Blenio Café
PARC ADULA
marisa
inserito il: 31.8.2014 11:19
Alpi bleniesi. Incredibile misteriose e imprevedibili sono le cose della vita, in una natura mutevole, ora il sole poi la pioggia, poi la nebbia; ho conosciuto il grande piacere di condividere i passi con amici, lungo sentieri che raccontavano un'infinita storia di un tempo che fu, la scoperta di un percorso che portava i nostri antenati alla ricerca di una pastura fertile per sopravvivere alle stagioni di quei tempi, fatti di duro lavoro manuale, e di percorsi molto difficili da raggiungere. Ciò mi porta a pensare: quale misteriosa forza ispirava questa gente? Un credo, il loro, che non lasciava molta scelta, uniti dalla stessa necessità hanno costruito stalle, alpi, sentieri, e lottato per una comunione di cose. Non invidio le loro fatiche,bensì il loro interesse per il bene comune e la salvaguardia di un territorio fertile che fino ai nostri giorni ha dato e dà, alla gente comune. Difendere e proteggere il nostro territorio da grandi idealismi sterili; questo è il mio pensiero (no ad un "Parc adula") impariamo dalla storia.
Rasputin
inserito il: 28.8.2014 10:02
leggendo nella boccia di cristallo!!!

parte delle deregolamentazioni chieste e che non vanno in completa sintonia con l'ordinanza ed i dettami di Buval e Pro Natura, non sono state ben digerite.
(un esempio? l'introduzione nella zona ad alta protezione della pezza sponda sinistra lago Luzzone - con un altisonante titolo alla modifica; CONCETTO DI UTILIZZO ECCETERA ECCETERA, cioè lasciare il terreno al completo abbandono!)

Quindi; rivedere le posizioni!

E dare più tempo per limare gli angoli ed ungere dove si ritiene necessario!

E dare più tempo ad altri cambiamenti di organico!
Richi
inserito il: 27.8.2014 21:01
... 1 anno di posticipo. Ok, ma ci è dato sapere almeno in generale quale è l'opinione dell' UFAM sulla bozza di Charta così come è stata inoltrata a fine aprile dall'Associazione Parc Adula ed esaminata dagli uffici di Berna fino a fine luglio? E' importante per sapere l'impronta del progetto e gli indirizzi futuri.

Penso che se andava bene così come presentata o se necessitava di qualche ritocco qua e là, non occorreva nessun posticipo.

O mii sbaglio?
Richi
inserito il: 23.8.2014 9:47
Leggo la rivista Parc Adula, p.9. Energie rinnovabili e possibilità esistenti nelle regioni alpine. Il comune di Blenio è inserito nei sei facenti parte del progetto.

E' possibile avere un'anticipazione di quali e quanti siti e possibilità sono stati individuati dallo Studio di progettazione citato nel comparto del Comune di Blenio?

Cosa si intende esattamente per Centrali idroelettriche ad acqua potabile? Si sfruttano le captazioni di sorgenti già esistenti?

Grazie e buona giornata.
Rasputin
inserito il: 30.7.2014 9:02
Circa mezzo milione di affitto è la parte che spetta a Zernez.
poi quasi altrettanto va agli altri comuni.

Il garagista citato nell'articolo riempie i serbatoi delle auto che da quelle parti transitano, essendo un posto chiave ed incrocio di diverse vie. (val Mustair - val Venosta; bassa Engadina - Austria; alta Engadina -San Moritz ecc. - Livigno - Valtellina;)
Se fosse solo per le auto dirette nel parco, avrebbe chiuso da un bel pezzo!!

Visto che il parco porta così tanto a tutti, perché il progetto di estensione è stato bocciato e proprio da Zernez in testa?

E poi; per chi confonde il parco dell'Entlebuch con il progetto di parco nazionale; hanno più similarità il burro con la ferrovia che i due parchi citati.
Il parco Entlebuch NON È ASSULAMENTE PARCO NAZIONALE ma ü UN PARCO REGIONALE. Va bene? Quindi regolamenti completamente diversi!
Rasputin
inserito il: 28.7.2014 12:47
Uno stralcio dell’articolo di NZZ

Che il garagista (autista) non possa parlar male del parco; in quanto ci ha lavorato per 6 anni.
Quindi lo stipendiato nel piatto non ha sputato.

Che la fondazione del parco versa mezzo milione all’anno di affitto del territorio ai proprietari.

Che… che..

E che l’Engadina non è la valle di Blenio.

E che il parco è nato 100 anni fa per esigenze completamente diverse da quelle di oggi. Un altro dei motivi che si è fatto il parco era per evitare il completo esbosco della regione a favore dei commercianti di legname dell’Austria e delle nazioni limitrofe
.
Che il progetto di ampliamento è stato trombato dal popolo qualche anno fa e proprio in maggioranza, dagli abitanti di Zernez.

Che invece da noi, dobbiamo sussidiare con aiuti statali per tenere un minimo di pulizia.

Che il prealpe di Garzott deve sacrificare territorio da lascair imboscare allo stato brado (sintesi e risultato del concetto di utilizzo del pascolo del prealpe di Garzott) in quanto le previste zone nucleo non avevano abbastanza superficie situata nelle zone boschive. (percentuale che deve trovarsi al di sotto del limite del bosco; vedi ordinanza!!!)

Che non si vuole ammettere la "voce dello scettico" e si vuole solo far credere che è in torto, che è negativista, eccetera.

Che in sostanza, solo il favorevole ha ragione, è lungimirante, avveduto, aperto, eccetera.

Ma in fondo; dove sono le idee ed i progetti che lasciano intravvedere che il futuro della valle sarà risollevato??

Solo a quel momento, anche gli "scettici" non saranno così sprovveduti ed incoscienti, come si vuol far credere e mica butteranno alle ortiche la prevista fortuna della comunità!!
Veniamo al dunque!

Anche da chi si sente fautore e difensore ad oltranza della bontà del progetto, finora solo teorie spiattellate ai quattro venti, ma di concreto niente!
alfiero
inserito il: 26.7.2014 13:06
Splendida la conclusione dell'autista ..... sembra dire che l'autonomia locale è intoccabile anche se l'usufrutto morale, ambientale, culturale è di tutto il mondo .... varrebbe però anche per le nostre montagne e specialmente per il nostro fondovalle cosi come sono oggi.

Ma se torniamo indietro 100 anni è stato creato un parco perché gli engadinesi temevano che le loro montagne diventassero di tutto il mondo con riversamento di masse dalle città alle montagne. (non lo dico io l'ho letto nella letteratura del parco). Timore ingiustificato visto che oggi si deve fare di tutto per attirare turisti.

Quanto alla NZZ, occorre il coraggio di dirlo, è votata alla pubblicità per i parchi un po' meno per l'apprezzamento della nostra cultura.
Gina
inserito il: 26.7.2014 11:19
Oggi sulla NZZ, ampio servizio sul Parco nazionale dell'Engadina.
"Il parco nazionale è nostro, di noi abitanti di Zernez e di tutto il mondo" dice, in conclusione, un autista dei trasporti pubblici.

Per chi mastica un po' il tedesco:
www.nzz.ch/schweiz/der-nationalpark-gehoert-uns-1....
Rasputin
inserito il: 24.7.2014 18:15
Nel mio post del 14 dicevo:

E da noi bisogna partire da poco più che da zero…

A ben pensarci, dobbiamo partire da zero per non dire da sotto zero (almeno in confronto ad altri luoghi ed a merito delle infrastrutture necessarie per tenere e mantenere i numerosissimi visitatori che arriveranno a frotte…)

Certe statistiche dicono dai 20 ai 40 bus pieni ogni giorno sulla bella stagione. (media 30 bus a 40 persone sull’arco di 90 giorni pieni fanno 108'000)

Forse qualcuno di meno per il resto dell'anno, ma i conti tornano…

E siamo ancora sotto alle cifre prospettate. E dove li mettiamo tutti???
p.s.: è vero che gli zeri non contano niente, quindi, uno più uno meno…
Rasputin
inserito il: 24.7.2014 17:32
dimenticavo.

a Sedrun c'è la panetteria, pasticceria Adula.
se il pane è buono lo vendono, se è cattivo chiudono bottega!
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