Blenio Café
SALVIAMO L'OSPEDALE DI ACQUAROSSA
Giacomo
am: 8.3.2019 15:53
E ora...???

www.ticinonews.ch/ticino/479716/nuovo-pasticcio-ti...
il garcchio alpino
am: 8.3.2019 23:16
ulteriore paciugata dei dilettanti che ogni 4 anni mandiamo a Bellinzona!

e poi volevano farci credere che era l'unica soluzione per gli ospedali di periferia! compresi i nostri vallerani!

rivotiamoli!! triplo voto preferenziale!

e che magari cotal Pronzini, sotto sotto non aveva qualche briciolo di ragione a non essere d'accordo con la pianificazione?

aprile si avvicina; evviva i pesci!!
ma i merluzzi (o almeno ritenuti tali) siamo noi.
Fabio
am: 9.3.2019 5:29
Care e cari lettori,

lo si poteva pensare che, senza un supporto legale federale, non tutti i tasselli della pianificazione ticinese avrebbero coinciso. Ora lo sappiamo definitivamente. Ripropongo ancora una volta il mio precedente intervento, specialmente il punto 2). Unica cosa che mi dispiace, il "Dome" è deceduto, ma ci saranno altri che potrebbero aiutarci. Se non ci muoviamo verso possibili "fette di mercato", arriverà il giorno in cui, il Cento costi ospedale di Acquarossa caricherà ancora di più i bilanci dei comuni di Valle.
Buon WE.
Fabio

Care lettrici e cari lettori,
La mobilitazione di tutti a favore dell’ospedale bleniese assume significato solo se si è in grado di agire tenendo conto di un passato non tanto lontano che ha portato ai tagli ospedalieri e mettendo sul tavolo tutte le possibili ipotesi, non solo politiche, ma anche tecniche. Ripropongo a tale proposito due estratti di miei precedenti interventi su BC.
1)
"Ha ragione l'avv. Luca Baggi quando, nel suo centrato articolo, cita un "rimprovero" agli istituti periferici per non avere rivendicato mandati di prestazioni. Era però intuibile da prima del 2010 che, uno degli effetti del cambiamento della LaMal (Fallpauschal) sarebbe stato quello di attivare gli istituti a una corsa per ottenere una migliore remunerazione globale delle proprie prestazioni. Chi ha vinto? Gli istituti che, in tempo utile hanno investito nella loro struttura, nelle loro attrezzature e nel loro personale di punta. Questi hanno potuto contrattare meglio il “Fallpauschal” e ottenere un buon riconoscimento delle proprie prestazioni. Tutti gli altri non sono stati informati o non si attivati in tempo utile: sono arrivati perciò in zona Cesarini, quando tutto era scaduto. Ecco uno dei motivi per cui, nei miei precedenti interventi su BC, ho sempre affermato che la politica da sola, senza una perizia tecnica, sarebbe stata in difficoltà.
Una persona potrebbe a mio modo di vedere ancora guidare il gruppo che ora cerca di salvare l’ospedale di Acquarossa: il dott. Gianfranco Domenighetti, grande conoscitore di tale materia"

2)
"Ecco un input a favore di chi, dedica impegno e energia per il futuro del nosocomio bleniese: la medicina assicurativa e legale. Nel settore delle assicurazioni di persone gli enti assicurativi sono sempre più confrontati con la necessità di motivare-provare le proprie posizioni nei confronti di assicurati e tribunali. Penso, per esempio, alla riabilitazione stazionaria dopo trauma o malattia, alle prove necessarie prima di poter attestare una capacità lavorativa residua di persone ammalate o infortunate, alle necessità di visite urgenti per la valutazione di inabilità lavorative, alle perizie ed al supporto da dare agli ospedali principali quando determinate complicazioni vanno oltre il sistema tariffario globale.
Ritengo questo un segmento da approfondire e che potrebbe portare nuova sostanza a Acquarossa e legare con il progetto Terme.
Magari, un qualche assicuratore potrebbe anche sentirsi legittimato a partecipare finanziariamente"
Buona settimana a tutti.
SALVIAMO L'OSPEDALE DI ACQUAROSSA
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