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Blenio Café
GRANDI PREDATORI
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gaetan
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inserito il: 27.3.2020 15:00 |
DA NOTARE - Già nell'800 si cacciavano i predatori, e non per niente... Questa libera attività venatoria costituiva allora pure un discreto e ben gradito sostegno economico nei paesi di montagna. Le relative statistiche dell'epoca dicono che tra il 1808 e il 1850 in Blenio (distretto s'intende) sono state pagate taglie da parte del Cantone per l’uccisione di ben 28 orsi! A questo notevole risultato contribuì anche una donna, certa buona Maddalena De Maria di Leontica, che sperò e uccise sui suoi monti nel 1822 un orso che faceva stragi di greggi. Stragi proprio come oggi.
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gaetan
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inserito il: 13.3.2020 12:03 |
Giusto Mara. A proposito di cani "pastori" alcuni anni fa sull'alpe Prüscfàa (val Camadra) sono state sbranate alcune pecore. Conclusione? il lupo... Invece lui non c'entrava quella volta. I cani "pastori" denutriti non hanno avuto altra soluzione per i loro "pasti" che mangiarsi qualche pecorella. Questo mi sembra naturale. Però è noto che questi cani sono pericolosissimi per l'uomo. Bisogna proibirli. Oppure noi non dovremo più frequentare la montagna.
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mara
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inserito il: 1.3.2020 11:38 |
Grazie Gaetan su questo tema, Franco Celio pubblica sul prossimo numero del mensile Voce di Blenio un'interessante opinione. Sono fermamente convinta che per cercare di capire al meglio una problematica e tutti gli aspetti ad essa legata, spesso devi esserle vicino. È vero che a volte le migliori soluzioni possono anche arrivare da "fuori", dall'"alto" o da altri esempi di Paesi a noi vicini. Per la questione dei grandi predatori, mi sento di dire che il problema va conosciuto da vicino (il nostro territorio è diverso da altri, in Svizzera) e di ribadire quanto ho scritto sotto. Anche le soluzioni adottate con i cani posti a guardia delle greggi non sono ottimali e vi sono le testimonianze a questo riguardo (ho vissuto di persona un paio di "approcci" non proprio... felici con la MTB, qui in valle, sopra casa mia...). E forse forse se i nonni dei nostri nonni e ancora oltre hanno abbattuto lupi e orsi nelle nostre vallate, un motivo valido doveva pur esserci... E per finire... sto ancora aspettando chi mi dimostra che la vita di una pecora vale meno di quella del lupo... Non "sterminiamo" tutti i lupi reintrodotti o "arrivati per caso" da noi; sostengo solo che chi di dovere (guardiacaccia) possa sopprimere quello che causa problemi. Tutto qui. Come soluzione mi sembra realistica e di buon senso. Il protezionismo assoluto fa tanto piacere a chi sta lontano da noi (dai problemi reali) e viene di tanto in tanto a visitarci...
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gaetan
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inserito il: 29.2.2020 20:35 |
Certi animalisti cosiddetti, fanno una differenza magari tra un cane e una mucca, un lupo e una pecora, poi sono magari ghiotti di carne. Che dire allora?
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gaetan
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inserito il: 29.2.2020 20:29 |
Ha ragione Mara.
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mara
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inserito il: 11.10.2019 22:10 |
Condivido quanto comunicato dal SAB, mi sembra un'opinione molto realistica, pragmatica e che collima con le realtà di valle. Inoltre non ho mai capito chi difende a prescindere il lupo, come se il valore delle vite (anche animali) fosse differente. Che la vita di un lupo valga di più di quella di una pecora? Ma chi lo ha detto??? Amo e adoro gli animali, stimo i bravi e buoni cacciatori che con etica cacciano, rispetto la caccia anche per le sue funzioni. Personalmente non riuscirei a sparare ad un animale, lupo o cervo che sia. Ma, in queste situazioni, occorre un sensato compromesso che lasci da parte un pochetto le emozioni "protezionistiche". E in queste come in altre tematiche, la differenza "centri urbani" - "regioni di montagna" si manifesta assai chiaramente... e non sempre la nostra cara e buona democrazia rispetta in pieno le realtà, ovviamente dei "più piccoli" o "dispersi".
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mara
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inserito il: 11.10.2019 10:54 |
Condivido con piacere, e personalmente ne condivido anche il contenuto. :-) Le regioni di montagna sostengono la nuova Legge sulla caccia Nell’ambito della revisione della legge sulla caccia, il Parlamento federale ha modificato una legislazione che non era più adatta ai bisogni attuali. Questa revisione assicura la sicurezza giuridica, permette di gestire la fauna in maniera equilibrata e di trattare i grandi predatori in modo pragmatico, trovando delle soluzioni per quanto riguarda gli individui che abbiano causato dei danni presso gli animali di allevamento. Il referendum annunciato mette in pericolo le conquiste della nuova legge sulla caccia, e minaccia la coesione della Svizzera. La legge riveduta sulla caccia, adottata dalle due Camere, rappresenta un passo nella buona direzione. L’introduzione di misure, come i corridoi faunistici e l’obbligo di ricerca della selvaggina, rappresentano delle disposizioni a favore della fauna. Queste sono state d’altra parte approvate dai cantoni, oltre che dalle organizzazioni interessate. Tuttavia, la diffusione incontrollata dei grandi predatori, che si osserva attualmente, minaccia l’allevamento di piccoli animali nelle regioni di montagna e nelle zone di estivazione. Oltre alle misure di protezione delle greggi, è necessario disporre di strumenti efficaci per regolare la popolazione dei grandi predatori, come richiesto dalla Mozione Engler. In questo modo, sarà possibile preservare i pascoli di montagna, oltre agli alpeggi, luoghi caratterizzati da un’importante diversità per quanto riguarda la fauna e la flora. La legge riveduta sulla caccia risponde a queste diverse preoccupazioni. Il lupo, nell’ambito di questa legge riveduta sulla caccia, resterà un animale protetto, conformemente agli accordi di protezione internazionali. Tuttavia, le nuove disposizioni legali si adattano agli sviluppi delle popolazioni dei grandi predatori, registrati in Svizzera e in Europa. Le autorità cantonali si vedranno così attribuite maggiori competenze. I cantoni dispongono di conoscenze e di competenze necessarie per applicare questa legge, in modo coscienzioso e durevole. Contrariamente a quanto pretendono alcuni settori ambientalisti, le legge riveduta sulla caccia, non rappresenta una legge per eliminare l’importante popolazione dei grandi predatori, ma per regolarla. Permetterà anche di assicurare l’accessibilità della montagna, sia alla popolazione locale, che ai turisti. Di conseguenza, il SAB sostiene la legge riveduta sulla caccia e respinge il referendum. Con il lancio di un referendum contro la legge sulla caccia, esiste il rischio di creare un divario tra la popolazione urbana e la popolazione rurale; ciò sarebbe pregiudizievole per la coesione della Svizzera. Comunicato Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB), Berna, 8 ottobre 2019
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alfiero
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inserito il: 2.6.2017 18:15 |
A proposito di lupi, forse, non abbiamo mai pensato che il lupo ha bisogno di ammazzare una quantità di animali 10, 20, 30 volte superiore a quanto gli servirebbe per vivere. ....... Se recintiamo gli animali domestici, a farne le spese saranno gli erbivori selvatici e a proliferare, grazie all'abbondanza di cibo, saranno le specie saprofite. ............. che i "lupisti" spieghino quali sono le conseguenze sulla biodiversità, della presenza del lupo in un ambiente straricco di cibo, con un suo naturale nemico (l'Uomo) che non osa difendersi .............. e poi chiediamo a chi fa fatica a campare se è opportuno dare la priorità alle spese per per conciliare la presenza del lupo con il vivere umano.
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Gaetan
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inserito il: 1.4.2017 11:48 |
Salve. A proposito dei grandi predatori, si può fare un parallelismo con i cani fin troppo "amari". Leggete questo articolo...! di Maria Volpe QUANDO UN CANE VALE PIÙ DI UN BAMBINO… E’ un po’ che lo penso, ma avevo paura a dirlo. Sì perché nel mondo di oggi suona quasi come una profanazione. Poi, qualche giorno fa, sul Corriere della Sera, in prima pagina, ho visto un titolo “Pensiamo più ai cani che ai bambini”, un’intervista di Gian Antonio Stella a Laura Girotto, una suora che da 18 anni lavora in Etiopia. E ho avuto un sussulto. Ma allora non sono matta io! Vi prego, leggetelo. La verità è che una persona come Laura, che da anni ha a che fare con l’essenzialità della vita, quando torna in Italia e si guarda attorno, vede cose che la scandalizzano. E viva Dio che c’è chi ancora si scandalizza, grida la sua indignazione e ci costringe a riflettere. Io vivo a Milano e da qualche tempo ormai ho la netta sensazione che in questa città, (forse anche altrove, me lo direte voi) ci sia più attenzione, rispetto e amore per gli animali che per bambini e anziani. Provate a entrare in un bar con un passeggino gemellare – come è capitato a me – e notate la reazione delle persone: fastidio, sopportazione, maleducazione. Provate poi a entrare con una carrozzella ingombrante con una persona anziana, e disabile. Osservate bene le reazioni: fastidio, sopportazione, maleducazione. Infine un’ultima prova: entrate con un cane, piccolo o grande che sia: sentirete gridolini di felicità incontrollata. Provate ad andare al mercato (con lo stesso passeggino e la stessa carrozzella di cui sopra) e osservate che succede. Qualche mese fa, in via san Marco, mentre facevo la spesa, sfinita, tra sacchetti pesanti e biberon, un uomo mi ha urlato: “Eh certo che se veniamo al mercato anche con il passeggino…”. (Per la cronaca, la mia risposta è stata molto volgare, qui non riportabile). L’elenco potrebbe continuare ad libitum…. Viceversa i negozi, ristoranti, mercati sono pieni di cani e gatti. Evidentemente non esiste più quella vecchia norma di educazione – per anni condivisa dalla società civile – per cui gli animali non si impongono ad altre persone, specie in ambienti pubblici perché c’è chi potrebbe non gradire, chi potrebbe aver paura, essere allergico e quant’altro. Ma provate voi a ribellarvi se entrate in un ristorante e al tavolo di fianco al vostro, c’è un cane: rischiate il linciaggio. Bene, se a tutto questo si aggiungono le considerazioni di suor Laura riguardo l’aspetto consumistico legato agli animali, il cerchio si chiude. Perché davvero non è solo un fatto di educazione, e quindi formale, (questo forse riuscirei a superarlo) è soprattutto una questione di sostanza, di approccio alle cose, di valori (se va bene capovolti, se va male spariti). Come dice Laura: “E’ questa sproporzione che mi indigna”. Penso che gli animali si debbano amare, non rendere pupazzi simil-umani. So di essere impopolare e antica (direi di no… n.d.r.), ma questo è il mio pensiero. E chiariamo: il mio non è affatto disamore per gli animali. E’ desiderio di priorità. Lo stesso amore, rispetto, attenzione, solidarietà, cura, generosità, tolleranza, disponibilità che la società oggi ha per gli animali, li vorrei per bimbi e anziani. Anzi no, ne vorrei di più per bimbi e anziani. (P.S. per favore l’unico commento che vi chiedo di non fare è: “gli animali sono spesso meglio di certi uomini” …. Vi prego, questo no).
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Moderatrici
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inserito il: 16.3.2017 18:26 |
Spunto di riflessione, su "laRegioneTicino" di oggi, a p.11, a seguito dell'assemblea della Società cacciatori bleniesi, riunitasi recentemente a Olivone. I CACCIATORI BLENIESI SI RIVOLGONO AL GOVERNO La richiesta formulata in una risoluzione è quella di autorizzare l’abbattimento di uno o più lupi prima della stagione alpestre. Si adottino i provvedimenti necessari a contenere l’espansione dei grandi predatori, applicando con sollecitudine le misure che la legislazione in vigore già prevede. È questo l’appello contenuto nella risoluzione indirizzata al Consiglio di Stato ticinese approvata a larghissima maggioranza nel corso dell’assemblea della Società cacciatori bleniesi, che si è tenuta sabato scorso nella sala patriziale di Olivone. Una settantina i soci che hanno partecipato alla seduta, alla quale erano presenti anche il granconsigliere Walter Gianora, i tre sindaci della valle e i guardiacaccia di zona. Nella sua relazione, il presidente Giovanni Solari ha elencato le attività dello scorso anno e ha espresso preoccupazione per la situazione venutasi a creare con l’arrivo dei grandi predatori nelle valli, “dove l’allevamento del bestiame e gli alpeggi sono di primaria importanza”. La richiesta contenuta nella risoluzione a sostegno del settore agricolo è dunque che siano rapidamente adottati i provvedimenti necessari a contenere i danni causati al bestiame domestico dai grandi predatori, applicando le misure che la legislazione in vigore già prevede, scrivono i cacciatori citando l’Ordinanza sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici. L’invito è “a voler intraprendere i passi necessari presso l’Autorità federale al fine di ottenere in tempi brevi l’autorizzazione per l’abbattimento di uno o più esemplari di lupi, prima dell’arrivo della stagione alpestre”, si legge nel testo della risoluzione. È poi seguita la relazione del vicepresidente Marco Viglezio sull’andamento della stagione venatoria, definita positiva sia nel Cantone che nel distretto. L’assemblea è quindi stata informata sugli indirizzi di gestione della Federazione cacciatori ticinesi per la prossima stagione, in particolare per quanto riguarda la necessità di migliorare le modalità del controllo dei capi abbattuti, in modo da evitare disagi ai cacciatori e tutelare la qualità e la sicurezza delle prede cacciate, nel rispetto delle normative sulla conservazione e l’igiene delle carni di selvaggina. In tal senso è stata approvata una proposta volta a richiedere il ripristino del posto di controllo a Olivone, chiuso da alcuni anni.
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GRANDI PREDATORI
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