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Blenio Café
PARC ADULA
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rasputin
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inserito il: 7.11.2016 15:45 |
grazie Titubante. Certo! nessuno l'ha detto finora; si vogliono proibire quegli alcuni voli annui di elicottero per i privati, si vogliono ridurre i voli per le capanne, si vogliono proibire deltaplani e parapendii (questi si che inquinano!!!) il territorio è sorvolato dall'aerovia Ambra 9 (zona Gottardo 6). in questo corridoio transitando in media 700 aerei al giorno con punte di 900 e più. È vero che un grande percentuale vola nel livello tra 5000 e 6500 metri, ma lo scarico inquinante sulla suddetta zona non è irrilevante, sia gas, sia particolato, sia fonico. l'altra percentuale (piccoli aerei, voli interni/breve distanza) volano nel livello inferiore ed un'altra percentuale vola nei livelli superiori (grandi linee transcontinentali) a titolo di esempio, solo dai due aeroporti ticinesi (Agno e Locarno creano un movimento annuo di poco meno di 100'000 voli, di cui un parte transitano nel corridoio interessato. (vedi rapporto TI protezione aria, acque e suolo). Sicuramente i responsabili di PA, hanno valutato e si sono prodigati presso UFAM, UFAC, IATA, ICAO, eccetera...per togliere il corridoio e far spostare tutti i voli altrove!
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mirtillo
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inserito il: 7.11.2016 15:45 |
art. 1 Scopo La presente legge è, nei limiti della competenza conferita alla Confederazione b.sostenere i Cantoni e assicurare la collaborazione con gli stessi nell'adempimento dei loro compiti di protezione della natura e del paesaggio e di conservazione dei monumenti storici; cosa c'entrano gli ambientalisti e le psicosi? bella domanda.
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rasputin
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inserito il: 7.11.2016 15:20 |
dimenticato! (ed il dovere sancito nella legge - vedi art. b della LPN), vedi art 1 lettera b della LPN.
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rasputin
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inserito il: 7.11.2016 15:18 |
psicosi contro le associazioni ambientaliste? non credo sia psicosi ma pura prova della realtà! queste associazioni hanno il diritto (ed il dovere sancito nella legge - vedi art. b della LPN), con una differenza: - dove non ci sono restrizioni oltre alle normali leggi vigenti, fanno i ricorsi, e fanno pressione per bloccare i progetti (di esempi ne abbiamo a bizzeffe) - dove ci sono ulteriori restrizioni (vedi parchi) hanno la forza non solo di ricorrere e far pressione, ma anche di dettar legge e far applicare alla lettera le restrizioni. tutto qui!
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il gracchio alpino
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inserito il: 7.11.2016 15:04 |
In un giro effettuato nel Mercantur, con le guide locali del parco e con due asini atti a trasportare il necessario. A differenza dei parchi svizzeri, in questo parco so può campeggiare in posti appositi. La guida sosteneva che non c'era alcun problema che l'asino fosse attaccato dai lupi. Incontrando un pastore con le sue pecore, affermava esattamente il contrario. Seppur ascoltando i consigli del pastore, durante la notte, l'asino veniva messo nel recinto elettrico con le pecore. Morale; al mattino asino e quattro pecore stecchite dal lupi! E la guida che sosteneva che era la prima volta!
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il gracchio alpino
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inserito il: 7.11.2016 14:53 |
vero, gli indennizzi non vanno a toccare i 5,5Mio. anche perché questi 5,5Mio servono per sedie e studi. gli indennizzi devono essere prelevati da altre fonti. Ma tutte queste fonti che nei giro dei prossimi 10 anni, avranno elargito la bellezza di 100 Mio senza niente creare sul territorio, da chi sono state rimpinzate? dal popolo!! che è sempre quello che paga e ci rimette. ma allora questi milioni non sarebbe meglio investirli per veramente creare qualcosa utile e d atto a aiutare l'economia locale?
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Christian
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inserito il: 7.11.2016 13:43 |
Un'altra cosa: non riesco a capire questa psicosi schizofrenica contro gli ambientalisti.. da farsela addosso a sentirne parlare... Bo...
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Christian
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inserito il: 7.11.2016 13:32 |
Ad onor del vero gli indennizzi per l’eventuale riduzione di pascolo non vengono scalati dai 5.2 milioni di franchi previsti. I soldi sono concessi dai Cantoni e dalla Confederazione, ma non fanno parte della “coperta”. Sono infatti concessi dai normali accordi programmatici accantonati per i Parchi ma che non intaccano i 5.2 mio promessi. Inoltre aggiungo che la riduzione della percentuale di pascolo nella zona centrale non deve per forza comportare una diminuzione della superficie effettiva. La riduzione della % di pascolo è prevista ad esempio aggiungendo superficie boschiva esistente grazie ad un ampliamento della zona centrale con molto bosco. L’obiettivo della riduzione della % deve essere raggiunto solo a partire dalla seconda fase d’esercizio, ossia dal 2027. E potrebbe essere raggiunto senza ridurre di un solo metro quadrato le aree attualmente pascolate. Ci sono ad esempio progetti di riserve forestali e riserve forestali in vigore non lontano dalla zona centrale e dal parco. In particolare mi riferisco alla riserva pianificata in Val Madra (Serravalle), alla riserva di Cama/Leggia. Se una di queste riserve dovesse un giorno fare parte della zona centrale (naturalmente con trattative con i proprietari) si ridurrebbe la % di pascolo senza ridurre il pascolo effettivo. E senza spendere un franco di indennizzo.
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alfiero
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inserito il: 6.11.2016 21:58 |
Ora, ormai il botta e risposta è solo un piacere, un modo di socializzare come si dice, secondo me, poco probabile che qualcuno cambi la loro idea, maturata in tanti anni, all'ultimo momento. Ma è certo che, chi vuole un vivere selvatico per flora e fauna (il parco, il WWF e Pro Natura sono fra questi) vuole anche i lupi, gli orsi, le linci, gli sciacalli dorati, carnivori anch'essi, vuole anche nutrirli con gli stambecchi, i caprioli, i cervi delle nostre montagne. Questi predatori si propagano velocemente grazie all'abbondanza di cibo fin che il cibo diventa scarso perché le prede sono state ormai predate e la frittata è fatta. Quanto agli erbivori domestici il semplice fatto che, il parco o chi per esso (comuni forse) accettano di pagare degli indennizzi (e i 5 milioni all'anno diventano sempre più corti) vuol dire che riconoscono il danno fatto, trovo una contraddizione se si parla comunque di benefici per gli alpeggiatori. Buona notte e sogni d'oro.
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Scriba
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inserito il: 6.11.2016 21:41 |
Interessanti le considerazioni di Vasco, ma vorrei portare alcune riflessioni personali al dibattito, da bleniese anche se al momento residente altrove. Rispondo a Vasco riprendendo i punti da lui elencati: -non abbiamo certezze che il calo demografico della Val Mustair sia da mettere in relazione diretta con l'avvento del Parco, probabilmente lo stesso ha dato la possibilità di contribuire a frenare la riduzione della popolazione. -credo che nessuno pensi che il Parco ripopolerà il distretto, ma il Parco potrà essere un elemento per aiutare ad aumentare la popolazione e portare nuova gente ad interessarsene. La rete di connessione dati o "banda larga" è già stata in parte implementata e dovrà in futuro essere ulteriormente ampliata. Non sarà certamente il Parco a rallentare questo processo, semmai il contrario. -la riflessione sul pernottamento denota un certo pessimismo sulle capacità dei bleniesi. Il Parco getta le opportunità in più e fa da vettore grazie al marchio, poi saranno i bleniesi a doversi rimboccare le maniche e darsi da fare ! Ma con il Parco avremo anche maggiori possibilità di instaurare nuovi contatti e collaborazioni con i Sursilviani ed innescare delle interessanti collaborazioni. E poi se un turista pernotta a Bellinzona, Lugano, Locarno e sale in giornata o per due giornate nel nostro territorio, non è positivo per la Valle ?? -ma quali restrizioni per l'imprenditore ? L'artigiano si installa dove trova i terreni e le infrastrutture adatte a tale scopo e messi a disposizioni dai Comuni tramite i loro piani regolatori, ma dove ? In zona periferica del Parco dove non ci saranno nuovi vincoli pianificatori a parte quelli già ora esistenti e dettati da Leggi superiori estranee al Parco. I concetti di sviluppo inseriti nella Charta non devono fare paura ma sono dei concetti o principi coerenti con il nostro territorio e conformi a quelli già previsti da decenni in molti territori alpini come il nostro. -non capisco cosa intendi per zone adiacenti alla zona nucleo ? Il Parco vuole si salvaguardare la natura ci mancherebbe, ma intende anche contribuire a promuovere uno sviluppo economico della regione e soprattutto valorizzare le nostre peculiarità agro-alimentari, artigianali, tradizionali, ecc.. Le due cose non devono andare in conflitto, ma possono senz'altro convivere assieme. -io auspico e voglio pensare invece con questo motto (che non mi da nessuna garanzia ma mi fa ben sperare per il futuro): un parco NAZIONALE di NUOVA GENERAZIONE nel cuore delle Alpi !
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PARC ADULA
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