L'intervista con Manuela Dörflinger
Fondista e fisioterapista






QUANDO LA FATICA E’ UNA SFIDA CONTRO SE STESSI

Compie 20 anni quest’anno, frequenta diligentemente il quarto anno al Liceo di Bellinzona, ha un bel visino con un sorriso spontaneo e simpatico e una grande passione: lo sci di fondo che pratica sin da bambina con determinazione ed impegno, per i “colori” dello Sci Club Simano di Dangio-Torre e Aquila. Manuela Dörflinger (Manu per gli amici) è nata e vive a Torre con la sua famiglia, in una casetta in mezzo alla natura al di sopra dell’abitato di Torre e dalla quale la vista spazia su tutto il villaggio sottostante, sull’ampio terrazzo del Nara con la sua catena di montagne fin giù verso la Media Valle. Di coppe e medaglie, Manu nella sua camera ne ha già collezionate davvero molte, ma il piazzamento più prestigioso e che le ha dato una grande soddisfazione è stato uno splendido quarto rango, ad una manciata di secondi dalla terza, ai Campionati svizzeri del 2003 svoltisi nella Lötschental. Sensazioni ed emozioni che la giovane bleniese spera ovviamente di rivivere.

Ma cosa ti ha spinta, le chiediamo, ad intraprendere la disciplina dello sci di fondo? Forse anche il fatto che, per andare a scuola, devi e dovevi percorrere a piedi un bel tratto di stradina (non asfaltata) e/o sentiero (la scorciatoia!) nel bosco e quindi ti sei abituata alla "fatica"?
Prima dello sci di fondo” - ci risponde Manu con l’immancabile sorriso – “non praticavo nessuno sport in particolare, a parte le camminate giornaliere da e verso la fermata del bus giù a Torre, bus che mi porta poi a scuola. Facevo inoltre qualche giretto in bici ed in montagna con la famiglia. Ero però attratta dal fatto di fare dell'attività sportiva in gruppo. Ai tempi della Scuola elementare (frequentata da Manuela ad Acquarossa, nrd) in occasione della “Settimana bianca” siamo andati con la nostra maestra al Centro Nordico di Campra. Lì ho avuto il primo impatto con lo sci di fondo e mi è piaciuto. Sotto la guida dell’allenatore Tauf Khamitov, abbiamo quindi formato un piccolo gruppetto di giovanissimi che ha iniziato ad allenarsi regolarmente e a partecipare alle gare, sia in Ticino che nel resto della Svizzera”.

Il tuo rapporto con la natura. Il rapporto con la fatica e il sacrificio. E le amicizie. Quali sentimenti, emozioni, impressioni ti danno queste relazioni?
Ho bisogno della natura, la sento come il mio “habitat”. Nella natura non c'è inquinamento, non c'è rumore fastidioso, trovi la pace e questo ti dà la possibilità di scoprire infinite cose. Ci sono dei particolari della natura che puoi vivere solo lì e che ti danno una grande gioia: per esempio quando vedo all’improvviso uno scoiattolo sgaiattolare via dalla pista. La fatica è una sfida contro me stessa e dopo uno sforzo intenso provo sempre delle sensazioni di benessere, mi sento scaricata e piacevolmente libera. Non mi piace parlare di sacrificio: infatti ho sempre praticato e pratico questo sport di mia volontà e al momento lo percepisco come attività del tempo libero, non essendo professionista. Preferisco parlare di scelte e automaticamente ho scartato altre attività.
Gli amici? Con lo sci di fondo ho fatto tante nuove conoscenze e alcune non si limitano all'amicizia tra "rivali". I compagni di scuola, da parte loro, cercano sempre di aiutarmi nel limite del possibile. Noto che a volte in piena stagione agonistica, quando magari sono un po’ stanca o tesa, preferisco stare un po’ in disparte. Secondo me è meglio avere pochi amici ma buoni!!”

E il tuo rapporto con gli studi liceali? Come riesci a combinare studio e sport? Dove senti di "rinunciare" di più?
Cerco di combinare nel miglior modo possibile le cose. A scuola faccio il minimo possibile per passare e per aver dei risultati discreti”. E… a denti stretti ma non senza lasciar trasparire un sorriso, Manuela ci confida che “spero che nessun professore legga queste righe”. “Naturalmente la scuola ruba tanto tempo ed energia e a livello sportivo lo si sente”.
Un problema, questo, ormai noto e solito in Ticino per chi vuole praticare un’attività sportiva ad alti livelli e nel contempo studiare.
Vedo la differenza nei periodi di vacanza” – prosegue Manu – “dove vivo quasi da professionista e le sensazioni in allenamento sono diverse”.

Descrivici ora una tua "giornata-tipo" in settimana, tra studio e sport…
Quando vado a scuola, la mia giornata è del tutto simile a quella di ogni allievo: mi alzo alle 6 il lunedì mattina per prendere il bus e poi il treno verso Bellinzona. Inizio le lezioni al Liceo alle 8.15, pausa pranzo dalle 11.40 alle 13 e poi di nuovo scuola fino alle 15.30. In settimana, resto poi a Bellinzona a dormire: ho una camera alla Casa dello studente e questo mi evita le lunghe e… mattiniere trasferte! Cerco poi ovviamente di sfruttare tutti i momenti liberi possibili per fare allenamento: ad esempio durante il mezzogiorno se ho una pausa più lunga. La sera mi alleno un’ora o un’ora e mezza, solitamente nella corsa o con sedute di forza, presso la palestra del Liceo. Infine, prima di andare a dormire dedico 30 minuti ad esercizi di mobilità e stratcing e poi…a nanna presto! Se posso, una volta alla settimana salgo al Centro Nordico di Campra, così posso allenarmi sugli sci.

Quali messaggi, le chiediamo infine, ti senti di trasmettere ai giovani come te o ai giovanissimi per quanto riguarda lo sport? Cosa ne pensi della gioventù che passa il tempo libero nei bar o nelle discoteche?
Lo sport è fantastico!” – ci risponde la giovane fondista con l’entusiasmo negli occhi – “Soprattutto per i bambini: dà infatti l'occasione di giocare, stare all'aria aperta e in compagnia. Quanto ai giovani che passano il loro tempo stando nei bar, beh… no comment. ... Penso che ognuno nella vita fa le sue scelte e bisogna accettare questo fatto. Naturalmente una scelta può essere più sana di un’altra, come il caso dello sport. Trovo triste vedere che certi giovani riescono a divertirsi solo con l'alcol e non sanno nemmeno più cosa sia il gioco, che è sempre presente nello sport. In fondo, si resta sempre un po’ bambini!!!”
E con queste belle e in un certo senso sagge parole, concludiamo questa intervista con la simpatica Manu, alla quale auguriamo ancora tante soddisfazioni nello sci di fondo, tutte quelle che lei, ragazza semplice, gentile e determinata ma soprattutto dai sani principi, davvero si merita!

Fonte: tratto dal mensile "Tre Valli", Anno 29, Nr.3, marzo 2005, m.z, p.10




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