comunali e forse anche patriziali che si farebbe bene a semplificare). Fermo restando che anche per la zona centrale è utile vigilare (le necessarie deroghe devono essere applicate) niente ferma il modello presupposto da Alfiero dal diventare concreto.

Un elemento di prudenza bisogna comunque introdurlo (è bello sognare ma almeno un piede per terra bisogna pur tenerlo). Tutti questi progetti (Parc Adula, Terme, Quercia, Ospedale, Campra, Campo Blenio, etc) sono e restano (almeno in parte) progetti. Per prendere il treno Alptransit bisogna passare dai progetti alle cose concrete.
alfiero
inserito il: 28.2.2014 16:43
buongiorno,

Grazie a Fiordaliso che riprende quello che è il tema centrale, causa delle difficoltà economiche e sociali del distretto, non è però secondo me, il caso di gettare qualsiasi spugna.
La valle ha tante risorse che rispondono alle esigenze moderne delle famiglie, così tante da ipotizzare, quale obbiettivo principale, il raddoppio della popolazione, si è dotata di un Master Plan che dovrebbe pubblicare le sue intenzioni in fatto di pianificazione della crescita. Biasca cresce e ad un prezzo del terreno che va da 400.- a 800.- con le conseguenti ripercussioni sugli affitti, facile capire che noi dobbiamo puntare sulle case mono o bifamigliari, cosa compatibilissima con una sostenibile ecologia, (forse non del tutto con il concetto di zona periferica del parco) Una pianificazione pubblica che si ponesse questo obbiettivo, ritenuto che un aumento massiccio della popolazione espande l’economia esistente, senza traumi, creerebbe la condivisione e l’interesse delle iniziative private e quindi la creazione di posti di lavoro occupabili da noi. Con tutte le sperimentazionî che si fanno, in ambito cantonale e nazionale, non è detto che un piano di crescita demografica bleniese non possa avere l’entità di essere un progetto sperimentale di promozione sociale ed economica delle periferie. Vediamo quanto sia difficile vincere le tendenze ragionando sullo specifico di ogni caso, quindi cerchiamo di dar vita ad un modello di crescita mantello. Almeno questo è il mio, (forse troppo ambizioso?) modello di futuro.

buona giornata
PARC ADULA
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98
©1999-2025; La Valle di Blenio in rete    http://www.vallediblenio.ch    e-mail: info@vallediblenio.ch
sito creato da: Cresedo Tec
Non ci assumiamo nessuna responsabilità sul contenuto dei siti proposti nei nostri "link".

La ripresa e pubblicazione di informazioni che appaiono su questo sito è possibile solo citando la fonte: www.vallediblenio.ch