Blenio Café
RUSTICI IN VALLE
lo scriba montano
inserito il: 5.6.2013 20:21
A quanto sembra qualche politico accorto si sta muovendo per proporre delle soluzioni atte a combattare le assurdità dell'iniziativa. Forse san Weber non si è reso conto (oppure se ne frega altamente) che con la sua iniziativa sta creando perdite miliardiarie nell'economia delle regioni alpine.
Benvenga l'iniziativa che annulla l'iniziativa. Sperando che se qualora dovesse arrivare a scrutinio qualcosa del genere atto a ribaltare le assurdità, chi prima non ha ragionato abbia almeno un po' di buon senso (o almeno timore) e decida in modo corretto e logico.

Altro segno che la periferia non interessa a nessuno, anche se si tratta di tutt'altro tema: i lodevoli notabili cittadini si oppongono alla decentralizazzione degli uffici RC a Biasca (mica li stanno trasferendo in Himalaya!!).
Ennesima prova che a noi restano solo le tolle sotto ai pini, la puzza dei SUV e la ..... dei cani.
Ulteriore dimostarzione che dobbiamo autodifenderci e cercare di autodecidere (almeno dove si può) senza prestar udito alle teoria farfugliose ed assurde inculcate da certi ambienti.
lo scriba montano
inserito il: 27.5.2013 16:56
Aggiungo.
ma ora siamo sicuri che i ticinesi e nostrani rustici "sbloccati" dalla bontà federale non possono più essere oggetto di ulteriori ricorsi correlati alla legge sulla pianificazione del territorio e relativi (PUC PEIP ecc…) ma possano divenire oggetto di nuovi ricorsi pertinenti all’applicazione dell’iniziativa di San Weber??
Se così fosse, o dovesse succedere, sarebbe una vera dimostrazione di presa per i …. da parte degli pseudo salvatori dell’ecosistema intergalattico!
lo scriba montano
inserito il: 27.5.2013 16:38
Il problema di fondo è che il signor Santone ed i sui seguaci hanno il lato B al morbido ed al caldo. Poi ci sono le fazioni che ritengono di poter pretendere che tutto il paesaggio rimanga puro, naturale, eccetera e se ne fregano delle necessità di chi in periferia e in montagna ci abita e ci deve vivere.
Facile fare l’ecologista al caldo e (per la maggior parte delle volte) con stipendi da capogiro e magari ancora pagati dal contribuente!!
Una gran parte di queste persone manco si immaginano cosa vuol dire dover vivere in montagna e con le risorse che da.
Una parte di queste persone probabilmente quando vedono una mucca si chiedono da che parte esce il pacchetto del latte. Sempre che sappiano che almeno parte del contenuto di tale pacchetto provenga dalla mucca e non dalla luna o dalle galline (quello è molto più raro e prezioso…perciò riservato a pochissimi e non alle nostre latitudini).

Poi ci sono quelli che lo chalet-villa ce l'hanno già e non vogliono ulteriori rompiscatole tra i piedi.
La sostanza di tutto ciò è che le autorità federali, almeno per una volta erano convinte che esisteva il buon senso e la logica e che quindi l'iniziativa mai e poi mai sarebbe stata sostenuta con tanto di insensato fervore. Ora gli uffici preposti a Berna (e conosco qualcuno) si stanno scervellando per cercare di creare ordinanze, disposizioni, direttive e quant'altro che permettano di uscirne con il minor danno possibile.

In pratica non arrivano a trovare i mezzi per scindere le varie “categorie” di costruzioni, ciò a causa del testo dell’iniziativa votata. Ulteriore dimostrazione dell’assoluta mancanza di ragionamento, superficialità ed assenza di pragmatismo da parte di chi ha messo la scheda nell’urna.
I mezzi per bloccare eventuali sviluppi insulsi ed ingiustificati c’erano comunque senza inventare l’acqua calda. Ne abbiamo avuto le prove (ma l’avevo già detto).

Per proporre un’iniziativa si dovrebbe presentare il testo di legge e tutte le relative ordinanze, direttive, prescrizioni eccetera e la valutazione di tutte le conseguenze che l’iniziativa comporta. Altrimenti, al deposito delle firme, si deve ritenere l’iniziativa inaccettabile, la questione chiusa e il carico di tutti i costi ai proponenti.
La Costituzione dovrebbe proibire la possibilità di proporre iniziative assurde, insensate ed imprecise o per lo meno obbligare gli iniziativisti ad assumersi gli oneri ed i danni che ne derivano.
Purtroppo le conseguenze e le rogne ancora una volta se le grattano chi si trova in minoranza ed in luoghi a debole interesse per l’economia e interesse nullo per la finanza. E poi chi dice che non è parzialmente valido quanto diceva Richelieu??!!
Vedremo fra alcuni anni cosa dovranno fare le nostre imprese ed artigiani di valle (di tutta la Svizzera)!

Purtroppo la storia, anche con aspetti e cause diverse, si ripete; spostamenti in particolare dei giovani, emigrazione (che non vuol dire solo andare all’estero, ma lasciare i propri luoghi), spopolamento delle valli, invecchiamento della popolazione eccetera.
Ha ragione chi dice che la votazione doveva essere annullata in quanto lede, non gli interessi, ma la possibilità di sopravvivenza delle regioni toccate.
Poi (e sono sempre più o meno gli stessi) pretendono gli spazi per i parchi…
Potrebbe anche star bene, ma includiamo allora una lauta tassa sull’aria respirata da cotali becca aria!
E se qualcuno dovesse proporre un’iniziativa per annullare l’iniziativa!! Non ne avrebbe il diritto??
Ghisla Simone
inserito il: 24.5.2013 16:27
Cari Amici,
vedo che il tema rustici ha risvegliato in tutti noi interessi che a dire il vero non sono mai stati assopiti. Tante domande e poche risposte.
Invito tutti a partecipare alla conferenza che si terrà presso l'aula magna della scuola media di Acquarossa il 6 giugno (vedi articolo voce di Blenio).
Sono sicuro che il dibattito sarà vivo e l'interesse alto. Sarà forse la volta buona per portarsi a casa qualche risposta in più soprattutto a seguito della decisione di ieri 23 maggio riguardante lo sblocco delle riattazioni in zona blu.

Cari saluti a tutti

Simone
mara
inserito il: 23.5.2013 21:54
ciao Alfiero,
vero, ottenere risposte ora è pressoché impossibile. Che bello.

Ma intanto uno che fa? Tizio-Caio svizzero, che intende acquistare una casa disabitata in valle, per farci una residenza secondaria? Aspetta gli avvocati che decidano? Evviva... E i nostri artigiani andranno a lavorare a Lugano, dove proliferano i frontalieri... evviva Helvezia Nostra... ora spengo tutto... troppo delusa sono! :-(
alfiero
inserito il: 23.5.2013 21:50
Come si possono dare risposte alle domande di Mara se ancor oggi nemmeno gli esperti sanno cosa si intende per residenza secondaria?

Secondo me l'agenzia telegrafica avrebbe dovuto dire che l'applicazione del norma del 20 % é alquanto difficile e il tribunale federale avrebbe dovuto annullare la votazione popolare: Qualcuno ha potuto votare con scenza e coscienza come ci hanno insegnato a scuola senza sapere cosa sia una residenza secondaria?
mara
inserito il: 23.5.2013 21:19
Sin da ora, ringrazio di cuore chi saprà aiutarmi a capirci qualcosa in questa vicenda, la cui "messa in legge" rischia di diventare una complessa matassa durante la quale - e stiamone certi - a trarne grandi profitti saranno gli avvocati... :-( nulla contro di loro neh...

Riporto dall'Agenzia telegrafica svizzera (ATS) di oggi:

"Indipendentemente dalla decisione del Tribunale federale, l'elaborazione della legge d'applicazione dell'iniziativa che limita al 20% le residenze secondarie procede senza intoppi. Il Consiglio federale dovrebbe inviare in procedura di consultazione, prima dell'estate, un progetto che si basa largamente sull'attuale ordinanza in materia.

Gli interrogativi sollevati durante l'elaborazione dell'Ordinanza influenzeranno anche il progetto di legge. Alla domanda essenziale, ossia quali nuove residenze secondarie potranno ancora essere autorizzate, il Gruppo di lavoro ha comunque dato una risposta chiara: quelle che sono abitate e che offrono i cosiddetti "letti caldi".

Fin qui la cronaca... Ora un paio di miei interrogativi, cui cerco risposta...

Esempio 1 concreto:

- bleniese, nato e cresciuto in valle, lavora fuori distretto dove ha fatto casa primaria e famiglia con 2 figli. Nel comune di Blenio ha casetta paterna, modesta, che ora affitta ad una famiglia del posto per tutto l’anno. I figli crescono, i risparmi messi da parte per anni ora bastano finalmente per ristrutturare la casa paterna e trascorrerci le vacanze estive e i fine settimana, sia dei figli, dei futuri nipoti, che del padre. Quest'ultimo e pure i figli, per motivi di lavoro ecc, lasceranno il domicilio fuori distretto.

Domanda: Può ristrutturare la casa, il nostro bleniese o i suoi figli?

Esempio 2:

- copia di CH tedeschi compera nel nucleo di una frazione di Blenio, dove vi sono molte case “vecchie” col noto cartello “in vendida”, una grande casa. L’intenzione è quella di metterla a posto e di passarvi i fine settimana e qualche settimana nella bella stagione. Siccome faranno i lavori dilazionati nel tempo (non c’è urgenza) e secondo le disponibilità e priorità, non intendono affittare la casa per lunghi periodi. Magari un domani non escludono di spostare il domicilio in valle.

Domanda: può ristrutturare, la nostra copia di CH tedeschi, la casa nel nucleo del villaggio?

Esempio 3:

- in una una sua proprietà (casa e terreno) in una frazione del Comune di Blenio, un bleniese ha pure una stalla-rustico, adibita ora a garage e deposito. Il nostro bleniese, come parecchi, vive e lavora ora fuori distretto. In un domani conta riattare la stalla-rustico per suo uso come abitazione secondaria, mentre la casa è già in affitto durevole. Tornerebbe così sui suoi “passi d’infanzia”, nella sua valle, anche se per motivi professionali e famigliari i suoi legami primari sono ora comunque fuori valle.

Domanda: può il nostro bleniese d’origine, riattare il rustico-stalla sito accanto alla sua casa (nel villaggio) a scopo abitazione secondaria?

Faccio fatica a capire tutta sta storia... non riesco a capire perché non si è lasciata facoltà ai singoli Cantoni e comuni di decidere, in base ai loro PR. Noi non siamo l'Engadina...né la saremo mai!!! Già vista, in valle, la proliferazione di progetti di costruzione di palazzine con appartamenti interamente da vendere quale residenze secondarie???

Nei tre casi citati (e mi scuso per la lunghezza di ste righe), i proprietari sono o saranno quindi OBBLIGATI PER LEGGE a dare in affitto la loro proprietà, per avere il permesso di ristrutturare/costruire?
Devono rinunciare, i proprietari, all'utilizzo in proprio e personale della PROPRIA PROPRIETA’, per poter ristrutturare una propria proprietà? Non vi sembra un attimino ridicolo??? E la nostra libertà dove la mettiamo??

Se la risposta è che - per poter edificare - si devono per legge avere posti letto “caldi” e non “freddi”, in ogni caso, non è davvero troppo restrittiva questa legge per le NOSTRE REALTA’ DI VALLE, che non sono quelle di regioni come l’Engadina? (che gode di molto turismo già così com’è?)

L’impressione mia è che nelle NOSTRE regioni di montagna stiamo creando un sacco enorme e pesante di vincoli, di norme e leggi, di percentuali che alla lunga (e neanche poi tanto alla lunga) finiscono per essere una "zappata" sui piedi, per penalizzarci, per TOGLIERCI AUTONOMIA e potere decisionale in casa nostra (una legge che mi impone di dare in affitto casa mia?????), e per ridurci, alla fin fine, ad un vero e proprio... parco naturale. Non sarà allora necessario spendere altri milioni per averlo…
Mi rifaccio qui, su questa Conversazione (ecco perché l’ho scelta, non per i rustici, ma perché era stata avviata qui), mi rifaccio, dicevo, alla mia opinione già espressa nel 12.03.2012. E non aggiungo altro. Se non preoccupazione...
Ci stiamo legando le mani con le nostre mani (noi, regioni di montagna dico…). Quali gli spazi di manovra, senza dover sempre elemosinare soldi dagli altri?
Pro Helvezia Nostra??? Ma quale nostra???? Nostra di chi???

alfiero
inserito il: 23.5.2013 15:58
In passato si costruiva, poi si cementificava, ora, in più, si vetrifica e si demolisce, poi si obbliga all’incuria dove cementificare e vetrificare non conviene. Fare e disfare è tutto lavorare …… l’ultima sentenza ai posteri!

Purtroppo o per fortuna fare politica in montagna comporta anche la scelta fra le proposte di scuderia (volontà della massa urbana organizzata dalle varie eminenze) e gli interessi della regione (volontà della minoranza debole, anche se ancor padrona della propria cultura)

Buongiorno
Gina
inserito il: 23.5.2013 5:53
Mara, ma i rustici non c'entrano in questo discorso!
mara
inserito il: 23.5.2013 2:26
Grazie egregio signor Weber
per aver lottato tanto a salvaguardia della natura e dei bei paesaggi in CERTE parti della Svizzera. Col suo grande impegno e la riconoscenza ora anche dei Giudici di Losanna, ha contribuito a salvare POCHE regioni svizzere da un'invasione di nuove abitazioni e così ha anche dato una bella mazzata a PARECCHIE (MOLTE) altre regioni di montagna e alla gente che ci vive.

Da tempo ci hanno abbandonato i militari, le Poste, uffici cantonali vari, le ferrovie passano sottoterra, Internet arriva a stento o costa - per i Comuni - centinaia di migliaia di franchi. Bene, andiamo avanti...
Grazie città e regioni di Città per la sensibilità... sempre più mi prende il pensiero che ai Centri le regioni di montagna proprio non interessano, sono na palla al piede. Interessano solo come "polmone verde" dove passarci di tanto in tanto qualche oretta...

O ci riprendiamo un po' d'autonomia, anche finanziaria, o altrimenti mi sa che la direzione è questa. Ma sto lavoro, lo devono fare i politici... è che cribbio, contiamo poco essendo in pochi... mah...

www.cdt.ch/confederazione/politica/84106/legittimi...
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