Blenio Café
PARC ADULA
fiordaliso
inserito il: 8.6.2009 2:40
Grazie per l'appunto marcello, ho già ammesso di non essere un esperto della Bassa Engadina.

Forse però - per completezza - puoi darci qualche dato di riferimento in più. Infatti non trovo notizie (sul web almeno) di questa votazione e quale fosse la domanda che allora fu posta alla popolazione.

Permettimi di precisare che la mia nota precedente non viene invalidata da un "no" o un "si" ad un ampliamento del Parco Nazionale engadinese (il Parco fu comunque ampliato negli anni a più riprese - vedi sotto). Se hai un dato che indica che la maggior parte della popolazione engadinese oggi (o nel 2000) direbbe di "no" al Parco di per se... allora sì... quello è un dato che dovremmo analizzare. Ma da quello che riesco a scavare (e sono il primo ad accettare che i miei dati sono parziali) il Parco ha funzionato per la Bassa Engadina.

Forse questa è un domanda che i promotori del Parc Adula dovrebbero farsi carico di rispondere (e se il dato non esistesse, di ricercare). Dopo tutto se l'esperienza esiste perchè non approffittarne... sarei il primo disposto a cambiare idea.

Il Parco instituito nel 1914 (erratamente avevo scritto prima 1913) fu ampliato a diverse riprese negli anni: nel 1918, nel 1932, nel 1961 e appunto nel 2000 con l'introduzione del comune di Lavin.

www.nationalpark.ch/snp.html
marcello
inserito il: 8.6.2009 4:12
Qui un testo del Consiglio Federale
www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&m...

E qui una notizia di cronaca trovata su swiss-info
www.swissinfo.ch/ita/archive.html?siteSect=883&...

Da quanto si può dedurre fu proprio la creazione della zona periferica ad essere rifiutata dai comuni interessati attraverso una votazione popolare
fiordaliso
inserito il: 8.6.2009 6:00
Grazie per le informazioni supplementari - anche se, caro Marcello, dall'articolo che hai seganalato non si deduce che la ragione dell'opposizione fu (come spieghi nella nota) l'ampliamento della "zona periferica"... forse puoi darci maggiori dettagli...

Da quel che si legge, i comuni in causa furono due Lavin (che approvò l'ampliamento) e Zernez (che lo rifiutò "227 voti contro 145"). Per completezza vale la pena ricordare che il 68% dell'esistente Parco Nazionale (come spiega l'articolo) già si trova sul comune di Zernez... e per quel poco che conosco la Bassa Engadina... credo che proprio Zernez sia il comune che maggiormente beneficia dell'esistenza del Parco... ma se qualcuno ha dati contrari sono il primo a volerli conoscere.

Difatti - come già espresso nel precedente contributo - penso che sia nell'interesse di tutti avere accesso al dato relativo alle ricadute economiche del Parco Nazionale in Engadina... Così da meglio informare le nostre decisioni. Mi auguro che i promotori del progetto leggano questo forum.
marcello
inserito il: 8.6.2009 13:22
In effetti bisognerebbe andare oltre e chiedere maggiori informazioni riguardo la votazione avvenuta nel 2000. Mi sembra fossero coinvolti altri comuni della Bassa Engadina.

Ecco una intervista rilasciata del direttore attuale del parco engadinese.
www.swissinfo.ch/ita/ricerca/Result.html?siteSect=...

Questa dichiarazione di Berna dovrebbe confermare quanto detto in precedenza sulla questione della zona periferica
www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&m...

Buona giornata a tutti
fiordaliso
inserito il: 8.6.2009 14:48
Sono pienamente d'accordo - il dato va acquisito. Se sulla questione della conservazione del patrimonio naturale (mi sembra almeno) abbiamo due approcci diversi, sulla seconda questione (quella dello sviluppo economico regionale) siamo sullo stesso binario. Non posso credere che nessun studio sia mai stato fatto sulle ricadute economiche (e non) del Parco Nazionale in Engadina - o di altri Parchi con simili caratteristiche del prospettato Parc Adula... Se il dato esiste, per pianificare il futuro della Valle, è importante analizzare questi dato.

Le domande che vorrei poi far seguire sono come (e in che misura) la Valle di Blenio possa beneficiare da queste possibili ricadute - non dimentichiamo che questo Parco (ammesso che trovi il consenso) avrà più di un accesso: la Surselva, la Mesolcina e Calanca, e l'Hinterrhein.
marcello
inserito il: 10.6.2009 19:20
Buongiorno a tutti,

tramite internet e un paio di telefonate ai segretari comunali di Scuol e Zernez sono riuscito ad ottenere delle informazioni che ritengo valga la pena pubblicare su questo forum.

Il Consiglio Federale e la commissione Nazionale del Parco Engadinese negl’anni 1995-2000 avevano in progetto l’ampliamento del parco nazionale attraverso l’aggiunta di 300kmq di zona periferica con il coinvolgimento di 20 comuni della Bassa Engadina, vedi www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&m...

Quale primo comune in ragione anche della maggior superficie attuale del parco, il 1° dicembre del 2000 fu chiamato ad esprimersi a livello consultivo il comune di Zernez, lo stesso respinse il progetto con 227 contrari e 145 favorevoli. Qui di seguito il verbale della votazione messo a disposizione della cancelleria di Zernez. Data la forte opposizione riscontrata, i promotori abbandonarono l'idea di ampliamento. (verbale [PDF, 1.2MB])

Da segnalare una forte opposizione in particolare da parte dei giovani della regione, le ragioni del loro rifiuto si possono leggere qui www.ernstmaissen.ch/schutzgebiete/schutzgebiete03....

PS: Entrambi i segretari si sono dichiarati molto soddisfatti di avere il parco nazionale sulla porta di casa, 150'000 visitatori non sono poca cosa e lasciano di sicuro un buon indotto. Spero presto di rendere pubblico dei dati concreti a riguardo.
marcello
inserito il: 16.6.2009 16:06
Buongiorno a tutti,
con il consenso dell'autore, rintengo doveroso e utile informare gli utenti di questo forum circa le possibilità di modificare l'Ordinanza federale sui Parchi.

"Egregio Sig.Monighetti,

Esiste la possibilità di ottenere una modifica dell’Ordinanza sui parchi tramite un intervento parlamentare, il cui strumento più forte è la mozione.

Secondo l’articolo 120 della Legge sul Parlamento la mozione incarica il Consiglio federale di deporre un progetto di atto all’Assemblea federale o di prendere delle misure. Visto che per l’OPar si discute di un’ordinanza, testo di competenza del Consiglio federale, si tratterà di prendere delle misure. Queste misure da prendere secondo l’art. 120 della Legge sul Parlamento possono comprendere l’adattamento dell’Ordinanza

Non vediamo altre vie parlamentari per domandare la modifica di un’Ordinanza.
Inoltre come comunicato dalla Cancelleria federale non è possibile che un Cantone inoltri un’iniziativa cantonale allo scopo di cambiare un’Ordinanza, visto che tali iniziative hanno come oggetto solo le Leggi.

Il testo dell’OPar è inoltre stato scritto rispettando le norme internazionali dell'Unione mondiale della protezione della natura (IUCN) per quanto riguarda i parchi nazionali e le loro zone centrali.

Migliori saluti

Willy Geiger
Vicedirettore UFAM "
Richi
inserito il: 16.6.2009 22:19
...ah ma allora se è così, come dice il vice di Oberle, "a l'è propri mia dolza"...

Grazie Marcello per aver fatto chiarezza, che in fondo è quella che ci vuole e voleva, fin dall'inizio...

Più di tante chiacchiere e studi, forse ora - se davvero anche il Gruppo operativo vuole il Parco e in questo senso vuole "convincere" la popolazione - bisognerebbe vedere concretamente quali sono i punti e gli articoli veramente da modificare e coinvolgere chi di dovere, secondo quanto scritto da Geiger.
In caso contrario, tutto ha davvero il sapore di parole al vento e tanti soldini spesi per nulla... Credo che in Valle, di nuovo, non abbiamo bisogno di altro fumo... :-)
alfiero
inserito il: 17.6.2009 3:46
Buona sera a tutti,

secondo me non deve stupire che il parco engadinese sia molto visitato. L’Engadina ha un grande afflusso di turisti che oltre al resto visitano anche il parco.

Se vogliamo parlare di indotto, di ricadute e di benefici economici del Parc Adula, occorre però chiedersi se la situazione Engadinese sia trapiantabile nella nostra regione e soprattutto se solo inserire un parco nella nostra regione cambia in modo notevole qualcosa. Occorre vedere in che misura aumentando il numero dei parchi aumenta anche il numeri di turisti interessati alla visita di un parco, quale quota di visitatori si aggiudicherà il Parc Adula, quanti visitatori vi accederanno dalla Valle di Blenio, e quale sarà il pacchetto di servizi turistici che la Valle di Blenio può offrire per attirare visitatori del parco.

La mia perplessità deriva dal fatto che incoraggiare le aggregazioni comunali con soldi del Cantone per annullare i debiti comunali e poi voler risolvere i nostri problemi urgenti con un progetto che va seguito, con soldi e rispetto dei vincoli, inseguendo la probabilità che vi sarà forse un beneficio fra non prima di 15 o 30 anni quando i comuni saranno di nuovo indebitati e non più in grado di ringiovanire la competenza comunale per poterne approfittare, i nostri problemi rimarranno sempre i nostri problemi.

Ma forse perché il parco sia visitato in misura tale da coprire i costi di gestione, e portarci benefici economici, occorre che venga associato alla realizzazione degli altri nostri progetti. Per permettere questo occorre togliere la titubanza della nostra aspettativa che pendola un po' troppo fra l’uno e l’altro progetto, lasciando indefinite le modalità e infiniti i tempi di realizzazione, e proporci, (questa è la mia proposta), di fare subito il centro sanitario, le terme, e Campra, senza impedire l’esistenza dello sci alpino, ciò che incamminerebbe il resto dell’iniziativa privata verso un nostro piccolo mondo migliore in cui si possa vivere senza andare oltre Biasca a lavorare, ed in seconda priorità parliamo del parco.

L’attuale buona notizia positiva, a parer mio, è quella riportata dalla cronaca di questo sito e che ci arriva dal Consiglio comunale di Blenio: lavorare insieme, magari anche assumendo qualche rischio.

ciao, Alfiero
fiordaliso
inserito il: 17.6.2009 14:35
Purtroppo non ho avuto molto tempo a disposizione negli ultimi giorni ma sto cercando di acquisire studi sull’impatto economico del Parco nazionale in Engadina (e di altri parchi). Nel frattempo posso segnalare quello che riporta il sito dell’Ufficio federale dell’ambiente.

www.bafu.admin.ch/paerke/03389/03391/index.html?la...
www.bafu.admin.ch/paerke/03389/03399/index.html?la...
www.bafu.admin.ch/paerke/03389/03401/index.html?la...

Presumo per ragioni diverse da quelle di Richi – per evitare fraintesi io sono tra quelli che credono CHE UN PARCO SIA UN OCCASIONE DA NON PERDERE – condivido l’opinione che bisogna vedere i numeri ed i fatti prima di prendere una decisione.

Per questo ringrazio (e saluto con rispetto) Marcello per il tempo che si prende nel raccogliere informazioni (di prima mano... dai segretari della bassa Engadina e dall’Ufficio dell’ambiente... si tratta di opinioni dirette che per essere ottenute richiedono tenacia... ed anche una certa tolla... chapeau).

Penso però sia fuorviante impalarsi sulla questione dell’Ordinanza federale. Un documento di tale natura... di poche pagine e poco dettaglio (invito tutti a leggerla - vedi sotto)... e non di per sé un progetto.

www.admin.ch/ch/i/rs/451_36/index.html

Se vogliamo veramente avere un dibattito su cosa è meglio per la regione, lo sforzo deve essere rivolto ad identificare e realizzare una prospettiva di sviluppo sostenibile (le domande poste da Alfiero sono pertinenti e condivisibili).
... la nostra responsabilità è di attrezzarci con quelle informazioni che permetteranno una scelta obbiettiva e soprattutto rivolta al domani... la nostra responsabilità è quella di lavorare a quelle idee che permetteranno alla regione di svilupparsi in modo concreto... e sostenibile.

Io penso che un parco ci offra questa opportunità – sta a noi tutti prenderci la responsabilità (non solo il comitato organizzativo) di verificare la bontà dell’idea.

Quello che decidiamo di fare oggi (o peggio quello che decidiamo "di non fare oggi") avrà ripercussioni per chi ci seguirà... non riesco veramente a capire come gridare al lupo (o all’Ordinanza) possa portare alcun progresso o vantaggio.
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