|
L'intervista con Christian Bernasconi
Direttore Centro Pro Natura Acquacalda
La struttura, dopo le necessarie ristrutturazioni, riprende lo spirito pionieristico del Centro Uomo-Natura ideato e concretizzato dall'ingegner Luigi Ferrari nel 1985. QUELLA FORTE SENSAZIONE DENTRO... Dopo quella settimana, Christian lascia Acquacalda con una forte sensazione: «Un giorno mi piacerebbe tornarci a lavorare!». Aveva 18 anni. Ma facciamo un passo indietro negli anni: malgrado l’interesse per la natura e le scienze, Christian frequenta il Liceo letterario («il latino mi tornerà molto utile per i nomi delle piante», ci confessa); si iscrive poi all’Università di Losanna dove studia biologia, diplomandosi nel 2010. Nel frattempo, durante i suoi rientri in Ticino, non manca di fare qualche visita al Centro di Acquacalda. Ora vi lavorano una quindicina di persone (quasi tutte della regione) con vari gradi di occupazione. Il Centro organizza gite accompagnate, corsi e serate informative. "HO FATTO DELLA MIA PASSIONE UNA PROFESSIONE" E a Olivone, dove abita da 8 anni, come si sente? «Molto bene – ci risponde schietto – abitando qui si capisce meglio il punto di vista della popolazione locale e riesco con maggiore facilità a trasmettere i valori del Centro e di Pro Natura, scambiando idee e mettendo a confronto le opinioni. Mi piace ascoltare gli altri. Nessuno ha la verità assoluta e ci sono parecchie persone da cui c'è tanto da imparare. Sono stato fortunato – ammette Christian – ho fatto della mia passione una professione e mi trovo in un luogo che mi rigenera ogni giorno». Guardando all’immediato futuro, per Christian è prioritario l'avvio di collaborazioni con gli altri attori turistici della regione, in particolare il Centro nordico di Campra. «Abbiamo le chances di poter proporre ottime offerte per un turismo di nicchia, che cerca il contatto con la natura e/o lo sport». E ai suoi ex concittadini del Luganese quale messaggio lancia dai 1.750 metri di quota di Acquacalda? «Venite a trovarci, ma lasciate la frenesia della città alle vostre spalle. Venite quassù con la giusta attitudine, altrimenti non serve. Il messaggio che cerco di far passare a chi ci visita è un invito ad aumentare la propria sensibilità, ad aprirsi, ad assumere la consapevolezza dell’ambiente in cui viviamo. Che è unico e, qui sul Lucomagno, davvero speciale. E questa consapevolezza deve essere in noi non solo per le 2-3 ore della visita, ma per sempre. Allora sì che il messaggio sarà passato!" Fonte: Rivista di Lugano, 2 ottobre 2015,Anno LXXVII, N.40, Mara Zanetti Maestrani, Vetrina, p.5
©1999-2024; La Valle di Blenio in rete
http://www.vallediblenio.ch
e-mail: info@vallediblenio.ch
sito creato da: Cresedo Tec
Non ci assumiamo nessuna responsabilità sul contenuto dei siti proposti nei nostri "link".
La ripresa e pubblicazione di informazioni che appaiono su questo sito è possibile solo citando la fonte: www.vallediblenio.ch |