Blenio Café
PARC ADULA
Marisa
inserito il: 28.2.2014 11:20
Per questo credo che sviluppare in parte certi progetti sia saggio !,
Esempio portato da "Marcello ".
Non vincolante per il territorio in modo totalitario.
Un parco lo vedo come un investimento esagerato e dispendioso.
Solamente la campagna pubblicitaria ,e uno sproposito nei costi .
Il mio modesto pensiero ,mi porta a una certa prudenza. Ed al rispetto per la cosa pubblica ,siamo una Piccola valle e come tale dobbiamo ragionare e vivere ,difendere il territorio e andare avanti ,con il senno di poi crescere gradatamente ,e pensare che lo sviluppo auspicato da PA non sia quello di un turismo di soggiorno ma bensì di passaggio ,così che le capanne sono più che indicate a tale scopo .gli alberghi e tutto il lustro previsto dalla campagna PA non mi convige .
Fiordaliso
inserito il: 28.2.2014 4:55
La domanda proposta su questo sito "DEMOGRAFIA: L'EVENTUALE REALIZZAZIONE DEI GRANDI PROGETTI PORTERA' AD UN AUMENTO DELLA POPOLAZIONE?" è certamente degna della nostra attenzione e di un sano dibattito - come del resto tutte le domande che si sono succedute su questo sito nella rubrica "Cosa pensi". La mia prima tenzazione è stata quella di rispondere "SI" ... poi rileggendola bene la premessa a fianco mi sono convinto che invece la risposta è, forse, "NO".

Il motivo di questa mia decisione è un concetto incluso nella premessa a fianco: "... dobbiamo credere anche nell'aumento massiccio della popolazione?" La parola che mi sembra stonata è "massiccio". Io non credo che i progetti descritti come portatori di sviluppo (Parc Adula, Terme, Quercia, Ospedale, Campra, Campo Blenio, prodotti, Alptransit ...) abbiano realmente la capacità di provocare una "massiccia migrazione" ... semplicemente si sopravvaluta la loro portata ... non vi sono le premesse, ne vi è una situazione quadro che lo permette. Mi basterebbe però pensare che tutte queste buone iniziative fermino l'inesorabile spopolamento che le nostre regioni hanno conosciuto negli anni (e mi riferisco soprattutto all'alta valle) e che generino una modesta, ma virtuosa, inversione di tendenza.
Team Parc Adula
inserito il: 28.2.2014 1:41
Caro Veigia dal Pic, non abbiamo mai detto che non ci saranno divieti o limitazioni nella Zona Centrale (in quella periferica confermiamo quanto sempre affermato, ovvero che non ci saranno divieti ulteriori rispetto a quelli già vigenti). Semplicemente preferiamo guardare al bicchiere mezzo pieno anziché a quello mezzo vuoto.

Un saluto

Team Parc Adula
Veigia dal Pic
inserito il: 28.2.2014 0:00
Il Tem Parc Adula dovrebbe fare una cosa CHE NON HA MAI FATTO... Dire o scrivere (o ammettere!) una buona volta anche che si sono soprattutto dei limiti derivanti dal nuovo parco; nel senso dei divieti, delle proibizioni, delle demolizioni che potranno essere fatte ecc. ecc. Cose che in fondo sono chiaramente ed esplicitamente indicate nell'Ordinanza (da notare che un'ordinanza di una legge non è facilmente modificabile...). Non si deve solo parlare di teoriche ricadute economiche (ipotizzate: quale principale presupposto per l'istituzione del PA, non in linea, si potrebbe dire, con lo spirito della legge sui parchi in vigore, che ha come obiettivo <nel nucleo> quello di "consentire alla natura di sviluppi liberamente").
Marisa
inserito il: 27.2.2014 21:40
Il fatto che ci deve scrivere come Parc Adula e non come tal dei tali e già fastidioso di suo!! Normalmente chi rappresenta un ente o qualcosa osa apporre una firma.
Quello che ho letto sono le leggi, sono proibitive per il contadini,
e non sono modificabili a favore dell'alpigiano in nessun caso.
Ammiro la vostra diplomazia nel dare le non risposte.
Comunque è sempre meglio essere prudenti, e portare i problemi come si vedono, che fingere che è tutto ok.
La posta e molto elevata e i rischi irreversibili.
Team Parc Adula
inserito il: 27.2.2014 15:34
Comprendiamo e rispettiamo i dubbi e le perplessità di chiunque, ma possiamo affermare con assoluta certezza che il Parc Adula non ha intenzione e non diverrà mai il padrone di alcunché.
La vita alpestre è parte integrante del territorio e come tale sarà rispettata; mettere la mani avanti adesso, ancor prima di aver letto il contratto che, se la popolazione lo vorrà, sarà stipulato tra i comuni e l'ente parco è prematuro. Sarebbe come rispondere "no" a una domanda che ancora non è stata posta.

Un caro saluto

Team Parc Adula
carla
inserito il: 27.2.2014 4:11
Ciao Marisa, condivido alcuni tuoi dubbi. Hai dipinto un quadretto che secondo me potrebbe avverarsi, sentendo come vanno le cose: studi, progetti, gruppi di lavoro, rapporti, formulari, esperti e chi più ne ha più ne metta. Ormai si sa oggi è la prassi in tutti i campi! Parole, discorsi e tanta, troppa burocrazia che diventano un ostacolo al lavoro vero e proprio. Finora il nostro bel territorio è stato preservato (con le sue biodiversità) anche e soprattutto grazie al duro ed oculato lavoro dei nostri contadini che hanno tenuto vivi alpi e monti. Lavoro che stanno ancora facendo egregiamente i nostri contadini di montagna, i quali non hanno bisogno, secondo me, di altre scartoffie e altri bla bla. Idealmente il Parco potrebbe essere anche interessante, ma quando sento certe risposte in burocratese (molto simile al lavoro del ragno che tesse la sua tela…), prevalgono lo scetticismo e i dubbi!
Marisa
inserito il: 27.2.2014 2:36
La vostra risposta e una conferma ai miei dubbi, in quanto le leggi parlano chiaro ed esistono e andranno rispettate in quanto tali.
La mia impressione e che avete risposte chiare solo nel dilungarvi per dire che bisogna aspettare che il parco sia cosa fatta.
Per poi applicare leggi e divieti, e divenire assoluti padroni del territorio.
Parlare di bio diversità vuol dire ostacolare e limitate il pascolo,
e questo è un modo assai astuto per avanzare passo passo,
verso il principio della fine per la vita del alpe.
lo scriba montano
inserito il: 26.2.2014 21:47
Ecco dove casca l’asino!!

A tale scopo il parco intende definire dei modelli di comportamento all’interno del suo territorio, tramite l’elaborazione di progetti pilota e alla realizzazione di gruppi di lavoro.

Il parco intende definire.. ma chi é il parco per essere in grado di definire.
Sarebbe giusto dire che è chi lavora nel progetto che intende definire.. cioè deve ottemperare alle regole dettate dall’ordinanza!

... dei modelli di comportamento all’interno del suo territorio...
In sintesi chi vive ed opera in dette zone, deve adeguarsi alle direttive imposte e già inserite nell'ordinanza!

…e alla realizzazione di gruppi di lavoro.
Cioè, ai dettami di chi detta!

il gatto si morde la coda
Stop.
Team Parc Adula
inserito il: 26.2.2014 21:23
Caro Richi, hai ragione, l'informazione deve essere chiara e trasparente, poiché proprio sull'informazione si baserà la votazione del 2015. Per rispondere alla tua domanda: la Charta Parc Adula sarà un documento sostanzioso, su questo non c'è dubbio.

La Charta in sé conterà all'incirca 100 pagine, con alcuni classatori contenenti gli allegati; della stessa ci sarà poi una versione breve di circa 20 pagine. La prima sarà a disposizione di chiunque volesse consultarla presso il municipio del comune di residenza, oltre che sul sito www.parcadula.ch La seconda sarà recapitata presso i domicili di tutti gli abitanti delle 5 regioni interessate. Il nostro Team comunicazione renderà la Charta comprensibile a chiunque. Per noi è fondamentale che il documento sia compreso da tutti, dato che è su di esso che i cittadini saranno chiamati a votare.

Un caro saluto

Team Parc Adula
PARC ADULA
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