Blenio Café
Che genere di informazione?
mara
inserito il: 7.5.2012 0:42
...solitamente non mi piace molto fare i complimenti pubblicamente su BC... ma stavolta proprio non ce la faccio a non farlo. In poche parole Alfiero ha descritto in modo delicato il preoccupante decadimento del dialogo politico e sociale della nostra società.

Poi ci lamentiamo perché i giovani non hanno più rispetto, tra di loro e con gli adulti... Pensiamoci, e corriamo ai ripari.

Sulle modalità di espressione e sul linguaggio usato dal Mattino, preferisco non esprimermi. Tali modi di fare non rientrano minimamente nella mia concezione dell'informazione.

Buona serata a tutti, grazie Alfiero,
ciao mara
alfiero
inserito il: 6.5.2012 23:07
Chiara Orelli lascia dicendo di giochi sinistri ai quali non vuol partecipare, (che non è il “solitario” che troviamo in ogni PC). Sono un profano, ma credo che il valore della cultura di un popolo si misuri anche dalla volontà di quel popolo di premiare l’espressione dell’opinione e di sopire l’arroganza dell’offesa diretta.
Viviamo in un tempo in cui si preferisce tentare le soluzioni dei problemi con azioni dirette, mirate, vistose e figlie di un padre o di una madre che si attribuisce il merito in quanto tale e non come dovere verso la comunità. Sottovalutiamo come tutto abbia a che fare con la cultura, persino le casse dello stato, vuote o piene, o i premi delle case malati dipendono dalla cultura perché il modo di spendere e di procurarsi i quattrini da spendere è in gran parte culturale, oppure il rispetto dell’ambiente dove troppe cose si fanno e si dicono come se l’uomo non facesse parte della natura, trascurando che in fin dei conti a rispettare l’ambiente può essere solo l’uomo con la sua cultura. Chiara Orelli andrebbe, a parer mio, imitata, non mi riferisco alle dimissioni dal Gran Consiglio o all’indignazione per l’offesa, ma al tratto chiaro e sicuro dell’espressione cosa che non riappare in altri momenti di questo episodio della vicenda.

Buona sera
mara
inserito il: 22.4.2009 4:22
Grazie Alfiero, grazie Martina
per il buon suggerimento... Mi ero persa "Controluce" di domenica ed in effetti è valsa la pena vedere questa intervista di Fazioli.

Con un linguaggio tutto sommato semplice, Marcello Foa è riuscito a far capire il grande potere dei mass-media, mezzi di informazione di massa già definiti "persuasori occulti" e che in effetti possono influenzare la gente molto di più di quanto la gente stessa non sospetti... Influenzare quindi la società, il suo modo di essere e di pensare...

Bello è stato, che ha pure detto che sarebbe importante ed auspicabile un ritorno ad una certa deontologia professionale. Chiamiamola pure etica dell'informazione...
Martina
inserito il: 20.4.2009 14:38
Concordo!
Per chi se lo fosse perso:
www.rsi.ch/home/networks/la1/controluce

Buona giornata

Martina
alfiero
inserito il: 20.4.2009 2:46
Salve,

chi ha visto "Controluce" di questa sera? Ne valeva la pena!
Ha parlato uno specialista dell'informazione.

Buona sera
daniele
inserito il: 7.5.2008 0:47
Condivido appieno l'asserzione di Alfiero.

È evidente che quanto ho detto in precedenza vale per i Grandi.
Per i piccoli commercianti ed artigiani la faccenda è tutt'altra. Si spendono delle cifre in reclame, inserzioni, pubblicità eccetera senza nessun o con pochissimo tornaconto.
Il più delle volte è solo un sistema per dare qualcosa a qualche società o istituzione.
Anzi, a volte diventa controproducente perché se si dice di no a qualcuno la risposta è attesa ed evidente: - "hai fatto le cose a quello là e non la fai a me... e poi sai, ben ti ricordi che l'amico dell'amico del mio parente tanto tempo aveva acquistato qualcosa anche da te"... Perciò come fai a dire di no...

Dovrebbe essere la nostra coscienza ed il buon senso a dirci, sempre nel limite del possibile, di consumare da fornitori vicini e conoscenti; poi vale ancora il motto "una mano lava l'altra".

I fornitori locali di qualsiasi prodotto e servizio si tratta, almeno un piccolo indotto lo lasciano.
Viceversa i grandi distributori danno stipendi da miseria; la maggior parte degli impiegati, quelli che riempiono gli scaffali, i magazzini, che fanno gli inventari, sono avventizi che scendono da nord e come rapaci notturni, terminato il lavoro ripassano il buco del Gottardo ed "auf Wiedersehen... e poi le imposte le pagano ai domicili delle sedi principali che stranamente si trovano tutte al di là del buco!

Nevvero MMM, Obi, quello di Gigi e tanti altri???

Aspettiamo con ansia l'arrivo dei nuovi Alemanni che stanno scendendo ai nostri tiepidi lidi!

À la prochaine
alfiero
inserito il: 6.5.2008 22:47
Salve a tutti,

noi piccoli commercianti, Mara, i conti li abbiamo fatti... Si deve dire che anche i venditori di spazi pubblicitari, (radio, tele, giornali e gli altri vettori) sono molto attivi e convincenti anche presso le piccole ditte. Si vedono delle pubblicità di noi piccole ditte, che non fruttano il costo della candela, ma è un circolo vizioso, ci devi stare al gioco, per non lasciarti mimetizzare. Per i commerci di periferia, non avendo tanta popolazione a disposizione, sono proibitive. E’ bene scegliere vettori locali: se la pubblicità non frutta almeno si ha l’impressione di contribuire a qualcosa.
daniele
inserito il: 6.5.2008 0:56
Provo a fare un calcolo.

Esempio della Regione: x millimetri d'altezza (era più o meno 5 cm) per x colonne fà alcune migliaia di franchetti.
Calcolando poi che era in prima pagina, lo vedeva (sugli scaffali dell'edicola) anche chi il giornale nemmeno lo acquistava; chi paga fà anche questi calcoli.
Perciò tale somma la si può moltiplicare per cinque, per dieci o anche di più! (mica scemo... corro subito a dirlo a...), magari a Beppe, quello che di cognome fa crì crì nei prati.

Se tale modo di fare non dovesse rincitrullire i popoli e di conseguenza rendere, la pubblicità la farebbero piccola piccola, magari in quelle pagine di cultura o pseudo tale dove la maggior parte dei lettori nemmeno lasciano scorrere sopra lo sguardo.
Mors tua (di noi), vida mea (di loro), la colpa di chi fu??

Ancora una volta mi viene in mente la frase detta da Re Luigi a Richelieu, che riassunta potrebbe dire così: i poveri (e forse intendeva dire anche i gonzi) sono tanti ma non possono dire (o fare) niente. Purtroppo mi metto anch'io un pò in tale categoria.

Mi piacerebbe immaginare:
tanti sabati ed anche altri giorni, dove tutti, ma proprio tutti ed in tutto il mondo, non entriamo in un supermercato; dove nessuno va a fare benzina da quei distributori di proprietà di quelle grandi compagnie petrolifere di nome molto noto; tutti andiamo ad acquistare quanto ci necessita da chi non fà nessuna pubblicità.

Mi piacerebbe immaginare:
...e vedere dopo un anno i risultati; della pubblicità, dei prezzi e di quant'altro non arrivo a pensare.

ri..saluti
mara
inserito il: 5.5.2008 23:46
Vedo che il mio spunto del 2.05 ha dato il via a discussioni che hanno allargato mica male il campo della pubblicità.

Riportando l’argomento a quello che era l’esempio concreto del 2.05 e del giorno dopo sulla prima pagina dei 3 quotidiani ticinesi, ho pensato che lo stesso era “carino” poiché – neanche a farlo apposta – i tre quotidiani (quindi i tre editori) hanno risposto in modo diverso alla sollecitazione della pubblicità voluta dalla Denner.
E questo fornisce una lettura interessante di come ogni quotidiano “interpreta” la pubblicità e quale effettivo valore le attribuisce (anche – non da ultimo – per motivi di etica).

Quel giorno, e il seguente, la pubblicità (a mio personale parere assai fastidiosa, soprattutto appena sotto la testata) era presente:

- sul “Giornale del Popolo” NON c’era, né in prima pagina, né altrove nel giornale
- su “Corriere del Ticino” era nella parte bassa della prima pagina
- su “laRegioneTicino” nella parte alta, proprio sotto il nome (testata) del quotidiano

Tre modi diversi di relazionarsi con una pubblicità di tipo “invadente”.
La pubblicità sui quotidiani non la “trattano” né la ricevono (né tanto meno la vedono) le singole redazioni (che si occupano delle pagine di cronaca e basta). Tutti gli inserti pubblicitari, gli annunci come pure gli annunci funebri vanno indirizzati e sono trattati dalla Publicitas.
Le eventuali (rare, per fortuna secondo me…) pubblicità sulla prima pagina e altri eventuali casi particolari sono discussi con l’Editore e avvengono ovviamente con il suo accordo.

Coraggiosa quindi la decisione del GdP, che rispetta una sua scelta editoriale. E che rinuncia a tanti soldini, molti di più se la pub è in alto – oltrettutto a colori! - un po’ meno se è inserita a fondo pagina.

Come già detto, il discorso “pubblicità sui quotidiani” è molto sottile, poiché un giornale (e tutti quelli che ci lavorano) sta in piedi proprio grazie alla pubblicità e agli abbonamenti. Penso però che ogni tanto una spolveratina di etica sulla qualità della pubblicità non farebbe male… (e questo va anche un po’ nel senso degli esempi - poco edificanti per la nostra società - che avete citato tutti voi qua sotto).
Quanto costa la pubblicità su un giornale? Basta guardare l’”Impressum” di ogni quotidiano (oggi su CdT a pagina 38). Il costo delle inserzioni (come pure dei funebri) è calcolato al mm (sì, millimetro…) d’altezza. Si va da fr. 1.08 al mm (larghezza una colonna di giornale) per i semplici annunci fino a fr. 6.84 per le réclames. I calcoli, dai risultati sorprendenti, li lascio fare a voi… :-))
daniele
inserito il: 5.5.2008 21:25
Anche se molto semplicistico, fondamentalmente è "molto semplice".

In un sistema equilibrato dovrebbe essere il consumatore a dettare, almeno in parte, le regole verso il fornitore (= la richiesta dice quello che vuole, come lo vuole e come deve essere presentato).

Purtroppo non è così; è il fornitore che detta le regola al consumatore. In sostanza; vale a dire che il consumatore deve a tutti i costi prendere quello che c'è e prenderlo così come gli viene imposto. Se no come farebbero i grandi distributori (di qualsiasi servizio e prodotto si tratti) a fare utili da capogiro e ripartire dividendi ai loro azionisti??

Colpa di chi??? dei pochi che vogliono imporsi sui tanti?
oppure colpa dei tanti che vogliono lasciarsi imporre dai pochi?

Chi ha soluzioni al dilemma??
D'altronde la psiche è molto complessa e molto influibile; chi ci studia dentro sa benissimo come fare per orientarci inconsciamente per un verso o per l'altro.
Ci sono più psicologi e psichiatri che sono capaci di far diventar pazzi i matti, che matti che fanno diventar pazzi gli psicologi e gli psichiatri.

Chissa cosa ne pensano i vertici dei "No Global"?

Buona consumazione a tutti e... alla prossima
Che genere di informazione?
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