Blenio Café
PARC ADULA
il gracchio alpino
inserito il: 24.11.2016 10:53
ecco la conferma!!

Gli enti di controllo hanno lasciato spazio all'inizio per far accettare il progetto, poi hanno proceduto ad intervenire per imporre le loro regole e la macchina si è inceppata.

E`il grosso rischio che si sta correndo!!
Qualche piccola opportunità, anche se poca, e molte imposizioni e nessun mezzo messo a disposizione della popolazione e meno ancora soldi!

da lunedì stop ai progetti di sviluppo se non eco sostenibili, eco compatibili, ed eco quant'altro.

Ultimi spunti e ultimi termini per riflettere.
marcello
inserito il: 24.11.2016 9:12
www.rtr.ch/novitads/grischun/engiadina/5-avant-las...

www.srf.ch/news/regional/graubuenden/ungewisse-zuk...

www.suedostschweiz.ch/leben/2016-11-21/ulf-zimmerm...
Denis
inserito il: 24.11.2016 8:08
Caro Adula,
alla domanda inerente la sede di Roveredo avevamo già risposto il 25 ottobre:
- In origine il progetto di parco nazionale era coordinato dall’Organizzazione Regionale del Moesano (ORMO) che aveva sede a Grono. Dal 2010 gli uffici si sono poi trasferiti a Roveredo restando ubicati, per motivi pratici, nei pressi della Presidenza. A partire dalla fase di esercizio (2018), tutti gli uffici del Parco saranno collocati all’interno del perimetro (Art.1 Statuti). Già oggi Parc Adula dispone di 5 uffici regionali così distribuiti: Rossa, Olivone, Curaglia, Vals e Splügen.
Per quanto riguarda i posti di lavoro, sarà poi la nuova associazione (formata dai rappresentanti dei comuni) a definire le modalità di assunzione dei nuovi collaboratori. I 18 posti di lavoro non andranno ad aggiungersi agli attuali, saranno 18 in tutto di cui 4/5 in Valle di Blenio.
Cordiali saluti – Denis team PA
Adula
inserito il: 23.11.2016 22:30
e aggiungo una mia riflessione:

se dovesse passare il NO a stretta misura... ma soprattutto (e solo!) a Blenio... penso che non lasceranno perdere l'idea di creare un parco nella nostra regione...

e sapete perché?

non perché siamo i più belli o perché ci vogliono particolarmente bene e quindi ci vogliono salvare da "morte certa"...


ma semplicemente perché hanno bisogno di noi... anzi non di noi, ma del nostro bellissimo e vasto TERRITORIO...

e quindi affaire à suivre... anche dopo il 27...
Adula
inserito il: 23.11.2016 22:01
Ormai siamo agli sgoccioli...

e spero che anche in fatto di volantini, le nostre bucalettere (e i nostri portamoneta) ritornino tranquilli... così anche gli alberi sono salvi!


Questa volta avrei una domanda ai promotori del Centro di Campra: come mai ci sono voluti così tanti anni per far partire il progetto? quanto avete speso in progettazioni? è veramente grazie al Parc Adula che ora il progetto finalmente parte?

spero che questa volta ricevo una risposta...

PS: vivo e lavoro in Valle di Blenio! e ci sto molto bene!
penso sia un posto in Ticino veramente invidiabile... in tutti i sensi!
rasputin
inserito il: 23.11.2016 17:49
dimenticavo.

non si deve dimenticare che Rodewald ha pronto il progetto di corridoio di biosfera che dovrebbe secondo i loro intenti, collegare la zona del parco Adula con la zona del parco del Locarnese.

oltre a ciò, la Confederazione cerca ad ogni costo (non nel senso monetario di aiuto alle regioni interessate) di ottemperare alle promesse fatte alla comunità internazionale di essere da esempio e guida nella promozione e creazione di nuovi concetti di parchi, evidente con regole più restrittive e aree più ampie che finora.

sempre i primi della classe!!!
rasputin
inserito il: 23.11.2016 16:10
ecco che cosa succede!

gli enti preposti al controllo dell'applicazione delle regole, lasciano correre all'inizio pur di poter far accettare alla gente di cedere il territorio da tutelare.

poi intervengono dopo in MODO PROGRAMMATICO a mettere i paletti.

ne più ne meno!
rasputin
inserito il: 23.11.2016 16:07
Biosfera val Monastero, nata da alcuni anni a seguito della bocciatura popolare dell’estensione dell’attuale area del parco.

Nel 1979 il Parco Nazionale Svizzero nel Cantone dei Grigioni è diventato la prima riserva della biosfera UNESCO in Svizzera. 31 anni dopo, la zona assolutamente protetta è ampliata con una zona di cura e una zona di sviluppo, rappresentate dalla Val Monastero, conformemente alla Strategia di Siviglia dell'UNESCO (cfr. riquadro 1).

L'UNESCO ha approvato l'ampliamento il 2 giugno 2010 nonostante il fatto che non siano adempiuti interamente tutti i requisiti.

Dato che la Commissione di esperti dell'UNESCO aveva raccomandato a fine gennaio di respingere la domanda, una delegazione svizzera ha illustrato ancora una volta il progetto al Comitato di coordinamento internazionale (ICC), l'organo decisionale del programma MAB (Man and Biosphere) dell'UNESCO a Parigi.

Nella sua decisione, l'ICC ha lodato in particolare l'impegno profuso dalla popolazione della Val Monastero per istituire, nel rispetto dei principi democratici, (????) un parco naturale regionale e per gestire sul lungo termine, insieme al Parco Nazionale Svizzero, una riserva della biosfera UNESCO.

Nel contempo, conformemente al piano d'azione deciso a Madrid (Madrid Action Plan) nel 2008, l'ICC ha chiesto alla Svizzera di adempiere entro il 2013 al requisito che una zona di cura debba circondare completamente la zona centrale.
Fino a tale data, l'UNESCO chiede inoltre un piano di gestione per l'intera biosfera.

Cosa è: le riserve della biosfera sono aree di ecosistemi in cui, attraverso un'appropriata gestione del territorio, si associa la conservazione dell'ecosistema e la sua biodiversità con l'utilizzo sostenibile delle risorse naturali a beneficio delle comunità locali: ciò comprende attività di ricerca, controllo, educazione e formazione.

Hanno dei regolamenti che assomigliano un po, ma meno impegnative, alle regole applicate nelle zone periferiche di un parco nazionale di nuova generazione.
Se si opera in rispetto delle regole, si ottiene il riconoscimento Unesco

Perché i vari direttori se ne sono andati? Perché finora non si è riusciti a mettere tutto sotto ordine/tutela, ed entro i termini del 2013, le varie limitazioni e la gente che opera sul territorio non è poi tutta contenta delle regole da imporre ed il riconoscimento Unesco è ancora traballante.
Titubante
inserito il: 23.11.2016 12:31
Cari bleniesi non regaliamo il nostro modo di essere ed il nostro prezioso territorio X pochi talleri di cioccolata ed un paio di vaghe promesse
alfiero
inserito il: 23.11.2016 8:46
Al annebbiato approccio del parco alle regole patriziali scritte e consuetudinarie si aggiunge la deplorabile insistenza del municipale di Lugano nel far capire che le autonomie comunali e i valori legati alle istituzioni locali sono solo slogan. Mentre a suo dire il PA sarebbe dei Bleniesi e nel far capire che i bleniesi sono tenuti a votare si al parco quale segno di riconoscenza per gli investimenti fatte dalla città di Lugano per avere, anche in Ticino, un posto di svago per i suoi giovani.
Ma è questa la visione del futuro che l'autorità del parco condivide e si è data da fare per procurarsi sostenitori? E' questo il futuro per le generazioni a venire che l'autorità del parco intende preparare?
Che ci sta a fare nell'ambito delle funzioni pubbliche un cittadino che vede la sola Città di Lugano da intendere come comune sostenibile e non accetta l'ordinamento sociale vigente nelle periferie?
Si vuole verificare se il registro delle imprese artigianali abbia un diritto di essere preteso, è bene che si faccia chiarezza si dice. Esiste un' analogia con il PA? nel senso di votarlo comunque e poi si vedrà se qualcuno ricorrerà.
Nelle scuole Bleniesi non si parla di queste cose?
PARC ADULA
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