BLENIO NON CAMBIA NOME, LO HA DECISO IL LEGISLATIVO
31 / 08 / 2007
Blenio rimane Blenio. Seppur la questione ha suscitato ampia discussione (e un rapporto della Commissione Legislazione molto duro e critico all'indirizzo del Municipio), il Consiglio comunale riunitosi in seduta straordinaria giovedì 30 agosto (28 su 29 i presenti, diretti dal presidente Giovanni Canepa, PLR) ha deciso con 24 voti favorevoli, 2 contrari e 2 astenuti di mantenere il nome Blenio al suo comune, comune nato dalla fusione di Aquila, Torre, Olivone, Campo Blenio e Ghirone.
Il voto finale è avvenuto sulla risoluzione proposta dalla Commissione della Legislazione che, in votazione, è stata preferita alla risoluzione proposta nel Messaggio municipale.
Molto critico, come detto, il rapporto della Commissione che, in particolare, riteneva più consono il nome "Alta Blenio", ritenendo "Blenio" non proprio neutrale. Tuttavia, "ribadendo che il nome Blenio non è forse il nome più appropriato - ha detto Giovanna Bruni, PS, relatrice della Commissione - lo stesso non è nemmeno qualcosa che va contro la dignità della cittadinanza. Non dobbiamo cristallizzarci su una posizione che ha una sua giustificazione, ma che toglierebbe forze al nuovo comune". Da qui l'invito all'accettazione dell'articolo 1 del Regolamento comunale.
Nel corso della stessa seduta sono stati approvati altri sette messaggi: il "Regolamento comunale in materia di servizi scolastici e giovanili" e una serie di crediti: uno di 50 mila franchi quale contributo per la ristrutturazione della capanna Scaletta della SAT Lucomagno, uno di 500 mila a favore della Fondazione Alpina per le Scienze della Vita a Olivone, uno di 60 mila per la progettazione di un tratto di canalizzazioni e acquedotto in zona "Giaira-Dücia" a Olivone, uno di 295 mila per la realizzazione della nuova piazza per la raccolta dei rifiuti in zona "Giaira", uno di 96 mila quale riparto al Consorzio Arginature Alta Blenio per le opere di premunizione e infine un credito di 60'800 franchi quale riparto al Consorzio Strada della Valle di Campo per opere straordinarie di risanamento della strada e dei ponti.