Blenio Café
PARC ADULA
Gina
inserito il: 2.12.2013 1:42
Purtroppo non ho potuto essere presente alla serata pubblica. Ma vorrei rispondere a Marcello, che chiede perché, grazie al parco, ci dovrebbe essere un aumento di turisti, anche nella sua zona periferica. A parte lo studio di Ronny Bianchi, che porta delle cifre, a mio parere personale un aumento ci sarebbe perché un Parco Nazionale in sé è un attrazione. Io da bambina sono andata diverse volte a Scuol in vacanza, perché proprio Scuol? Perché si poteva fare delle escursioni nel primo Parco Nazionale svizzero. Perché la Costa Rica è una delle mete turistiche più amate nel Centro America? Perché puntano rigorosamente su un turismo naturalistico, quindi sulla protezione della natura, la flora e la fauna e hanno creato tantissimi parchi naturali e nazionali. Anche se, nei miei occhi, la Costa Rica resta un paese con un divario troppo grande tra i ricchi e i poveri, e pur sempre il paese che economicamente sta meglio in tutto il Centro America.
Fiordaliso
inserito il: 30.11.2013 21:44
Nel link sotto potrete leggere un'articolata esposizione dell'economista Ronny Bianchi (con i suoi studenti), pubblicata da LaRegioneTicino alcuni mesi fa, che fornisce dati e esempi di una possibile evoluzione turistica della regione.

www.parcadula.ch/dms/Articoli/La-Regione_17.06.201...
Marcello
inserito il: 30.11.2013 19:54
Allora qualcuno dovrebbe spiegare le ragioni per cui si prevede un aumento di 280'000 turisti in valle.
Non è forse sata dichiarata la ZN zona calamita?
E le altre quali sarebbero? Visto che in ZP nn cambierà nulla!
Quali sarà il valore aggiunto?
Nn rispondete il marchio pf.
fiordaliso
inserito il: 30.11.2013 17:42
Ecco il buon (ed equidistante) resoconto della serata di Mattia Cavaliere apparso su LaRegione Ticino.

Anche qui si menzionano i 280'000 visitatori, ma anche qui (come del resto durante la serata) nessuno a detto che saranno tutti in Greina, ... ma in Valle di Blenio. La Valle di Blenio è aperta tutto l'anno (per fortuna le rimane ancora una stagione turistica estiva e invernale). Quindi il calcolo può esser fatto come segue: si prendono i 280'000 visitatori, si dividono su 365 giorni all'anno, e si distribuiscono equamente sul territorio dei 3 comuni ... e ne risulta una media di 255 visitatori per comune al giorno.

Io credo che per un Comune di Blenio (che ha una grande superficie e offre ben più che solo la Greina [inclusa la buona proposta del Luzzone, Campra, Acquacalda, tutto il Lucomagno, etc] la possibilità di avere una media di 255 visitatori al giorno non è solo ampiamente sostenibile ma fortemente desiderabile.

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Oltre 150 persone giovedì nella sala del Consiglio comunale di Malvaglia alla serata-dibattito sul progetto.

La presidente di Blenio Turismo Ursula Dandrea e l’economista Ronny Bianchi a confronto con due scettici sul progetto: la municipale di Blenio Claudia Boschetti Straub e l’ex sindaco di Olivone Marcello Monighetti

Parc Adula, l’ultimo treno per far decollare la Valle di Blenio o molte redini che attanagliano la libertà dei residenti? Sono queste le due impressioni del progetto emerse giovedì sera a Malvaglia.

Il dibattito, in una gremita sala del Consiglio comunale (almeno 150 persone presenti), si è infuocato al primo giro di interventi. «La Greina – ha esordito Marcello Monighetti dando voce agli scettici – è una tra le poche zone del nucleo centrale del futuro parco facilmente raggiungibile, che però, già oggi, è al limite della sopportazione ambientale. Mi chiedo allora il senso di un parco chiuso su se stesso ad esclusiva difesa della natura. Non avrebbe avuto più senso invece concepire un parco dinamico, capace di proporre nuove occasioni di svago, un’innovativa forma di turismo industriale, partendo magari dalla simbiosi tra natura e tecnica che trova espressione nelle centrali idroelettriche o nella diga del Luzzone?».

Claudia Boschetti Straub ha parlato di una «costosissima operazione pubblicitaria», che rischia di far perdere il controllo sul territorio («unico valore disponibile») e sugli stessi Comuni della Valle, «come hanno già tentato di fare Cantone e Confederazione infrangendo i principi del federalismo». Poi Boschetti Straub ha passato in rassegna gli interrogativi sul progetto, a suo dire, ancora senza risposta alcuna sul parco.

Dal fronte opposto Ronny Bianchi ha replicato snocciolando i benefici delle zone protette sulle economie locali (corrispondenti, per il parco nazionale in Engadina, a un quinto del Prodotto interno lordo). Poi ha spostato la sua attenzione su altri due parchi più simili al Parc Adula come il Triglav in Slovenia o il Gran Paradiso, tra il Piemonte e la Val d’Aosta. Ricerche da lui condotte alla Scuola cantonale di commercio di Bellinzona stimano, per il Parc Adula, un afflusso annuo di 280mila persone per una quarantina di milioni di franchi di beneficici ogni anno, solamente con il turismo, per la Valle di Blenio. La regione vedrebbe così sbalzare il tasso di occupazione degli alberghi dal 12 per cento al 40 per cento.

Dal canto suo la presidente di Blenio Turismo Ursula Dandrea si è detta convinta della validità del Parc Adula, poiché darebbe quel valore in più alla valle, rendendo concorrenziali (perché messe in rete) le diverse ramificazioni di quel tipo di turismo definito dolce: l’agricoltura, la gastronomia, il commercio, ma anche l’artigianato. In questo senso ha definito il Parc Adula una piattaforma di marketing con cui promuovere meglio le varie iniziative locali.

Paure e speranze.

Sull’espressione di parecchi tra quelli che hanno colto l’occasione di giovedì per dire la loro, si leggeva la paura di un progetto sperimentale, calato se non imposto dall’alto. «Un’ipoteca sulla nostra regione che i nostri giovani saranno chiamati a pagare con gli interessi», ha osato qualcuno. Stefano Quarenghi, direttore del progetto, ha allora invitato la popolazione a informarsi bene, sul ruolo giocato dai Comuni, consultando le pubblicazioni sul parco o rivolgendosi allo sportello di Olivone.

Marino Truaisch è tornato sul quadro esposto da Ronny Bianchi, che parlava di un regresso del 15 per cento nel Primario e del 3 per cento nel Secondario negli ultimi 13 anni, per attirare l’attenzione sulle difficoltà che incontrano sempre più gli alberghi e i piccoli commerci di valle. «Stiamo così bene da rifiutare un progetto, che non implica grossi investimenti, ma che può sollevare le nostre sorti? Se sprechiamo questa opportunità possiamo dirci autolesionisti», ha chiuso negli applausi.

La tensione è scemata quando si è entrati nelle questioni più delicate. Le capanne alpine – è stato spiegato – resteranno. L’alpe Motterascio sarà preso da modello, con il concetto di pascolo sostenuto dal Parc Adula, per altre zone. La parte centrale, ha aggiunto il direttore Quarenghi, è stata scelta partendo dalle attuali bandite. Quanto alle vie per raggiungere i pizzi, queste verranno cartografate sulla base degli itinerari già scelti oggi dagli alpinisti».
marcello
inserito il: 30.11.2013 13:09
Riprendo quanto sentito a Malvaglia e pubblicato dai giornali di sabato 30 nov 2013:

280'000 visitatori ipotizzati per l'anno 2025, solo per la valle di Blenio!!
Tutti a visitare la Greina (Zona Nucleo) del parco? Zona praticabile per un periodo massimo di 5 mesi all'anno?

Fanno .ca 1800 visitatori al giorno considerando 150 giorni di bel tempo....

Vorrei sentire Pro Natura a questo proposito....
richi
inserito il: 29.11.2013 23:58
C'era Fiordaliso alla serata dibattito di ieri sera a Malvaglia? Tra i tanti in piedi magari? :-)

E' stato soddisfatto delle risposte date?
marcello
inserito il: 29.11.2013 18:38
Serata dibattito sul tema, autorità comunali promotori del progetto, denunciano situazioni economiche vallerane a dir poco disastrose, almeno per quanto riguarda il turismo, ma quando si tratta di dar seguito a delle proposte concrete fanno orecchie da mercante :-(

Il mio rifiuto ad un parco di questo genere è sempre più convinto.
mara
inserito il: 26.11.2013 17:18
E' corretto informarsi sull'importante progetto di Parc Adula!
Ecco un'occasione per raccogliere informazioni e scambio di opinioni:


www.vallediblenio.ch/vdbi_eventi.php
lo scriba montano
inserito il: 2.10.2013 20:31
L'unico punto finora a favore è la proibizione ad introdurre animali (nella fattispecie cani) in qualsivoglia maniera. Ad esempio la direttiva per il parco nazionale in Engadina dice che non si può introdurre i cani ne al guinzaglio ne in portarli in braccio.
E l’unica direttiva/imposizione che merita di essere ritenuta valida.
lo scriba montano
inserito il: 2.10.2013 0:25
poi seguono:
ufficio registri
ufficio esecuzioni (così almeno non paghiamo più i PUFF!!)
cosi non resta più nessuno.
alcuni posti presso PA da chi verranno occupati?
Caro Fiordaliso; non è colpa della società ma della DIRIGENZA! (cioè i cadreghini a cui diamo il voto!!)
Per tornare al PA ed agli articoli di Discorso libero:
al di la di alcune asserzioni e del relativo tono, il contenuto in generale è pertinente e rispecchia la realtà dei fatti.

In merito all’UE; certo non siamo membri (per fortuna) ma purtroppo subiamo gli accordi che vengono erroneamente chiamati bilaterali. Siamo sempre i primi ad applicarli alla lettera e gli unici a subirne gli effetti negativi. Quindi dovrebbero chiamarsi unilaterali. Siamo in linea solo a dare ed a nulla ricevere.
Di esempi sulle cavolate che dobbiamo subire ne vediamo a camionate; ogni giorno si potrebbe scriverne un libro. (li sentono anche i sordi e li vedono anche i ciechi!)
Si sa che a formare il governo centrale di Brussel, gli stati membri fondatori hanno “sbolognato” e spedito lassù i loro peggior politici, così da toglierseli dai piedi da casa.
Vediamo i risultati (un esempio; per determinare la tonalità del colore e la circonferenza dei pomodori, un gruppo di 45 persone ha impiegato, a tempo pieno, 18 mesi; per determinare che al piazzaiolo napoletano si doveva proibire di cuocere la pizza nel forno a legna, 30 persone per 13 mesi; 10 giorni a Madrid in 80 persone per decidere cosa far scrivere sulla testa dei detonatori e conseguente impiego di 20 persone per 9 mesi a elaborare il..concetto..; ed avanti così…).
La promessa Svizzera di sacrificare le zone alpine è esattamente tra queste. Ne più ne meno.
Che poi la Charta viene stilata (in parte) dai nostri, è pur vero, ma le direttive sono le direttive. Che si possa deregolamentare, sarà da dimostrare e sarà da vedere fino a quando.
Un mucchio di votazioni/decisioni prese dal popolo degli ultimi 20 anni, se mal viste o non favorevoli agli interessi di qualcuno, sono state pilotate torte e contorte e si sono adottate decisioni completamente diverse dai risultati delle votazioni.

Il rischio è che, se deregolamentazioni saranno concesse, se vanno troppo in contrasto con le regole, presto o tardi la coperta sarà girata seppur magari lentamente dall’altra parte, senza che si possa troppo intervenire. (basta una tiratina ogni tanto e pochi si accorgono, ed a restare senza coperta saranno chi?)
Comunque (ma l’ho già detto più volte) avanti con il progetto ma, in tempo utile deve essere messo sul piatto della bilancia TUTTI ma TUTTI i punti negativi e positivi, reali e logici (e non le solite fanfaronate di master, business e altri plan, pieni di teorie di pseudo pensatori e pseudo studiati che con il loro dire si pensano di avere il diritto di lavare il cervello a tutti. (anche di questi plan e cavolate ne abbiamo subìto a camionate e vediamo i risultati!!!)
Solo a quel momento sarà il popolo a dover e poter valutare in modo serio, pragmatico e pratico quale santo vale quale candela, sperando senza subire l’influenza (che ora regna) di parte.
PARC ADULA
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