Blenio Café
PARC ADULA
Moderatrici
inserito il: 28.8.2010 20:31
Cari utenti,
il progetto Parc Adula ha raggiunto ieri una tappa importante, come avrete letto e sentito dalla cronaca.
(vedi anche: www.vallediblenio.ch/vdbi_cronaca.php).

Inizia dunque la fase che più dovrà essere vicina ai diretti interessati e quindi anche e soprattutto alla popolazione.

Questo spazio del forum "Blenio Café" rimane sempre aperto al vostro scambio di opinioni, idee, riflessioni su questa tematica.

Buona giornata,
Le Moderatrici
Moderatrici
inserito il: 2.6.2010 23:06
Cari utenti interessati alla tematica Parc Adula,
quale spunto di discussione, vi segnaliamo la recente lettera del CAS centrale di Berna, inviata agli organi dell'Associazione PARC ADULA.

(gentile traduzione di cb)

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Al presidente del gruppo operativo Parc Adula
Fabrizio Keller
Grono


Berna, 25 maggio 2010

STATUTO DEL PARC ADULA E COINVOLGIMENTO STRATEGICO DEGLI ATTORI LOCALI

Egregio signor Keller,
da fonti locali siamo stati informati in merito alla procedura di consultazione per la costituzione dell’associazione Parc Adula. Pur non rientrando nella cerchia degli enti ammessi a partecipare alla consultazione, ci permettiamo di sottolineare alcuni aspetti a tale riguardo:
Ci rammarica che in virtù dell’art. 5 [dello statuto ] la costituenda associazione comprenda come membri attivi soltanto le 5 regioni e 20 Comuni, mancando di coinvolgere i rimanenti gruppi di interesse ad esempio dell’economia e dell’ambiente. Ci chiediamo in quale modo questi attori e i loro interessi possano essere considerati in modo adeguato, e senza creare conflitti, nell’impostazione del Parco nazionale. Il loro coinvolgimento poggia soltanto su una collaborazione a gruppi di progetto e a eventuali commissioni tematiche, senza che sussista una inclusione strategica all’interno dell’associazione e senza riconoscimento di un diritto di voto.
Gli art. 9, 20, 21 e 22 [dello statuto] descrivono la struttura delle commissioni consultive regionali e tematiche. Il nuovo statuto non disciplina però né la costituzione di tali commissioni né il loro collegamento strategico con l’associazione.
Noi riteniamo indispensabile che il Club alpino svizzero (SAC-CAS), FAT e UTOE comprese unitamente alle sezioni attive nei loro rispettivi comprensori, possano sedere, accanto ad altri gruppi di interesse locali, sia nelle commissioni regionali sia nelle commissioni tematiche. Attendiamo con piacere, nel corso delle prossime settimane, una Sua stimata risposta su tale questione e saremmo lieti anche di poter avere un incontro con Lei. Come abbiamo già più volte ribadito, collaboriamo volentieri nell’ambito dei due progetti da lei denominati 1.13 e 1.32 e restiamo volentieri in attesa di una presa di contatto da parte Sua.

Cordiali saluti
Club alpino svizzero,
Frank-Urs Müller
presidente centrale

Copia a
- Martin Hilfliker, coordinatore progetto Parc Adula, CRS, Roveredo
- Rappresentante locale CAS: Giochen Bearth, presidente sezione Piz Terri, Quadras, Sumvitg
- Regioni del Parc Adula: Regiun Surselva, Organizzazione regionale della Calanca, Regione Mesolcina, Regione Tre Valli e regioViamala
- per e-mail alle 5 sezioni CAS e a Marcello Monighetti, SAT Lucomagno (rappresentante di UTOE e FAT)

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www.vallediblenio.ch/vdbi_cronaca.php
daniele
inserito il: 20.11.2009 18:13
...dimenticavo:

all'interno delle zone nucleo non si possono creare isole.

Nel caso necessita modificare e disegnare, per quanto possibile, il confine e "torcerlo" in maniera tale da mettere le infrastrutture fuori dal perimetro ad alta protezione, cioé mettere tali infrastrutture in zona tampone.
Qualche esempio di possibilità, nelle bozze lo si può vedere.

L'unica cosa fattibile, invece di una sola zona nucleo circondata da una zona tampone, si possono crere diverse zone nucleo discoste l'una dall'altra circondate però da una sola ed unica zona tampone non divisibile.
In sostanza un grande cerchio con determinate limitazioni di sviluppo ed utilizzo, con nel mezzo diversi piccoli cerchi a protezione massima ed assoluta.

Le superfici minime di dette zone, i frazionamenti massimi delle zone nucleo, le loro ubicazioni rispetto alle quote, le percentuali obbligatorie sotto il limite della foresta eccetera, sono conoscuite e determinate dall'Ordinanza e molto difficilmente si può derogare.

Ciò non vuol dire che bisogna rinunciare, ma necessita essere ben in chiaro dove sono queste zone e quali sono tutti (ma tutti) i punti positivi e tutti (ma tutti) i punti negativi dell'operazione.

Ma anche questo è già stato detto: un nuovo parco risulta essere un obbligo per via di una promessa fatta dal Governo svizzero ai Paesi vicini.
Un'altra trovata neo europea: prestare territorio nella natura per far arrivare i vicini a divertirsi. (Anche perché a quanto sembra tali Paesi non vogliono più sacrificare parte del loro territorio a questo scopo).
Tutto ciò sta scritto da qualche parte nella città degli orsi.

(Poi c'é il decreto Tremonti e la fattura di Alptransit sul gobbo - ma è tutta un'altra storia e non pertinente con questa)...

Buon appetito
daniele
inserito il: 20.11.2009 17:44
Ciao Marcello, ciao a tutti
esatto!! La facoltà di eliminare tutto quanto costruito dall'uomo nelle zone nucleo è data dalla Legge e relativa Ordinanza.

Spetta a chi progetta il Parco determinare un'eventuale deregolamentazione e provare a farla accettare dalle istanze superiori (se sono d'accordo!!).

Quindi per principio di Legge, in sede di progetto definitivo le zone nucleo dovrebbero escludere i perimetri dove sorgono infrastrutture. Sarà un bell'esercizio di topografia.

Questo lo si sà dalla prima bozza di Ordinanza federale di diversi anni fà e sempre riportarta nelle seguenti modifiche.

È stato uno degli argomenti maggiori che ha fatto decadere tutti gli altri progetti sparsi in Svizzera (ridico: Mouveran, Val de Bains, Zermatt ed altri).
marcello
inserito il: 20.11.2009 13:30
Riprendendo un passaggio dalla risposta del Governo:

"L'ente responsabile del parco ha quindi la facoltà di escludere dalla zona centrale le infrastrutture o attività che potrebbero entrare in conflitto con un libero sviluppo della natura."

Significa forse che le capanne per esempio, possono essere escluse dalla zona nucleo? Creando delle "isole periferiche" dove sarà possibile uno sviluppo a tutti gli effetti secondo le norme attualmente in vigore?

Rimane cmunque sempre in dubbio la libertà di movimento, alla quale non si può rinunciare, l'andar per montagne fa parte della nostra cultura!
Moderatrici
inserito il: 20.11.2009 6:54
Cari utenti e cari interessati a questa tematica,
il consigliere nazionale Sep Cathomas - che qui ringraziamo - ci ha fatto pervenire nella serata di ieri la risposta del Consiglio federale alla sua interpellanza parlamentare del 23 settembre scorso, nella quale richiedeva delle precisazioni in merito alle deroghe possibili all'articol 17 dell'Ordinanza federale sui parchi nazionali.

Ecco, in versione italiana, la risposta del Governo federale:

*********************
Risposta del Consiglio federale del 18.11.2009

Secondo l'articolo 23f della legge sulla protezione della natura e del paesaggio (LPN; RS 451), un parco nazionale è costituito da una zona centrale e da una zona periferica. L'obiettivo principale della zona centrale è garantire che la natura possa svilupparsi liberamente. Per raggiungerlo è necessario fissare delle regole che limitano al minimo gli interventi antropici. L'articolo 17 dell'ordinanza sui parchi d'importanza nazionale (OPar; RS 451.36) stabilisce il quadro generale di tali regole definendo uno standard generale per i tutti i futuri parchi nazionali svizzeri (cpv. 1). Sono comunque previste delle deroghe al fine di poter adattare le regole alle singole regioni e alle loro caratteristiche (cpv. 2). Le deroghe sono definite in modo da consentire a ogni regione di adattare il regolamento della zona centrale alle proprie specificità. Conformemente al principio di autodeterminazione spetta all'organo responsabile del parco, in collaborazione con i Comuni e gli attori interessati, decidere in primo luogo il perimetro, le attività e le infrastrutture possibili all'interno della zona centrale nel rispetto del principio di libero sviluppo della natura. L'ente responsabile del parco ha quindi la facoltà di escludere dalla zona centrale le infrastrutture o attività che potrebbero entrare in conflitto con un libero sviluppo della natura. Tutte le specifiche stabilite nella regione saranno definite in un apposito regolamento per la zona centrale. Il Cantone o i Cantoni responsabili del progetto devono assicurarne la garanzia territoriale, mentre la Confederazione verifica se il regolamento è conforme allo standard generale. Le attività saranno mantenute non appena il regolamento è approvato dai Cantoni e dalla Confederazione. Se gli alpeggi sono sfruttati in modo tradizionale e hanno una superficie adeguata e ben definita, le attività ad essi collegate saranno mantenute. Tale principio è applicato anche alle capanne e ai rifugi, che svolgono inoltre un ruolo importante per i visitatori del parco e per le attività di sensibilizzazione al libero sviluppo e di scoperta della natura. In considerazione di quanto esposto è possibile rispondere come segue alle integrazioni proposte:

1. Saranno mantenute e precisate nel regolamento relativo alla zona centrale le attività legate alle infrastrutture ammesse nella zona centrale quali il rifornimento e i movimenti causati da ogni genere di veicolo (p. es. fornitura di derrate alimentari alle capanne alpine o trasporto a valle di prodotti agricoli provenienti dagli alpeggi).

2. Le stesse osservazioni valgono per il traffico aereo necessario. Inoltre, data la loro importanza, gli interventi di salvataggio aereo e di prevenzione contro i pericoli naturali sono comunque sempre ammessi.

3. Nel quadro delle attività ammesse dal regolamento nella zona centrale del parco sarà possibile modificare e quindi anche conservare gli impianti esistenti. In linea generale, le nuove infrastrutture dovrebbero essere progettate al di fuori della zona centrale.

4. I sentieri e i percorsi sui quali è possibile spostarsi all'interno della zona centrale devono essere definiti nel regolamento. Il regolamento può includere, oltre ai sentieri estivi, anche percorsi più ampi che consentano ad esempio lo sci alpinismo durante l'inverno. Sarà compito dell'ente responsabile del parco, in collaborazione con i Comuni, il Cantone e gli attori interessati, pianificare tali percorsi dopo aver analizzato l'impatto dei visitatori sulla fauna e sulla flora.

5. In linea generale, è vietata la raccolta di pietre, minerali, piante e funghi. Continuerà a essere ammessa solo se la sua regolamentazione e la sua limitazione nel tempo, a livello quantitativo e da un punto di vista territoriale consente alla natura di svilupparsi liberamente. Il parco può quindi adattare tali attività alle caratteristiche di libero sviluppo della natura nella propria regione.

**************************
fine
Moderatrici
inserito il: 25.10.2009 18:55
Cari utenti,
vi informiamo che su questa tematica abbiamo messo on-line un sondaggio. Lo potete trovare e votare all'indirizzo:

www.vallediblenio.ch/vdbi_sondaggio.php

Oppure cliccando sull'icona blu "Cosa Pensi" dalla homepage del sito.

Ultime news dalla cronaca odierna, 29 ottobre:

www.vallediblenio.ch/vdbi_cronaca.php

Buona serata!
mara
inserito il: 22.10.2009 19:03
"... fare una Legge federale sui parchi e poi, già al secondo parco, fare così tante eccezioni da sfigurarla per cui le nostre questioni sollevate o sono destinate ad essere caduche o sono un netto no al parco."


Ciao Alfiero,
queste tue parole qua sopra, che mi sono permessa di copiare, traducono molto bene nero su bianco quello che ormai da parecchio tempo sono i miei pensieri e i miei dubbi in merito al progetto Parc Adula...

Sarebbe bellissimo un Parc Adula, e non sono contraria all'idea di principio, anzi mi piace, ma purtroppo se decido di stare coi piedi per terra e leggo quel che c'è da leggere, faccio davvero fatica a credere che - come lo vorremmo noi - un Parco Nazionale così e da noi possa davvero realizzarsi...

Spero di essere smentita dagli eventi... :-))
alfiero
inserito il: 22.10.2009 15:52
Salve,
Mah! Fra tanta perplessità che vola nell’aria e i numerosi dettagli sollevati e irrisolti, l’impressione che può avere, in questo momento, l’uomo comune è che l’euforia iniziale pro parco sia stata troppa e che ciò che si sta chiedendo ai comuni non sia molto diverso della classica cambiale in bianco.
La Valle di Blenio vede coinvolta gran parte del suo territorio abitato e dotato di piani regolatori a gestione di competenza comunale, e mi sembra materialmente impossibile che tale tratto di zona periferica possa fungere da zona cuscinetto e nello stesso tempo da zona in cui far pulsare l’economia,
Sarebbe improvvido fare una Legge federale sui parchi e poi, già al secondo parco, fare così tante eccezioni da sfigurarla per cui le nostre questioni sollevate o sono destinate ad essere caduche o sono un netto no al parco.
Purtroppo una visione comune ai promotori e a chi dovrà poi rispettare regole e regoline non è stata creata in questi anni che si sta lavorando al progetto del parco e comprendo molto bene la responsabilità dei comuni bleniesi, anche perché non si può continuare a lavorare al progetto del parco senza nel contempo portare avanti gli altri nostri progetti, durante i prossimi 5 anni, e poi doverli archiviare come tempo perso.
Moderatrici
inserito il: 21.10.2009 0:47
Cari utenti,
ecco finalmente la versione in italiano dell'interpellanza parlamentare inoltrata al Consiglio federale lo scorso 23 settembre da Sep Cathomas:

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Testo depositato (traduzione in lingua italiana)

L'ordinanza sui parchi (OPar) del 7 novembre 2007 definisce i requisiti per l'istituzione, la gestione e l'assicurazione della qualità di parchi d'importanza nazionale.
L'articolo 17 capoverso 1 prevede in particolare severe restrizioni per i parchi nazionali. Tali norme sull'esclusione e le eccezioni non definite in modo preciso creano delle insicurezze nella popolazione e nelle organizzazioni per quanto concerne i lavori preliminari all'istituzione di nuovi parchi e danno quindi origine a importanti riserve nei confronti dei progetti di nuovi parchi.

A seconda dell'interpretazione, non sarà più possibile garantire l'uso e la manutenzione delle infrastrutture esistenti e le relative offerte non potranno più essere mantenute. I conseguenti svantaggi economici sono contrari allo scopo di un progetto di parco.
Queste incertezze aumentano le opposizioni e mettono in pericolo l'istituzione di nuovi parchi. Le deroghe alle prescrizioni previste dall'articolo 17 capoverso 2 devono essere immediatamente concretizzate al fine di aumentare il grado di accettazione dei nuovi progetti di parco.
Per tale ragione, invito il Consiglio federale a concretizzare le norme sull'esclusione indicate nell'articolo 17 capoverso 1 lettere a-g e a esprimersi in merito alle seguenti integrazioni:

1. accedere con veicoli di qualsiasi tipo per il rifornimento delle infrastrutture esistenti (alpeggi, capanne del CAS, rifugi, rustici ecc.);
2. decollare e atterrare con aeromobili di tutti i tipi per il rifornimento delle infrastrutture esistenti (alpeggi, capanne del CAS, rifugi) e per gli interventi di salvataggio o la gestione del bosco;
3. realizzare costruzioni e impianti e procedere a modifiche della configurazione del terreno in relazione all'ampliamento e alla conservazione delle infrastrutture esistenti;
4. uscire dai sentieri indicati, in generale, e in particolare in relazione a un utilizzo per attività alpinistiche in estate e in inverno;
5. raccogliere pietre, minerali, piante e funghi.

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La prossima sessione parlamentare federale è prevista per il 23 novembre.
PARC ADULA
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