Blenio Café
PARC ADULA
Morena
inserito il: 9.12.2008 2:12
Sono d'accordo con Richi, e chi non ha internet?
Ma perchè non volete fare serate informative sui lavori del Parc Adula?? Internet non è il posto adatto per informare la popolazione. O avete paura di non essere in grado di rispondere alle domande che, nelle serate informative, la gente vi porrà??
Richi
inserito il: 30.11.2008 21:00
E per chi non ha Internet????? ;-)
mara
inserito il: 28.11.2008 15:22
Da qualche giorno è on-line pure il sito del Parc Adula:
www.parcadula.ch

Buona navigazione

CHE BELLO CHE NEVICA!!!!!!
morena
inserito il: 15.11.2008 21:57
Sono d'accordo con Marcello sul fatto di fare serate informative
sui lavori che il gruppo di studio Parc Adula sta facendo.
La gente ha diritto di sapere i pro e i contro di un Parco in Valle, e soprattutto se saremo ancora padroni dei nostri
sentieri, rustici, ecc... ecc.., cosa si potrà fare e quello che
non si potrà più fare.
Queste serate potranno aiutare anche il gruppo di studio.
Saluti a tutte
Joe
inserito il: 2.11.2008 23:34
Con interesse ho letto i contributi su questo forum.

Mi pare che vi siano molte analogie con il progetto di parco nel Locarnese, in particolare un`informazione con il contagocce da parte del comitato direttivo alla popolazione locale. Per non parlare dell'ubicazione della zona nucleo, la quale è top-secret da anni, magari ce la vorranno comunicare una volta che il parco verrà realizzato?? Sarà curioso verificare se integreranno anche le dighe dell'Alta Valle Maggia...

Sempre per quanto riguarda il progetto Locarnese, l'impressione è che il territorio (Onsernone, Valmaggia e Centovalli) con la sua storia (alpeggi, sfruttamento delle acque, cascine, ecc) mal si adatti agli scopi di un parco nazionale che non prevedono alcuna interazione umana.

Affaire à suivre...
mara
inserito il: 5.10.2008 0:47
Ciao Marcello,
posso capire la tua posizione, perché circa più o meno è come la mia e quella di parecchi altri in Valle.

Io però non credo che, come provocatoriamente dici, il Gruppo operativo ritenga la popolazione "non all’altezza per affrontare certe tematiche". Tutt'al più, come traspare dalle tue righe, penso ci sia piuttosto un sentimento di timore delle reazioni contrarie della popolazione. E questo lo trovo peccato, perché generalmente, come in tutte le cose, si teme proprio quel che non si conosce.
Se la popolazione non conosce il progetto Parc Adula, più facilmente ne avrà "paura", ognuno per le sue motivazioni.

Mi chiedo perché, alla popolazione, non si sia cercato di mostrare - tramite serate pubbliche - i LATI POSITIVI della realizzazione di un Parco Nazionale, le possibili ricadute positive, in termine di immagine, impieghi, ecc, ecc, e questo a scadenze regolari, secondo l'avanzamento del progetto, in modo da creare un certo entusiasmo e una visione positiva tra la popolazione. Quando sento parlare del Parco in Valle, non sento mai queste argomentazioni, quanto piuttosto i timori per i confini e la zona nucleo, quel che si potrà fare o meno...

Ma, in fin della fiera, lo scopo del Parco Nazionale e di tutti quei bei soldini versati da Berna e da Pro Natura (e dai Cantoni), oltre ovviamente a proteggere la natura e a sensibilizzare la popolazione, dovrebbero servire - se è vero quel che è stato ribadito durante l'assemblea - anche a creare indotti (qualche soldino...) in Valle. E' vero, all'inizio (quanto tempo fa? mesi? anni?) si era parlato anche di questi aspetti economici, ma poi più nulla e ovviamente la gente dimentica e torna a "temere quel che non conosce".
Una serata informativa pubblica potrebbe essere intesa anche nel presentare l'esempio dell'attuale Parco Nazionale dei Grigioni e precisare le varianti e le novità possibili attraverso il Parc Adula...di nuovo, non in termini di confini, ma di concrete realizzazioni e possibilità per lo sviluppo del territorio.

Di fronte agli ultimi eventi penalizzanti per la Valle, è ben anche comprensibile che la gente, adesso ancor più che qualche anno fa..., vuole una volta o l'altra vedere anche qualcosa di concreto.
Ma soprattutto bisogna che ci sia anche una certa minima dose di entusiasmo. Se questo "ingrediente" viene a mancare già dall'inizio, poi l'impresa è molto più ardua.

Almeno... io la vedo così. Peccato.

Buona domenica, ciao

PS: un'ultima cosa: così come del resto il Gruppo operativo ha ben spiegato i motivi per i quali per ora ritiene un'informazione allargata inopportuna (e queste motivazioni sono effettivamente comprensibili e per certi versi anche magari condivisibili), così lo stesso Gruppo poteva spiegare esattamente la stessa cosa alla popolazione (che ottusa non è...) e quindi passare, tramite esempi positivi, a parlare degli aspetti e delle ricadute positive di un Parco Nazionale. Creare credibilità, un po' d'entusiasmo, conoscenza...
marcello
inserito il: 4.10.2008 19:02
UN’INFORMAZIONE ALLARGATA AL PUBBLICO È INOPPORTUNA !!

Questa la poco rassicurante risposta data dai responsabili del progetto!

Da anni la gente attende di saperne di più sulla questione parco, qualcuno ha forse paura di dire come stanno le cose? Questo silenzio preoccupa la gente e gli addetti non lo capiscono! Che cosa intendono inoltrare a Berna? Per quale ragioni si preferisce l’omertà alla chiarezza d’informazione? Le opinioni della gente comune non contano? O forse sono ritenuti non all’altezza per affrontare certe tematiche?
E si preferiscono le opinioni Britsh?

Una cosa rimane certa, il parco in scatola chiusa io non lo accetto!!

E poi qualcuno si lamenta dello scollamento fra le istituzioni e la gente comune!
mara
inserito il: 16.9.2008 5:47
... mi pareva un'opinione interessante, da condividere con gli utenti di BC... L'autore della lettera è Cleto Ferrari.
Cosa ne pensate?

Da: LETTERE AL CORRIERE, "Corriere del Ticino", 15.09.2008, p.37

"Parchi nazionali e parchi naturali"

"La creazione di parchi persegue obiettivi di protezione della natura, a salvaguardia dell’agricoltura, di promozione dello svago e del turismo. Nella legislazione federale questi principi sono stati inseriti nella legge sulla protezione della natura proponendo tre forme di parchi che, pur perseguendo tutti gli obiettivi, mettono differenti accenti. La forma parco nazionale promuove in via primaria la tutela della natura.
Quello naturale (detto anche regionale) promuove maggiormente l’agricoltura, le attività artigianali compatibili con l’ambiente, il paesaggio legato all’attività umana e il turismo.
Il parco periurbano, va nella direzione dello svago. A livello svizzero hanno preso particolarmente piede i parchi naturali. Numerosi i progetti già riconosciuti o in via di riconoscimento.
Una domanda scaturisce spontanea: come mai in Svizzera crescono parchi naturali e da noi sono rimasti in corsa due progetti di parco nazionale, non dimenticando che simili iniziative sono tutte cadute nel resto della Svizzera?
Le spiegazioni possono essere svariate.
Sicuramente nel creare un parco naturale è più facile trovare consenso.
Infatti l’attività umana rimane piuttosto al centro delle attenzioni, non è oggetto di drastiche limitazioni bensì di un interessante orientamento. C’è chi si spinge oltre e ritiene che l’indotto economico legato ad un parco regionale sia maggiore rispetto ad altre forme. In queste affermazioni ci sono sicuramente delle verità. Ogni progetto ha le sue peculiarità.

Un’agricoltura debole, tanto territorio abbandonato, centri turistici in affanno, possono essere elementi per comprendere la nostra realtà. Per il parco nazionale Adula la spinta arriva anche dai Grigioni, che potrebbero avere ricadute economiche per una serie di strutture turistiche esistenti in alta montagna. Per il Locarnese l’interesse della città e la debolezza della Valle Onsernone hanno il loro peso. Credo che per entrambi i progetti ci si sia limitati a declamare ricadute economiche senza validi studi a monte, sperando nella benevolenza di mezzi pubblici e di fondazioni. Anche la valutazione politica vacilla. Si vanno a mettere vincoli laddove non sono assolutamente necessari e il fondovalle lo si lascia al un destino di poca poesia.
Resto del parere che una delle regioni che meriterebbe di essere promossa per l’incredibile valenza agricola, paesaggistica, artigianale e naturalistica è la Valle di Blenio, con parti della Leventina e della Riviera.
Attraverso la creazione di un parco naturale il primo indotto riscontrabile sarebbe culturale. In una regione con una buona vitalità sociale si introdurrebbe una struttura che promuove la fierezza di ciò che l’uomo fa con le proprie mani in sintonia con l’ambiente da comunicare al turista.
Le nostre cime sono già attrattive, ricche di natura e lo resteranno almeno per tre mesi l’anno anche senza vincoli di sorta".
Cleto Ferrari, Sant’ Abbondio
Richi
inserito il: 19.5.2008 21:33
Già, già...

Io intanto sono sul piede di partenza per la prima serata pubblica...
marcello
inserito il: 18.5.2008 0:00
Hai capito? Qualcuno forse comincia a preoccuparsi delle capacità digestive dei vallerani?

Confetti Falqui? Amaro Antonetto? ...o forse qualche cosa di tipicamente British...
PARC ADULA
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