Blenio Café
RUSTICI IN VALLE
alfiero
inserito il: 15.3.2012 17:25
A parte la reazione del primo momento appena saputo dell’accettazione dell’articolo costituzionale continuo ad essere molto preoccupato per le conseguenze non ancora stimabili per le regioni periferiche e per i progetti periferici. Ora si spera in una legge di applicazione con urgenza per evitare di applicare l’articolo fino in fondo e su norme transitorie indulgenti ma a statuire sarà ancora una volta la maggioranza non alpina.

Alla mia età, Fiordaliso, non c’è motivo di dar retta alle tentazioni astruse di questo tipo. Direi però che degli interrogativi di peso rimangono aperti e, (forse ancora a causa dell’età che a un certo punto toglie coraggio) ritengo previdente fare subito delle riflessioni, non fosse che per la titubanza dovuta al fatto che il quadro legale su cui si stava operando è cambiato improvvisamente per molti e che il tempo per avere una legge di applicazione sarà lungo e l’esito non prevedibile questo nel momento in cui il turismo, assurto negli anni del boom a quasi necessità per la sopravivenza, ritorna ad essere “solo” svago negli anni di scarso potere di acquisto e sarà uno dei primi a ridimenzionarsi. Il comune, se non erro, di Vals ha venduto le proprie Terme qualche giorno prima della votazione... Curioso di vedere se ha indovinato o no.

La sicurezza di poter realizzare le Terme deve, a mio modo di vedere, essere tale prima della votazione sul parco, questo perché se le Terme non vengono fatte e l’articolo della costituzione sortirà effetti severi per noi la nostra offerta turistica non sarà più sufficiente per confermare una vocazione turistica e ci si dovrà orientare altrimenti (lodevole esempio la Blenio Art) le norme del parco, in questo caso, non dovrebbero confliggere con questo. Le popolazioni interessate dovranno decidere se la dose di norme che tolgono libertà all’individuo e autonomia al comune al cantone e ai patriziati, rincarata dal neonato articolo costituzionale, sommata ai vincoli del parco non costituisca un troppo inaccettabile. Il parco non va visto come un oasi a sé stante ma rientra nel discorso globale della gestione del territorio alpino, ancora un po’ poi si potrebbe dichiarare parco nazionale l’intero territorio alpino.

Distinguerei una “falsa ripicca” dalla facoltà legittima di ognuno di sollevare gli argomenti che ritenga opportuno. Sarebbe bene chiarire chi può/deve decidere per dove. La stampa del giorno dopo con buon fare giornalistico non ha mandato a dire le stesse cose: “se le alpi sono il loro giardino” “Alpengraben” Uso non perfetto della democrazia, del federalismo ecc.

Buona giornata
marcello
inserito il: 14.3.2012 3:34
Gina: Fammi capire, tu stessa ammetti che in valle hanno chiuso alberghi e ristoranti, io aggiungo che la maggior parte dei gerenti di quelli rimasti aperti, sono stufi, stanchi e scornati....
E tu vorresti aprire nuovi alberghi, B&B, ostelli e quant'altro?

Vogliamo fare una pausa di riflessione?
Gina
inserito il: 13.3.2012 23:47
Ringrazio le moderatrici per questo loro invito, il dibattito politico, anche se acceso, deve essere fatto sulle idee, ma non sulle persone. Sono d'accordo anche con Fiordaliso che nella rubrica "Parc Adula" invita a ponderare bene e non tirarsi la zappa sui piedi, rovesciando tutto per falsa ripicca.
Detto ciò vorrei rendervi attenti che anche se l'iniziativa è stata respinta largamente p.es. nei comuni di Acquarossa e Blenio, comunque quasi ogni terzo votante ha detto di sì. E perchè?
Perchè il valore del territorio intatto viene sempre di più riconosciuto. Perchè, anche se da noi è vero che di speculazione edilizia c'è poca, gli esempi molto negativi sono da vedere in altri luoghi, e certo non vanno a beneficio della popolazione residente. Oso addirittura dire che finora la speculazione non c'è stata perchè turisticamente la valle ha poco da offrire, voglio dire: molta bellezza naturale, ma poche infrastrutture. Ma se dovessero arrivare le terme? Non potrebbe diventare l'occasione ghiotta per riempire anche qui terreno coltivato con villette? Non è facile resistere a queste pressioni. Come ho già detto in precedenza, ricorsi vengono fatti, ma spesso inutilmente. E poi: le case secondarie, così come sono, sono veramente un toccasano per la nostra economia? Se ne abbiamo già un 70% nel Comune di Blenio, i nostri esercizi dovrebbero fiorire! Altrochè. Chiude un ristorante dopo l'altro, e per quanto ne so io, molti dei nostri artigiani comunque lavorano spesso fuori valle.
Ci sarebbero altri modelli da pensare che lasciano decisamente più indotto: alberghi, B&B, ostelli. Case di vacanze gestite. L'ho già scritto in precedenza, penso che il modello di Blenio Rustici sarebbe da far rivivere, perchè certamente andava nella direzione giusta. Sì, i rustici devono poter essere sfruttate e valorizzate, e ora, che si tratta di elaborare la legge d'applicazione bisogna mettere sul tavolo queste pecularietà locali, con delle proposte che vanno veramente a favore del territorio, che conservano la sua bellezza e che creano, a lungo termine, ricchezza.
Moderatrici
inserito il: 13.3.2012 19:55
Invitiamo lo Scriba montano ad essere comunque rispettoso dell'opinione altrui e delle persone. Qui in particolare del signor Franz Weber, promotore dell'iniziativa.

Vi rimandiamo volentieri alle nostre regole e disposizioni del forum:
www.vallediblenio.ch/vdbi_bc_regole.php

Riteniamo possibile, in un sano dibattito (anche in un forum on-line), discutere i vari punti di vista senza dover necessariamente pronunciare giudizi di valore o personali sulle persone coinvolte.

Grazie per la gentile comprensione!

Cordialmente
Le Moderatrici
lo scriba montano
inserito il: 13.3.2012 9:03
Dimenticavo!

Scarpe grosse, testa fine!!

Vale sempre e non dimentichiamocela.

notte..
lo scriba montano
inserito il: 13.3.2012 8:58
Contributo cancellato in quanto non rispetta le regole del nostro forum:

www.vallediblenio.ch/vdbi_bc_regole.php

Le Moderatrici
Vasco R
inserito il: 13.3.2012 4:00
Certo è proprio così...

la gente delle pianura e delle città hanno in buona parte sfruttato il loro territorio, ora però pretendono di spiegare a noi come dobbiamo gestirlo!!

E di questo piano entrano senz'altro a far parte anche i parchi nazionali dell'Adula e del locarnese, levare di mezzo i residenti e lasciar inselvatichire gli alpeggi.
Meglio mettere al posto dei vallerani lupi, orsi e linci.

D'altronde si è già arrivati a proporre di indennizzare gli abitanti della Maderanertal/UR purchè abbandonino la loro valle e lasciarla così alla Natura.

Questi sono i propositi...

Gente di valle... sono solo un costo e ostacolano i progetti ecologici...
marusca
inserito il: 13.3.2012 3:05
Salve a tutti,
io mi chiedo se i ticinesi e in modo particolare i vallerani che hanno votato SI a questa assurda iniziativa, si sono resi conto fino in fondo cosa stavano votando...

Mi sembra incredibile che ci siano state così tante persone che qui da noi hanno accettato questa regola che non si può neanche rispettare, visto che tutti i nostri comuni superano di gran lunga il 20% di abitazioni secondarie...

E poi non ho mica capito dove in Svizzera esiste il problema che questa iniziativa dovrebbe risolvere:
- in Vallese? 73.8% di no
- nei Grigioni? 57.3% di no
o forse nelle nostre valli?

Questo sta a dimostrare che si trattava di un falso problema...

Che da oggi diventa un VERO GRANDE problema per i cantoni alpini...

Difendiamo quello che abbiamo di più caro: il nostro pregiato territorio!!
Un grande grazie ai Verdi e a tutti quanti hanno votato si!!
Lo sciba montano
inserito il: 12.3.2012 23:42
Mi riferisco al contenuto del post di Gina del 9 marzo;

conosco parzialmente il caso che cita di Lenzrheide, ed il ricorso fatto dal contadino limitrofo al terreno pianificato. Quanto ci ricavava oppure quanto ci perdeva il contadino citato?
Che in più se non erro lavora - o un suo stretto parente - sugli impianti, quindi se così fosse in sinergia con lo sviluppo edilizio.

Altro esempio più volte citato, il mega complesso di Andermatt. Breve storia; l'esercito ha smantellato e doveva sbolognare il terreno ed i relativi fabbricati. Il promotore, unico interessato (con i soldi di chi ha comperato le azioni di Orascom) ha fatto il favore al dipartimento militare offrendosi di acquistarne i sedimi.
Tutti gli ordini di pianificazione sono stati dettati da Berna (in pratica all'incontrario della prassi) e così il comune ed il cantone hanno dovuto operare in tale senso in tempi brevissimi. Quattro mesi per la pianificazione ed il cambio di destinazione.
Il ricorso del "paesan" limitrofo è stato lautamente compensato e ritirato. Fine della storia ed inizio dell'operazione di demolizione di tutte le opere esistenti e costruzione di parte delle opere progettate.
lo scriba montano
inserito il: 12.3.2012 22:01
Ri..aggiungo,
(e ri... ripeto; quanto sotto vale per il presente tema, per Parc Adula e per tutti gli altri temi di BC pertinenti)

Scusate gli errori di ortografia, ma scrivo di fretta e arrabbiato dal fatto che c'è una gran parte di popolo (ma abbiamo visto da dove viene) che vuole imporci cosa dobbiamo fare a casa nostra!!

Sarebbe interessante sapere anche alle nostre latitudini quali sono le forze ideologiche e le estrazioni che hanno deciso di favorire il signor Weber.
D’altronde la sua faccia dice tanto... (purtroppo o magari per fortuna) l’ho vista oggi per la prima volta su un quotidiano; spero di non più rivederla!

Quindi, come già detto, cerchiamo almeno alle nostre latitudini di essere solidali, dimenticando ideologismi, partitismi, fazioni, eccetera e proviamo ad unire gli sforzi atti a poter dire la nostra a casa nostra ed a difendere quello che è ancora difendibile!

Penso che a nessuno sia sfuggito il fatto che alle nostre suddette latitudini quasi tutto va parzialmente a rotoli!
Il turismo è quello che è, vedi alberghi e ristoranti che fanno sempre più fatica a barcamenarsi; diverse imprese ed artigiani locali devono andare fino in fondo al Cantone (e magari anche oltr'alpe) per fare qualche lavoro atto a salvare la baracca e riuscire a mantenere qualche posto di lavoro.
Provate a contare quanti esercizi pubblici hanno chiuso in valle negli ultimi quarant’anni (anche se erano tempi e gestioni diverse); risultato uno per ogni anno trascorso!

Quelli che sembra vadano un po’ meno peggio di tanti altri sono ancora gli agricoltori con le immani fatiche che ne derivano, seppur anche per loro la vita va sempre più dura e stretta. Almeno un pezzo di crenga e di salame in credenza l’avranno sempre.

Almeno fino a quando restano gli aiuti atti a far quadrare i magri bilanci e fino a quando non arriva qualche assurda nuova regolamentazione (non poi così tanto remota) che imporrà che per ammazzare la gallina bisogna portarla a Bruxelles, accompagnati da qualche scalda sedie dei sopra detti enti, e che per cambiare il trespolo divenuto sgangherato necessiterà l’inoltro di domanda di costruzione con supervisioni, perizie, rapporti, business plan, master plan, e nuovi ed imprevedibili plan, e quant’altro redatti sempre dai suddetti e pagati dal proprietario della gallina!

Non parliamone dei poveri rustici.. anche se sono il fulcro del titolo del presente tema!!!

Forse esistono solo alcuni cerotti e magari è impossibile avere la medicina che potrebbe guarire le ferite ed emorragie.
Prepariamoci a difendere i nostri diritti ed a non dimenticarci di ciò il giorno che dovremo decidere se regalare o meno il nostro territorio alle assurdità delle leggi e ordinanze che Parc Adula ci imporrà!

Chi non ha ancora capito che il Parco serve ai cittadini per venire a distressarsi dalla frenetica vita che si auto impongono per poter mantenere il loro tenore di vita ed il SUV e lasceranno molto poco per non dire niente?
Che qualcuno mi provi il contrario.

E poi; quando vengono da noi e cercano la casa o il rustico o altro per fermarsi qualche giorno a dormire, gli potremo offrire unicamente la possibilità di pernottare sotto all’ormai sgangherato ombrellone dei gelati che il ristorante morente non utilizza più e da tempo caduto in disuso!
Così magari faranno l’iniziativa per annullare l’iniziativa!

Comunque, anche ciò già detto, in quei posti dove le costruzioni erano o stanno diventando esagerate in numero, i mezzi per regolamentare esistevano ed esistono. Basta adottarli!

Ne abbiamo avuto anche qualche esempio dove “il popolo bestia locale” non tanto bestia si è dimostrato ed è stato capace di prendersi le responsabilità e le decisioni a casa sua, senza interferenze dettate da chi viene da fuori a farfugliare assurde (ed a volte ipocrite ed idiosincrasiche) teorie e poco o niente capisce delle esigenze del popolo locale.

Sorry… ma in tanti capiscono. (fine del monologo)
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