Blenio Café
PARC ADULA
Lorenzo
inserito il: 11.11.2016 15:27
Mi permetto di dire la mia su questo tema, pur non essendo residente in Valle (ma frequentatore regolare)

Sono contrario al parco in questa forma, perché le nuove limitazioni in zona nucleo vanno a toccare soprattutto escursionisti, alpinisti e alpigiani, ovvero coloro che più conoscono e rispettano la natura. Questo approccio non serve nè a proteggere la natura, nè ad incentivare il turismo.

Dopo aver pagato lo stipendio ai rangers, dei soldi messi a disposizione annualmente rimarrano solo le briciole per realizzare dei progetti sul territorio.

Trovo infine sbagliato imporre delle limitazioni alla possibilità di movimento in montagna, uno degli ultimi spazi di libertà che la nostra società concede. Il rispetto della natura va insegnato, non imposto con nuovi vincoli.

Per chi avesse tempo e voglia leggere in dettaglio la mia opinione: www.sosto.net/498/perche-sono-contrario-al-parcadu...

Un saluto a tutti
alfiero
inserito il: 11.11.2016 17:57
Ma io non ci credo alle assicurazioni che in zona periferica non cambi nulla, inutili a questo punto le spiegazioni, se il parco non verrà accettato non cambierà nulla nelle regolamentazioni di utilizzo della zona periferica, se il parco verrà accettato, (per carità, speriamo di no) vedremo se il lupo mangerà o no Capuccetto Rosso.

Fino a due o tre anni fa in valle non si trova da comprare un fazzoletto di terreno per costruire una casa, anche in media e alta Blenio, in vendita c'erano i soliti edifici vecchi, poi, man mano che l'avventura "parco nazionale" si avvicinava, il "morbo" che consiglia di vendere si è diffuso.

Senza una struttura ricettiva, il parco porterà ben poco, gli escursionisti vengono prelevati alle FFS, portati in quota dai Bus e prelevati in quota al di la dei monti e riportati alle SBB.

Ma la porta del parco bleniese dove verrà fatta, le autorità del parco cosa propongono al riguardo in fatto di numero di porte e loro collocazione, San Bernardino, presentando il suo Master Plan ha parlato di porta privilegiata del parco, mah .... io penso che la miglior porta finirà per essere il trenino rosso ......

Sarebbe una prima, forse mondiale, se il prezzo degli immobili aumentasse introducendo più vincoli, sicuramente ci ruberebbero il brevetto.

Resta il fatto che i Funzionari Federali, smentiti dalla consigliera, se la metteranno sotto un dente per far vedere chi ha parlato giusto.

Insomma, non esiste nessun programma grazie al quale si possa dire che dal 28.11.2016, se il parco venisse accettato, siamo pronti a partire e quindi i 10 anni passeranno in un batter d'occhio senza grandi miglioramenti della situazione bleniese il che significa accumulare ulteriori ritardi. Se invece il parco venisse respinto, allora sì che abbiamo i progetti consistenti per i quali pretendere il consenso dalle autorità, dalle programmazioni turistiche, economiche, dai piani direttori ecc. ecc.
Gaetan
inserito il: 11.11.2016 20:40
Lorenzo nel suo "sito" descrive in maniera incompleta e banale i divieti nel nucleo. Infatti si riferisce ai cani, alle limitazioni di percorrere sentieri fuori dal segnalato, ecc. ma ha DIMENTICATO (perché non gli interessa un bel niente...) l'elemento + importante, vale a dire la pastorizia e gli alpigiani proprietari di queste terre frequentate da secoli e secoli, non quelli delle città, ma i contadini Aquilesi che hanno caricato con intelligenza da sempre i loro alpi con pascoli senza limiti, mantenendo intatto e arricchito il territorio.
Altro che a passeggio con i cani che io vieterei molto più a largo raggio...
Lorenzo
inserito il: 11.11.2016 22:30
Gaetan: grazie per avermi illuminato, chiedo umilmente perdono :-))

Tornando seri: il gruppo dei contrari, come si può vedere, è variegato e poco organizzato. Se poi ci mettiamo ad attaccarci tra di noi, il parco passerà alla grande. E sinceramente, leggendo interventi come il tuo, mi dico che forse è giusto così.
mirtillo
inserito il: 12.11.2016 0:42
perdonate il copia-incolla ma riporto due spunti presi da queste stesse pagine di cui indico le date, sono considerazioni "vecchie" ma possono almeno far riflettere dal punto di vista delle potenzialità economiche. Sono poi a andato a visitare il loro sito: www.facebook.com/Parco-Nazionale-Val-Grande che si trova poi a cento km, e mi sono accorto di come è "tranquillo" e come se le diatribe che un giorno forse ci sono state anche li siano ora inesistenti.

Riproposto da Blenio Café del 30.6.2009
Buongiorno a tutti,
riporto qui di seguito alcune considerazioni e delle risposte del coordinatore di un gruppo guide attivo principalmente nel Parco Val Grande.
Le domande erano:
-La vostra associazione organizza gite di diverso genere all'interno del parco, la vostra attività si svolge durante tutto l'anno?
-La vostra attività riesce a garantire una occupazione stabile e regolare sui 12 mesi?
Signor Monighetti buongiorno,
no, non mi sono dimenticato ma la risposta alla sua richiesta aveva bisogno di essere ponderata.
Conosco bene la sua valle e uno/due volte all'anno organizziamo una gita da quelle parti (la più frequente è Lucomagno, passo dell'Uomo, lago Ritom, Piotta).
Devo anche dire che si fa fatica a trovare clienti che vogliano venire nella vostra valle semplicemente perchè non la conoscono: a questo proposito se la valle entrasse in un Parco la conoscenza e la frequentazione aumenterebbero sicuramente.
Analoga situazione abbiamo avuto nella nostra provincia dove esiste il Parco Nazionale della Valgrande, il parco regionale Devero-Veglia (ora associata alla vallesana Binntal) e altre 10 realtà protette ed è innegabile che la loro costituzione abbia incrementato la richiesta turistica.
Detto questo, e non conoscendo a fondo i vincoli della legge svizzera, mi è difficile fare una valutazione costi/benefici sull'istituzione di un parco all'Adula questo dipenderà molto dalla volontà delle popolazioni locali di appropriarsi e far loro una gestione del territorio dal quale ricavare risorse in modo diverso da quanto per secoli erano abituate a fare.
ora rispondo alle domande precisando che la particolarità del Parco Valgrande; scarsità di sentieri, lpercorsi generalmente pericolosii, scarsa o nulla capacità ricettiva, impossibilità di frequentazione durante il periodo invernale, non è possibile utilizzare mountain bike nè sciare, ne fanno un caso limite e non credo si possa abbinare al 100% al vostro.
Da aprile/maggio a novembre orgnizziamo gite e trekkingi nel parco. I clienti sono generalmente cittadini che vengono dalle città del nord Italia. Con l'istituzione del Parco si è notato un aumento vertiginoso delle presenze di turisti stranieri soprattutto di lingua tedesca. Come può ben capire non stiamo comunque parlando di masse oceaniche ma di qualche migliaio di persone.
Nei mesi invernali l'attività principale è quella di educazione Ambientale rivolta alle scuole che si tengono all'interno o nei dintorni dei paesi del parco.
Siamo nati con il Parco (da qui il nostro nome di guidewilderness) e ancora siamo sul mercato offrendo lavoro come guide il cui numero oscilla tra le 4 e le 7 persone. Il nostro lavoro ci permette di avere lo stesso reddito di un impiegato svolgendo però un lavoro che ci piace e all'aria aperta.
Ultima considerazione: se non ci fosse stato il Parco noi non saremmo mai nati.
Questo è quanto mi sento di dirle sapendo benissimo che la nostra realtà imprenditoriale è ben poca cosa di fronte agli interessi complessivi di un intero territorio ma questo mi aveva chiesto e a questo ho risposto.
Sempre disponibile ad ulteriori approfondimenti e o chiarimenti.
Voglia gradire i nostri più cordiali saluti
Per Guidewilderness
il coordinatore
Renato Bavagnoli

Estratto da Blenio Café, 10.6.2009
PS: Entrambi i segretari (comunali di Scuol e Zernez )si sono dichiarati molto soddisfatti di avere il parco nazionale sulla porta di casa, 150'000 visitatori non sono poca cosa e lasciano di sicuro un buon indotto. Spero presto di rendere pubblico dei dati concreti a riguardo.
Scriba
inserito il: 12.11.2016 10:49
Grazie Mirtillo per il bel contributo. Spesso le testimonianze di realta' a noi vicine possono darci una visione piu' chiara e oggettiva. Riflettete bleniesi e non fate una scelta di pancia...ne va del futuro della Valle! Provare non costa nulla. L' energia messa in campo da fautori e contrari negli ultimi mesi servira' come base di lancio per costruirlo e modellarlo assieme il nostro PARCO !!! Se lo si affossa sul nascere sara' molto piu' difficile lavorare assieme e uniti per il bene della Valle.
paolo
inserito il: 12.11.2016 12:44
Marino Truaisch, per favore ci fai capire, a 10 giorni dal voto?

E cito dall'intervista apparsa oggi su "laRegioneTicino":

Truaisch: "Fa stato la Charta, che in tal senso è superiore all'articolo 17 Opar".

E' molto importante questo punto. Vuol dire allora che i Comuni, parte del contratto, possono inserirvi o reinserirvi (per fare un esempio banale) il fatto di riportare i cani in Greina (tutti i cani?). Da quello che dice, sarà così.

Ma è davvero così? O un contratto, qualsiasi contratto che si stipula SOTTOSTA alle leggi e ordinanze superiori?
paolo
inserito il: 12.11.2016 12:50
Ma il BUVAL (o UFAM) concorda, è d'accordo, sottoscrive l'affermazione secondo la quale:

"FA STATO LA CHARTA, CHE IN TAL SENSO E' SUPERIORE ALL'ARTICOLO 17 OPAR" ?????

Fintanto che non ho risposta chiara e certa, affermativa in tal caso, ma non dai Comuni o dal Cantone, ma dal nostro ente supremo, ossia la Confederazione, io un contratto del genere non lo sottoscrivo.

E dobbiamo avere l'onestà di essere chiari e onesti.
paolo
inserito il: 12.11.2016 12:58
... e ancora, p.8 Regione.... bene che i Comuni si "rivoltano", ma che fa OTR con tutti i soldi che arrivano dalle nostre regioni di montagna???????????

Certe critiche formulate l'altro giorno e sera a Olivone non sono del tutto infondate vedo...
paolo
inserito il: 12.11.2016 13:18
INVERTIRE LA TENDENZA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Tenere questi soldi creati e generati dalle Valli NELLE Valli, non lasciarli fluire ai centri per divulgare, giustamente neh, i Castelli! Loro i mezzi li avrebbero già.

Perché altrettanto abilmente non chiediamo, come fatto per le deroghette alla Opar, perché i politici delle Regioni di montagna non chiedono giustamente una modifica di queste astruse e assassine e soffocanti leggi OTR e compagnia bella??? anche queste sono cose concrete e anche queste necessiterebbero di azione. ORA. Facile dire che è così e basta. Allora anche l'Opar è così e basta, checché se ne voglia farci credere... :-(
PARC ADULA
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