Blenio Café
ASILANTI
marcello
inserito il: 6.9.2012 13:44
...e per completare l'informazione ecco qui di seguito l'allegato con riassunte le attività presenti nella valle di Santa Maria

Oggetto Genere di attività Info supplementari / dettagli
Alpe Croce Attività alpestre Luglio-Settembre, con spaccio di prodotti locali
Alpe Pertusio Attività alpestre Giugno -Settembre, con spaccio di prodotti locali
Alpe Casaccia Attività alpestre Giugno - Settembre, con spaccio di prodotti locali
Alpe Stgegia Attività alpestre Giugno - Settembre, con spaccio di prodotti locali
Alpe Ridéigra Attività alpestre Giugno – Settembre
Rifugio Ai Scai Residenza secondaria Giugno - settembre
Gana Residenze secondarie
Campo Solario Residenze secondarie
Stabbio Nuovo Residenze secondarie
Lareccio Residenze secondarie
Casaccia Infocentro Turismo dolce 3 Parcheggi con WC pubblici, 1 sorvegliante a tempo pieno (luglio, agosto, settembre)
San Prou Residenze in affitto/rustici.ch 2 Cascine
Ai Pini Turismo dolce/pick nick, area di ristoro Nei giorni di bel tempo sono presenti fino a 500 o più persone
Ai Pini / e zone limitrofe Sentieri Naturalistici Rete sentieri a scopo didattico, molto frequentati da escursionisti e gruppi in età scolastica
Ai Pini / Ör e Puzzeta Residenze secondarie
Acquacalda Campeggio In fase di totale rinnovo
Acquacalda Albergo In fase di totale rinnovo
Acquacalda Residenze secondarie
Pian Segno Alpeggio Giugno - Settembre, con spaccio di prodotti locali
Pian Segno Residenze secondarie
Frodalera Residenze secondarie
Brönich Residenze secondarie
Campra Centro sportivo estivo/invernale Centro internazionale per l’attività dello scì di fondo, in fase di totale rinnovo. Presenti diverse colonie con ragazzi in età scolastica durante tutto l’anno
Campra /Pü Residenze secondarie
Campra/Pü Campeggi Zenith, Scout, Colonie estive con ragazzi in età scolastica
Sacc Residenze secondarie
Sacc Attività agricola
Piera Residenze secondarie
Piera Attività agricola
Camperio Residenze secondarie
Camperio 3 Alloggi collettivi per colonie estive/invernali Presenti diverse colonie con ragazzi in età scolastica durante tutto l’anno
Camperio Ristorante con alloggio
marcello
inserito il: 6.9.2012 13:38
Lettera aperta al comune di Medel da parte di:
Lista Civica - MontagnaViva , Blenio
Lega dei Ticinesi, Blenio
Unione democratica di Centro, Blenio
Gruppo PPD + GG + indipendenti del comune di Blenio

Al Comune di Medel 7184 Curaglia

Blenio 29 agosto 2012

No al centro richiedenti d'asilo sul passo del Lucomagno, pieno appoggio al Municipio di Blenio.

Egregi signori,
nell'ottica di un diritto alla tutela del nostro territorio, e di chi ci vive, intendiamo sensibilizzare le Autorità del comune di Medel, riguardo la notizia ATS del 13 luglio u.s. in cui viene riportato il vostro unanime assenso a favore di un insediamento di un centro per richiedenti l'asilo sul passo del Lucomagno.
Con la presente intendiamo esprimere il nostro pieno appoggio al Municipio di Blenio e tutto il nostro disappunto riguardo questa iniziativa, a seguito della quale sono inevitabilmente da prevedere dei grossi problemi di convivenza con la realtà locale. In Ticino e in Valle di Blenio abbiamo purtroppo avuto già esperienze dirette con queste problematiche.
Il lato meridionale del passo del Lucomagno è da ritenersi economicamente povero, le uniche risorse sono rappresentate dall'attività alpestre e dal turismo dolce, composto da escursionisti e da persone che intendono trascorrere una giornata di relax nei fine settimana nelle aree appositamente create dal Patriziato locale e dal Comune con importanti investimenti, citiamo la realizzazione di 3 parcheggi, la realizzazione di una rete di sentieri naturalistici a scopo didattico, la realizzazione dell' Info-centro attrezzato con servizi, dove è presente giornalmente una persona per fornire assistenza ai numerosi turisti, il tutto facente parte di un piano quinquennale sostenuto dalle autorità cantonali e federali. Un aspetto molto importante risulta essere lo spaccio diretto di prodotti locali presso gli alpeggi. Va inoltre segnalato durante la bella stagione, la presenza di numerosi campeggiatori, con giovani in età scolastica. Non da ultimo, nella zona limitrofe, sono presenti numerose cascine ristrutturate dai Patriziati e da privati cittadini adibite a case di vacanza, in cui i proprietari o gli inquilini trascorrono buona parte del tempo libero.
Nel documento allegato citiamo tutte le attività e le strutture pubbliche e private presenti nella valle di Santa Maria, strutture che verosimilmente potranno, secondo le nostre esperienze, avere ripercussioni negative dalla presenza degli asilanti e dal loro girovagare durante le libere uscite. Come abbiamo avuto modo di apprendere dagli incaricati federali, nel previsto centro saranno ospitati "giovani di sesso maschile", e durante i fine settimana potranno godere di una libera uscita.
Proprio la tipologia degli ospiti ci induce ad esprimere il nostro totale dissenso a questo progetto, le cui conseguenze sono facilmente immaginabili. Le statistiche degli atti criminosi commessi in Ticino ne sono la conferma. Recentemente proprio in valle di Blenio si sono registrati numerosi furti in abitazioni primarie e in negozi, la cui maggior parte è riconducibile alla presenza di richiedenti l'asilo nella regione. L'insicurezza nella popolazione dei nostri villaggi è sensibilmente aumentata e percettibile, specie tra gli anziani.
Non intendiamo generalizzare facendo di ogni erba un fascio, ma spesso le persone che la Svizzera ospita in Centri d'accoglienza non conoscono né il rispetto per le altre persone e le cose, né tantomeno le fondamentali regole di una convivenza civile e, tutto sommato, non hanno rispetto per chi le ospita e le spesa in tutto e per tutto.
Anche dal punto di vista integrativo, il passo del Lucomagno appare decisamente un'ubicazione fuori posto, assolutamente non idonea.
I sottoscritti esprimono pure una nota di biasimo riguardo alle procedure adottate dalla Confederazione e in particolare da parte delle autorità comunali di Medel: va ricordato che le infrastrutture destinate ad ospitare i richiedenti l'asilo si trovano a ridosso se non addirittura sul territorio del comune di Blenio. Il mancato coinvolgimento dall'inizio del comune di Blenio sta a dimostrare che le belle parole di circostanza espresse negl'ultimi anni a favore del passo del Lucomagno, quale elemento unificante e di collegamento fra due regioni culturalmente diverse, siano ancora rimaste tali.
Per concludere questa nostra presa di posizione chiediamo formalmente alle autorità preposte come intendono evitare lo sconfinamento dei richiedenti l'asilo verso la valle di Blenio.

Distinti saluti

Lista Civica - Montagna Viva, Blenio
Lega dei Ticinesi, Blenio
Unione democratica di Centro, Blenio
Gruppo PPD + GG + indipendenti del comune di Blenio

Allegato:
-Attività presenti in valle Santa Maria
C p.c:
- Municipio di Blenio
- Patriziato generale di Olivone-Campo e Largano
- Blenio Turismo
- Ufficio federale della migrazione UFM
- On.Cons.di Stato Norman Gobbi
Moderatrici
inserito il: 13.8.2012 15:38
Per completezza di informazione e quale spunto di discussione in questa tematica, pubblichiamo qui con il consenso del Municipio di Blenio, il Comunicato inviato per intero alla stampa mercoledì scorso. Stampa che, considerata la lunghezza del Comunicato stesso, per ovvi motivi non ha potuto pubblicarlo integralmente ma ha dovuto riprenderlo in forma riassunta. Qui il testo completo sulle ragioni - contrarie - del Municipio all'insediamento dei richiedenti l'asilo sul Passo del Lucomagno:

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COMUNICATO STAMPA
del Municipio del Comune di Blenio
8.08.2012 (pubblicazione 10.08.2012)

Richiedenti d’asilo sul Passo del Lucomagno

Il Municipio di Blenio ha preso atto dai Media in alcuni articoli recenti, dell’intenzione da parte dell’Ufficio federale della migrazione UFM, di stazionare un gruppo di un centinaio di richiedenti d’asilo sul Passo del Lucomagno, a 1926 metri d’altezza, a confine con il territorio giurisdizionale del Cantone Ticino e del Comune di Blenio. I richiedenti d’asilo alloggerebbero nella caserma sotterranea che sorge proprio sulle rive del lago di Santa Maria, per un periodo di almeno 6 mesi da maggio a ottobre 2013. In qualità di Organo Esecutivo del Comune di Blenio, preposto al mantenimento dell’ordine e della tranquillità locale, il Municipio ha inoltrato in questi giorni una lettera all’Ufficio federale della migrazione, sentendosi in dovere di formulare alcune osservazioni e portare a conoscenza il parere unanime del Municipio in merito alle intenzioni dell’Ufficio federale. Copia dello scritto è stato inviato anche a: Consiglieri federali responsabili, Consiglio di Stato del Cantone Ticino e del Cantone Grigioni, Municipi interessati e confinanti, Patriziato Generale Olivone-Campo-Largario e Blenio turismo.

La notizia ha subito creato delle legittime apprensioni nella popolazione di Blenio. Il Comune di Medel/Lucmagn, nelle scorse settimane, ci ha informati dell’intenzione del Comune di entrare nel merito della proposta della Confederazione, sostenuto dal Cantone dei Grigioni. Dopo un primo contatto telefonico il nostro Municipio ha incontrato il Sindaco del Comune di Medel/Lucmagn, sig. Binz durante un colloquio svoltosi lo scorso 27 luglio a Olivone, alfine di ottenere maggiori informazioni in merito. Il sig. Binz ha illustrato al nostro Municipio i diversi aspetti in gioco e le argomentazioni alla base della decisione dell’esecutivo grigionese di accettare la proposta di insediare un Centro asilanti sul Lucomagno. Dall’incontro abbiamo potuto appurare la ferma volontà del Comune di Medel/Lucmagn, con il sostegno già ottenuto dell’assemblea comunale, di dare un contributo tangibile dell’ente locale per trovare delle soluzioni concrete atte a soddisfare la richiesta di centri per richiedenti d’asilo a livello federale.

Sulla base di quanto appurato fin’ora dalla stampa e dall’incontro informale tenutosi con il signor Binz, ci preme ora sollevare le seguenti considerazioni in merito al tema in oggetto:

1) Le trattative sono in corso da alcuni mesi e dovrebbero essere concretizzate entro la fine dell’estate. Peccato che il nostro Esecutivo non sia mai stato informato in modo ufficiale da parte dell’Ufficio federale. La zona di stazionamento si trova a pochi metri dal confine giurisdizionale cantonale e comunale e implica un contatto diretto e inevitabile con la nostra realtà ed il nostro territorio. Strano che l’Ufficio federale non ne abbia tenuto conto nelle sue valutazioni e non ci abbia coinvolto già dalle trattative iniziali. Il nostro Comune in particolar modo l’ex-Comune di Olivone, è già stato confrontato in passato con un centro asilanti in paese, il quale ha stazionato per molto tempo e non senza problemi e risvolti negativi sul nostro territorio. Coinvolgere in modo adeguato gli enti locali ci sembra più che dovuto in un sistema democratico come il nostro, dove i vari livelli istituzionali devono dialogare ed evitare soluzioni e decisioni unilaterali.

2) Il Municipio di Medel/Lucmagn ha preso un’iniziativa coraggiosa e lodevole dal lato umanitario, sostenendo la Confederazione in un compito, quello della politica di migrazione e di solidarietà tra i popoli, per la quale la Svizzera da il proprio contributo in modo generoso. Non è nostro compito e competenza entrare nel tema specifico e giudicare la decisione del Comune vicino, la quale speriamo sia stata valutata con cognizione di causa e riflessione ponderata; ma una qualche perplessità è legittima in considerazione dell’esperienza in materia acquisita negli anni dal nostro ente locale. A nostro modo di vedere una decisione di sostegno a favore dell’accoglienza di richiedenti d’asilo, va decisa e motivata non unicamente da una spinta ideologica e di sensibilità umanitaria, ma ponderando gli aspetti in gioco in modo razionale, riferiti in particolar modo alla situazione contingente e territoriale.

3) Il punto precedente fa emergere uno dei problemi maggiori della tematica in oggetto: l’ubicazione dell’alloggio dei richiedenti. Una caserma militare sotterranea che sorge su un passo alpino a 1926 metri, in un paesaggio ameno ma a contatto con una natura ed una situazione climatica non sicuramente consoni a qualsiasi essere umano. Ci chiediamo se l’Ufficio federale della migrazione ed il Municipio di Medel/Lucmagn abbia valutato in modo appropriato la situazione in loco. Lo stazionamento dei richiedenti durante 6 mesi tra i quali i periodi con temperature rigide, vento freddo e sicuramente neve (soprattutto mesi di maggio, settembre e ottobre) è stato considerato con la dovuta ponderazione ? Il paese di provenienza delle persone non è noto, ma verosimilmente si tratterà di persone provenienti da paesi caldi con clima temperato e sprovvisti di indumenti adeguati per la regione. Sono state attentamente valutate le possibili reazioni comprensibili che potrebbero manifestarsi tra le persone, in considerazione inoltre della situazione personale già delicata dovuta alla fuga dal loro paese natio e dalle incertezze legate al loro futuro ? Un “bunker” militare sprovvisto di finestre è idoneo all’accoglimento dei richiedenti ? Non sono state valutate altre alternative più consone su suolo grigionese, sul fondovalle e in accantonamenti sicuramente più adeguati ? Cosa pensano di questa situazione e del sito d’accoglienza le associazioni di aiuto agli asilanti ?
A nostro modo di vedere inoltre, la lontananza non indifferente dai centri abitati e popolati, creerà degli oneri alle istituzioni non indifferenti, in particolar modo nell’organizzazione di trasporti adeguati e nei controlli in uscita e entrata dei richiedenti (si prevedono uscite giornaliere dalle 9:30 alle 17:30). Riteniamo questa soluzione, benché lodevole dal lato umanitario e di solidarietà tra i popoli nel suo intendimento, non adeguata dal lato pratico e di vivibilità quotidiana. Altre soluzioni più confacenti sono senz’altro possibili !

4) Altro tema importante che tocca direttamente il nostro territorio e la nostra comunità di Valle, è il mantenimento delle peculiarità del nostro territorio alpino, il quale è confrontato da anni con una politica di salvaguardia e rispetto consona agli intendimenti e agli indirizzi della Confederazione. Pensiamo agli sforzi intrapresi negli ultimi decenni per il promovimento turistico, la qualità e la bellezza del paesaggio, i programmi di protezione forestale ed economica, le conquiste nell’ambito alpestre, i progetti ancora in corso e che si stanno delineando per il prossimo futuro. Tutti questi intendimenti e progetti concreti per la salvaguardia della qualità del nostro territorio devono andare in parallelo con una tranquillità di base tra la popolazione indigena e forestiera che vive questo territorio, promuovendo una convivenza priva se possibile da azioni repressive e manifestamente illegali. Sia ben chiaro non è nostra intenzione “fare un processo alle intenzioni” e generalizzare qualsiasi comportamento dell’individuo, ma i fatti di cronaca giornalieri confermano purtroppo questa tendenza in atto tra i richiedenti d’asilo. Degni di nota sono i fatti accaduti negli scorsi mesi in Valle di Blenio, dove la presenza di richiedenti d’asilo a Malvaglia ha creato qualche problema (furti nelle abitazioni, manomissioni di veicoli, furti di biciclette, ecc.). Eventuali ed inevitabili azioni di repressione e comportamenti fuori legge, soprattutto nella zona del Lucomagno molto frequentata dagli escursionisti nel periodo estivo, non gioverebbe certo all’immagine del nostro territorio alpino e quanto promuovono da anni le nostre comunità. La presenza e la convivenza con strutture e attività già presenti da molti anni sarebbero problematiche, pensiamo in particolar modo alla presenza dei campeggi con molti ragazzi, piazze e zone “relax” ai bordi del fiume, sentieri didattici e naturalistici, sentieri meditativi, ecc. Basterebbe un solo caso problematico per creare un danno d'immagine incalcolabile. La nostra unica ricchezza è il territorio ed è un bene da tutelare ad ogni costo.

5) L’aspetto della sicurezza è un ulteriore tema sensibile e che va esaminato con la dovuta attenzione. Il Sindaco signor Binz ci ha assicurato che il Cantone ha l’intenzione di elaborare un concetto di sicurezza adeguato alla situazione, concetto per il quale si intende coinvolgere i Comuni confinanti. Non ci risulta fino ad ora una proposta di coinvolgimento dell’Autorità cantonale ticinese, in particolar modo i servizi di polizia preposti. Il nostro vastissimo territorio comunale è attualmente già poco controllato dalle forze di polizia, possiamo immaginare come potrebbe essere coperta dalle pattuglie un'ulteriore zona discosta, a 40 km da Biasca, come la zona del Lucomagno. In caso di disordini e comportamenti fuori legge chi interverrà in caso di bisogno sul suolo del Cantone Ticino ? In che misura e con quale dotazione di personale si vorrà attuare questo concetto ? Se siamo correttamente informati ogni richiedente rimarrà nel bunker per ca. 6 settimane e saranno alloggiati contemporaneamente ca. 100 persone alla volta. Benché lo spazio sul Passo non manchi, le persone si concentreranno nei punti principali quali Ospizio, strutture casearie, punti d’informazione turistica, ristoranti. Come viene vista dai gestori di tali strutture la presenza degli asilanti ? Sono stati interpellati in merito ?

Questi aspetti ampiamente illustrati poc’anzi sono alcuni tra i punti principali che ci fanno prendere una posizione negativa sul prospettato insediamento del Centro Asilanti sul Passo del Lucomagno. Con questa presa di posizione il Municipio è in grado di rappresentare la maggioranza della propria popolazione, la quale è stata confrontata già in passato dalla presenza di richiedenti d’asilo sul proprio territorio.

Infine il nostro Esecutivo, alla luce di quanto scritto sopra, chiede all’Ufficio federale di rivalutare in modo approfondito la tematica e lo invita a prendere nota che:

- il Municipio di Blenio è contrario all’insediamento di un centro di accoglienza per asilanti sul Passo del Lucomagno.
- il Municipio di Blenio non ritiene giustificato incaricare una persona che rappresenti il Comune di Blenio nel gruppo per l’allestimento di un eventuale concetto per la gestione della sicurezza.
- nel caso il Centro diventi comunque una realtà, si chiede che vengano analizzati negli accordi Confederazione-Comune di Medel/Lucmagn le seguenti tematiche:
- definire un raggio limitato dei trasporti organizzati delle persone richiedenti d’asilo, da affidare al Cantone ospitante che ha le adeguate competenze in merito.
- definire dei responsabili d’intervento nel caso di incidenti e/o particolari problemi di sicurezza anche sul territorio giurisdizionale del Comune di Blenio e della Valle di Blenio.
Erika
inserito il: 26.7.2012 19:17
Richiedenti l'asilo per motivi gravi politici e altro (tortura, pena di morte...) a parte, discorso politico che non mi sento di affrontare, insieme a quello dei "finti asilanti", per coloro che scappano dalla guerriglia e dalla fame, soprattutto da quest'ultima, ci vogliono aiuti mirati sul posto con la presenza assidua e costante di incaricati dei Governi (anche di quello CH) e delle ONG.
E' inutile elargire aiuti in denaro ai Governi di certi paesi; non si sa (o meglio: si sa benissimo) dove vanno a finire: in mano a chi non ne ha bisogno e probabilmente rientrano in Europa sottoforma di investimenti privati con realtivo reddito a nome di chi? Di società "di comodo" dietro le quali si nasconde il signor Tal dei Tali governante del Tal Paese non certo di Bengodi :-(
E così chi ha bisogno di TUTTO resta a bocca asciutta e va incontro alla morte per fame.
L'aiuto diretto e mirato sul posto, con mezzi importanti e adeguati, resta la cosa migliore da fare se vogliamo veramente rimediare e aiutare concretamente la popolazione stessa ad affrontare e tentare di risolvere il loro gravissimo problema.

Avete accennato alle multinazionali: il loro comportamento è stato ed è scandaloso e - se posso osare - anche in parte criminale. Ho avuto modo di leggere rapporti e seguire aggiornamenti sui progetti per il Sud del mondo perchè ho lavorato (gratis) per oltre 12 anni nell'ambito del Commercio Equo e Solidale: quello che ho visto e sentito mi fa ancora oggi rabbrividire.

In sostanza e per concludere: è inutile che i parlamentari votino un tot % del PIL da elargire o si arrampichino sugli specchi per non dire chiaramente se vogliono o no gli "asilanti" (alcuni lo fanno, altri hanno paura di farlo per non perdere "punti" e cadreghino). E' ora che si diano tutti una mossa, parlino chiaramente e decidano concretamente cosa si vuole fare e soprattutto si cambino le modalità di aiuto ai paesi che ne hanno bisogno.
lo scriba montano
inserito il: 25.7.2012 23:11
E poi dimenticavo,

qualcuno sa che proprio nel Corno d'Africa una nota multinazionale mandava e manda giù prodotti scaduti che hanno fatto aumentare la dissenteria e creando ancor più vittime?
Ed altro ancora...
lo criba montano
inserito il: 25.7.2012 22:59
ben detto Alfiero,

Taglio ancora più corto su un esempio.
Alcuni paesi del Nord Africa; sono stati liberati dai ditattori ed aumenta il flusso di chi scappa, in particolare giovani che magari fino al giorno prima si trovavano o avrebbero voluto essere in piazza a reclamare.
Se ora la nazione é libera perché non restano sul posto a cercare di ricostruire? Se no la "primavera Araba" l'hanno fatta per cosa e per chi?
Che qualcuno mi dica pure che non capisco niente.

Altro esempio; nei paesi dove veramente si muore di fame (Corno d'Africa), chi veramente ha bisogno non si sposta perché non ne ha la possibilità. E poi anche se queste persone hanno veramente bisogno d'aiuto non ricadrebbero comunque sotto le premesse per poter richiedere asilo. A meno che si cambino i parametri e si accettano i richiedenti per motivi economici. A questo punto, sotto a lavorare! Poi una buona percentuale si eclisserebbero subito.
Anche qui, se non ho capito niente, per favore ditemelo.
alfiero
inserito il: 25.7.2012 17:08
Non me ne intendo di guerre e di rifugiati ma noto che le opinioni divergono nonostante il problema sia identico per tutti (non dove metterli ma come tenere a bada chi delinque) le soluzioni di cui si parla sono fantasiose e dipendenti dalle ideologie per cui ci dovremmo interrogare sulla nostra capacità di intenderci e, se vogliamo, sulla capacità a livello europeo di diluire questi immigrati sul territorio in proporzione alla popolazione, non dimenticando che gli umani sono animali territoriali e amano difendere il loro territorio, caratteristica naturale che va riconosciuta anche agli Svizzeri che ne ospitano troppi, pena l’indebolimento dei requisiti dello stato (territorio e popolazione)
Il cittadino comune è d’accordo sul rispetto dei diritti dell’uomo (che dovrebbe comprendere anche il rispetto degli indigeni da parte dei non indigeni) ma da li ad accettare che persista la situazioni in cui delinquere non è un problema perché la repressione CH è dolce c’è spazio per un impegno di tutti i partiti a trovare una misura repressiva efficace .Per chi arriva con intenti malsani la prevenzione non serve. Comprensione per i vecchi, malati, donne e bambini, ma qui ci sono fior di giovanotti che in patria loro potrebbero magari aiutare i loro compaesani a liberasi dal dittatore.
Gina
inserito il: 24.7.2012 18:04
Cara Mara, hai ragione a dire che non è giusto accusare di razzismo chi è critico nei confronti dei richiedenti l’asilo e della politica d’asilo, e io non lo faccio di certo se il discorso è onesto e differenziato. Ma purtroppo di affermazioni razziste se ne leggono e sentono fin troppe, e le ritengo una deriva pericolosa e irresponsabile. Per sgomberare il campo da malintesi: non ritengo né il tuo intervento né quelli precedenti al tuo su questo forum interventi razzisti. Ma ho comunque un po’ un’altra visione.

C’è una certa area politica che fomenta abilmente paure e odio, butta tutto quello che è estraneo a noi in un pentolone e fa credere che i nostri problemi sono loro, i stranieri, distraendo l’attenzione pubblica da quei problemi che invece realmente dovrebbero preoccuparci: il lavoro (salari insufficienti, precarizzazione, disoccupazione giovanile), l’avidità smisurata di molti manager di banche e dell’economia privata, e la crescente forbice, anche da noi, tra ricchi e poveri. L’emarginazione. La tendenza di smantellare lo Stato sociale, che, per finire, è sempre stato garante della nostra pace sociale. I problemi ambientali che sono li da vedere, ma non si vogliono affrontare con coerenza e fermezza, anche se sono una bomba a orologeria per i nostri figli.
Certo, è più facile scatenare una “guerra tra i poveri”, e a corto termine appagante in termini elettorali e di consenso. Per fare questo non è neanche necessario differenziare: dal richiedente l’asilo al frontaliere, dallo straniero domiciliato con permesso al naturalizzato e al sans-papier - tutto lo stesso. Pecore nere.

Sono d’accordo con te che la politica d’asilo deve essere ripensata, e che la situazione nei centri d’accoglienza è tante volte difficile. Credo che un esempio positivo per un piccolo cambiamento è quello di Chiasso, dove i richiedenti fanno lavori di pubblica utilità. Secondo me non fa bene a nessuno dover solamente dipendere dalla carità degli altri, ed è molto frustrante soprattutto per persone giovani, capaci di lavorare e imparare. Bisognerebbe, secondo me, sviluppare questo tipo di occupazione per i richiedenti l’asilo, come anche la possibilità di imparare delle cose che possono servire per il loro futuro, indipendentemente se restano in Svizzera o no. Non sarei neanche contraria ad un obbligo in tal senso.

Sono anche d’accordo che bisogna velocizzare le procedure, per non lasciare queste persone per anni ed anni nell’incertezza, senza però togliere loro la possibilità di ricorso: è un diritto fondamentale poter far riesaminare la propria causa.

Quello che invece vorrei capire è dove si vuole arrivare con gli ultimi inasprimenti sulla legge d’asilo, accolti dal Consiglio Nazionale. Non più riconoscere la diserzione come motivo d’asilo? Vi rendete conto che questo significherebbe che, p.es., un siriano che si rifiuta di sparare contro donne e bambini e quindi diserta, non ha più diritto d’asilo in Svizzera? Non più accettare le richieste d’asilo presentate nelle ambasciate svizzere? Rendere più difficile, se non impossibile, il ricongiungimento familiare? Far vivere i richiedenti l’asilo con 8 franchi al giorno?

Ma chi crede veramente di dissuadere in questo modo i ladri di biciclette e risolvere i problemi di piccola criminalità? L’unico effetto che si ha è quello di una Svizzera cinta da filo spinato, e un aumento dell’ingiustizia nel mondo.
mara
inserito il: 23.7.2012 21:07
Noto con un certo rincrescimento e disappunto che "laRegioneTicino" ha pubblicato negli scorsi giorni alcuni articoli il cui sunto - semplificando assai neh... - potrebbe essere: "caccia all'asilante ladro". Di "esempi" poco edificanti di ladri e ruberie varie in casa nostra, targati "bleniesi D.O.C", ne avremmo parecchi, inclusi furti di veicoli cingolati e attrezzi vari, non solo biciclette. Quindi...
Questo per dire che il bene e il gramo esistono in tutte le comunità.

Tuttavia il problema di una reale "convivenza" con l'ultima generazione degli asilanti - chiamiamola così - esiste ed è davvero inutile nasconderlo o minimizzare. E' inutile nascondere e non serve farlo neanche a noi, alla nostra comunità tutta che con generosità e spirito da sempre solidale, dà accoglienza a chi pensa ne abbia bisogno. Il problema sta più in alto. E' cambiata la tipologia del richiedente l'asilo (parlo di maggioranze). Deve cambiare anche la politica dell'asilo. La regola che dovrebbe valere è quella del rispetto. Rispetto reciproco e anche del Paese in cui tu sei e che ti ospita spesandoti in tutto e per tutto.

Quanto alla permanenza (determinata nel tempo?? Lo doveva essere anche a Biasca... Però lì si tratta di famiglie con bambini), di richiedenti l'asilo sul Passo del Lucomagno, personalmente nutro qualche se non tante perplessità...

E' un tema molto delicato e non facile. Molto più facile è essere tacciati di razzisti... Il discorso potrebbe essere molto lungo...
lo scriba monatno
inserito il: 18.7.2012 1:17
Non bisogna e non è bello e corretto generalizzare (come si dice: fare d'ogni erba un fascio).
Tutti noi conosciamo brava gente lavoratrice ed onesta e cattiva gente lazzarona opportunista ed approfittatrice in tutto il mondo, sia vicino a casa, sia agli antipodi di qualsiasi razza ed estrazione.

Necessita però essere pragmatici e realisti (e non è assolutamente un discorso da razzista!)
Ci sono asilanti e asilanti.
Le esperienze insegnano.
La difficoltà, sembra, sta nel determinare chi ha veramente bisogno e merita di essere aiutato con i mezzi disponibili e chi invece viene da noi con certe intenzioni.
Ma questo è un problema del mondo politico che forse non vuole chinarsi sul problema.
A meno che non convenga a qualcuno.
Che poi non è così difficile fare la differenza.
Come ben si sa, ci sono stati casi segnalati da ambasciate o altri enti, dove le nostre istituzioni hanno "sorvolato" ammettendone l'entrata e la permanenza.
Che poi non sia opportuno metterli sul passo del Lucomagno, necessita vedere da che parte si vuole vederla.
Chiaramente sotto l’aspetto dell’immagine si può dubitare della bontà della decisione.
Sotto l’aspetto umano, il bunker ha ottime sembianze e ottima funzionalità. Questi stabili li ho visti nascere e ci sono stato dentro molto.
Tanti di noi hanno risieduto per periodi ben più lunghi di quanto prospettato in posti molto peggiori, sia in servizio militare che in altre occasioni; quindi non è assolutamente degradante, anzi! Per alcuni mesi all’anno son sicuro che qualcuno ci farebbe la firma.

È recente la statistica che le richieste da noi sono circa dieci volte maggiori che nei Paesi che ci circondano e che hanno dieci volte la nostra popolazione. Questo non fa riflettere?

Il termine adottato di asilante non è assolutamente spregiativo. Tutti i dizionari menzionano: asilante – colui o colei che richiede asilo. Quindi asilante o richiedente d’asilo è la stessa cosa ed ha lo stesso effetto.
Sarebbe come dire postulante o richiedente la posizione (viaggiatore o colui che cammina; ladro o colui che prende di nascosto senza consenso eccetera..). Lo scopo finale dell’azione voluta non cambia.
Buone vacanze e … magari sul Passo!
ASILANTI
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