Blenio Café
RUSTICI IN VALLE
mara
inserito il: 27.4.2016 0:23
Vale la pena riportarla per intero!

Venerdì 22 aprile 2016.

Il Cantone dei Grigioni decide per l’iniziativa cantonale riferita ai rustici

di Reto Crameri

Il Gran Consiglio del Canton Grigioni ha approvato mercoledì scorso la proposta dal gran consigliere del partito PDC Reto Crameri, Surava, finalizzata al cambiamento della legga federale sulla pianificazione del territorio. In concreto, viene proposto che gli edifici rurali in disuso siti al di fuori della zona edificabile vengano moderatamente convertiti all’uso abitativo. Ai sensi della situazione giuridica attuale, il mutamento all’uso abitativo è possibile solo parzialmente. La grande maggioranza del Parlamento retico (86:24, con 2 astensioni - tutti i rappresentanti dei Grigioni italiano hanno sostenuto l’incarico Crameri) domanda pertanto la liberalizzazione della conversione di tali edifici. In particolare, viene richiesto che il mutamento all’uso abitativo sia possibile a patto che vengano rispettate le seguenti condizioni: l’edificio deve essere stato costruito prima del 1972, la conversione in oggetto deve essere moderata, l’identità nonché il carattere delle costruzioni deve essere conservato e non devono sorgere nuovi obblighi di urbanizzazione a carico del settore pubblico.

In questa ottica, l’autorità mandataria e il giovane consigliere PDC del Comune di Albula/Alvra, si stanno adoperando affinché questi edifici, che oggi non hanno alcuna utilità, possano assumere ed ottenere un nuovo scopo pratico. In questo modo il valore culturale e storico delle costruzioni sarà rispettato e, nel contempo; potranno essere sviluppati investimenti e/o impulsi economici decentralizzati alla regione. Verrà inoltre favorita la domanda turistica. Il Canton dei Grigioni partecipa dunque attivamente alla questione della pianificazione territoriale e prevede di risolvere finalmente la tematica relativa ai rustici. Il Governo dovrà ora presentare l’iniziativa cantonale e sostenere il corrispettivo cambiamento della legislazione. Spetta all’Assemblea federale accettare la richiesta.
alfiero
inserito il: 24.4.2016 18:32
Grazie di cuore a Reto Crameri che ha fatto la proposta approvata dal Gran Consiglio Grigionese (86:24) tutti i rappresentanti del Grigioni Italiano, di chiedere a Berna di poter trasformare in abitativi tutti i rustici fuori zona costruiti prima del 1972

www.ilmoesano.ch/spip.php?article9097
mara
inserito il: 1.10.2015 22:49
Interessante davvero e ben fatta l'emissione Falò di stasera dal titolo "Mattone selvaggio". Ho in particolare apprezzato il primo servizio di Antonio Ferretti, che ha aperto con la "famosa" villa di Davesco, di cui scrivevo qua sotto in questo forum...

Certo poi in studio Borradori, allora a capo del Dipartimento del Territorio, ha dato le sue spiegazioni. La villa, dunque, per il Cantone è in regola. :-( Gulp...!!!
A me il dubbio rimane. Non si è parlato più della strada d'accesso, illegale?
In tutta sta intricata "bega" ci dovrebbe tornare anche un po' di buon senso da parte dei funzionari: perché vietare una superficie in piode di 2x3m (si due metri per tre metri...) all'esterno di un rustico a Sobrio, per metterci un tavolino? Quando a Davesco disboscano ed edificano vistosamente oltremisura? (anche se per il Cantone i parametri sono rispettati...).
Poi da lì a dire (o meglio... supporre...) - da parte di quelli del Cantone... - che il proprietario di Sobrio userebbe la superficie di 2x3 metri esterna per parcheggiarci la sua auto anziché metterci il desiderato tavolino, è un po' come sostenere (supporre???) che la piscina coperta (!!!) attaccata alla villa di Davesco e tutti gli annessi e connessi rispettano le caratteristiche della masseria-abitazione di prima... :-((((

Si fa davvero fatica a capire... Poi uno al giorno d'oggi se si mette di buzzo buono per riattare una casa vecchia, deve davvero avere un mega buzzo buono... perché tra perizie, verifiche, analisi di impatti e contro-impatti qua e là... sa finiss pü... boh... :-)
alfiero
inserito il: 14.6.2015 8:14
Grazie all'Alleanza Patriziale che ha sottolineato l'importanza dei Patriziati, che rimangono proprietari di una grande fetta del territorio ticinese e quindi impegnati a curare il territorio, e a sostenere il riconoscimento del diritto dei relativi proprietari a salvaguardare i rustici.
maru
inserito il: 10.4.2015 8:14
Buongiorno,
ho guardato il servizio del Quotidiano. Trovo sia interessante l'iniziativa dell'Ente regionale di sviluppo.

Forse dal servizio non sono uscite in modo proprio chiaro due informazioni al riguardo (e spero di non sbagliarmi, al massimo qualcuno di più informato sul tema mi può correggere...):

1) questo studio (sondaggio) riguarda solamente gli edifici che si trovano nelle zone edificabili (quindi non i rustici che si trovano sui nostri monti)

2) per ora si tratta di un sondaggio, senza nessun obbligo da parte dei proprietari

Sarà interessante vedere il risultato di questo studio. Io aggiungerei anche una domanda: se hai la casa secondaria e non la usi, saresti disposto a venderla a qualcuno che vuole trasferirsi con la famiglia nelle nostre valli??

Dopo tutto non vogliamo solo turisti, ma anche nuovi residenti...

Sfruttare gli edifici esistenti, così da evitare di costruire continuamente nuove case, quando ci sono tante case vecchie vuote che si potrebbero riattare!

Voi cosa ne pensate??
mara
inserito il: 8.4.2015 0:15
Con piacere, grazie ad una segnalazione (ho mancato il Quotidiano!!!), apprendo che stasera lo stesso ha trasmesso un interessante servizio sull'iniziativa/progetto promossa dall'Ente regionale per lo Sviluppo (ERS) Bellinzonese e Valli riguardanti i rustici:

www.rsi.ch/la1/programmi/informazione/il-quotidian...

CLICCARE EDIZIONE DEL 7.04.2015

Speriamo...
Richi
inserito il: 5.4.2015 20:24
Leggo nei giornali che la Interhome è approdata a Malvaglia e che la nuova OTR di Blenio è entusiasta di questo arrivo.

Ecco l'attività dell'Interhome, fermo restando che riconosco la libertà di commercio, ci mancherebbe:

"La Interhome AG è specializzata negli affitti turistici e offre a livello mondiale più di 33.000 appartamenti e case vacanza nonché chalet situati in 31 Paesi. Nel 2014 la società, che punta sempre ad un servizio di qualità, ha fatto da tramite per 600.000 ospiti ed ha realizzato un ricavo netto di 191,4 mln. CHF. La società madre Interhome AG, con sede a Glattbrugg/Zurigo è di proprietà al 100% della Hotelplan Holding AG. Questa è a sua volta di proprietà al 100% della Migros, la più grande organizzazione svizzera nel commercio al dettaglio, con sede a Zurigo."

Il mio cruccio pasquale è: ma non era parte di uno dei 6 "Centri di competenza specifici" stabiliti dalla nuova mega organizzazione, quello dei RUSTICI appunto, affidato proprio all'OTR di Blenio?

Grazie per l'eventuale utile delucidazione! :-)
mara
inserito il: 29.11.2014 11:55
www.tio.ch/News/Ticino/Attualita/1007401/Stupore-s...

Evviva!!! Caso mai servivano altre dimostrazioni che la legge non è uguale per tutti?

Chi vuol creare una semplice finestrella per far entrare luce nel rustico riattato, sulle nostre montagne, riempie classatori di carta e poi alla fine se la deve magari far da sé, la finestrella, e "da sfroos" se vuol avere un po' di luce nel suo rustico, magari di famiglia, riattato con passione e piacere, nel rispetto dell'ambiente.
Mi fermo qui sennò mi sale la pressione... :-(

Il Cantone la farà abbattere, la villa, ora???

Seguirò la vicenda con estrema attenzione e curiosità, assieme a quella infinita del rustico in Val Pontirone...
Alfiero
inserito il: 30.10.2014 10:58
Il tentativo, che ritengo buona cosa, di trasformare i letti freddi in letti caldi per sopperire alla ricettività alberghiera insufficiente nelle nostre regioni, non è in buona compagnia sui giornali di oggi, che esprimono soddisfazione perché 3 domande edilizie, che riguardano i rustici, su 4 vengono accettate: invece la morale della favola è ben diversa perché 1 rustico su 4 viene condannato a morte e a me dispiace molto.

Buona giornata, (scelta fra le poche soleggiate del 2014)
alfiero
inserito il: 23.12.2013 2:56
Abbiamo letto sui giornali, tempo fa, della nuova sede per la nostra giustizia a Bellinzona, giustamente rallegrati per il principio della sanzione commisurata alla gravità del reato, il che, credo, dovrebbe voler dire anche che due reati commessi in ambiti diversi ma di uguale gravità ricevano una sanzione equivalente. Abbiamo anche letto, più recentemente, del rustico abusivo in val Pontirone che si vuol demolire. Azione illegale: l’edificazione senza il rispetto delle competenti norme ecc. Sanzione: la demolizione, che oltre al danno morale si concretizza in una sanzione pecuniaria di un importo pari al valore del rustico stesso. Lascio immaginare la gravità di un reato commesso in altri ambiti per meritare un ugual sanzione pecuniaria.
Quanto sopra mi serve solo per dire che se la sanzione ritenuta equa, in effetti, è quella di privare il colpevole del suo manufatto abusivo, perché, invece di demolirlo, non confiscarlo per utilizzarne il ricavato per aiutare chi fatica a tirare la fine del mese? Pare incomprensibile che mentre le statistiche danno notizia di una quantità di gente che ricade nella povertà continui a vigere una norma che obbliga a distruggere un patrimonio. Punito che sia il trasgressore con sanzione equa ma più compatibile con il benessere dell’intera società, il rustico non mangerebbe pane a nessuno. Il disordine in questo campo dura da qualche decennio, addirittura con autorizzazioni comunali poi dichiarate nulle perfino dopo aver avuto effetto. L’autorità non precisa la misura della sua eventuale corresponsabilità. E’ verosimile che prima di dare il via ad una catena di demolizioni, ci si sia assicurati che l’oggetto non sia di quelli che portano fino alle istanze dei diritti dell’uomo.
RUSTICI IN VALLE
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