Blenio Café
PARC ADULA
Ursula
inserito il: 21.6.2009 21:17
Io concordo a tutti i livelli con quanto ha detto Fiordaliso. Prima di pronunciare dei NO, si deve valutare, negoziare, vedere se esiste una contropartita per uno sviluppo socioeconomico del nostro Comune e Valle. Bisogna far sentire la propria voce, pretendere che tutte le carte vengano messe sul tavolo e che vi sia un ritorno in termini di indotto per i bleniesi. Bisogna analizzare se si tratta o meno di un' opportunità. Insomma prima di pronunciarsi bisogna chinarsi sulla faccenda!

I NO, adesso come adesso, sono dei no che puzzano di personalismi, di interessi individuali che sfiorano il dubbio che non si voglia vedere un futuro migliore per la nostra Valle e che in ogni caso non mostrano nient'altro che un mero desiderio di sfamare se stessi!

Applaudire chi nella folla piange per il proprio orticello o fa del sentimentalismo fine a se stesso non ci procura niente di buono. Gli striscioni, gli slogan populisti non fanno bene a nessuno, meno ancora a noi bleniesi.
marcello
inserito il: 18.6.2009 18:54
Durante la serata informativa del 2 giugno il signor Tamoni, coordinatore del progetto, aveva minimizzato il ruolo di Pro Natura nella progettazione e nella gestione del Parco, associazione ambientalista che ricordo ha promesso 1MIO di franchi per la realizzazione dello stesso.
Ecco qui la composizione del Consiglio di fondazione del Parco engadinese, totale 9 membri:
Confederazione Svizzera: 2 membri
Pro Natura - Lega Svizzera della protezione della natura: 3
Accademia svizzera delle scienze naturali SANW: 2
Canton Grigioni: 1
Comuni del Parco: 1
fiordaliso
inserito il: 18.6.2009 7:37
Innazitutto – se ve ne fosse bisogno – voglio chiarire che per “tolla” intendevo (ed intendo ancora) fare un complimento ed un ringraziamento a Marcello.

Mi rallegro di scoprire che le posizioni esposte sotto mi sono più vicine di quello che avevo inizialmente sottointeso. Anch’io devo ammettere un certo tatticismo nel situare il mio giudizio: dubbi, domande e perplessità restano anche per me.

Ma se posso offrire una giustificazione del perchè ho scelto il campo di coloro che dicono che il Parco “è un’occasione da non perdere” è stata vedere gli striscioni inneggianti ad un “no” secco... ed il dubbio che alcuni (avvalendosi del principio di chi “urla più forte”) cerchino di fermare quello che facciamo su questo sito: confrontarci sulle idee, ... il dubbio che alcuni (senza veramente contribuire temi al dialogo) cerchino di spaventare l’opinione pubblica (ed attirare il titolo dei giornali) prima ancora che il dibattito sia iniziato.

Permettemi il dubbio... ma mi sono chiesto se questi “alcuni” veramente sono interessati al bene della comunità (presente e futura) o se invece rappresentano un opportunismo di parte... che si nasconde dietro la paura dei divieti... che sconfina nella "protesta per protesta"... che opera con il solo intento di non permettere il dialogo ed il confronto nel beneficio di tutti.

Io penso sia nell’interesse di tutti approfondire il tema, ricercare quelle informazioni che ci aiutano a decidere, confrontarci seriamente su vantaggi e svantaggi... “tagliar corto” va esattamente nella direzione opposta.

Per quel che riguarda l’Ordinanza federale comprendo le perplessità esposte sotto (ed in un certo senso le condivido). La ragione però per cui penso che il dibattito su questo tema sia fuorviante è proprio perche credo (per quel poco che ho avuto a che fare con la materia in questione) che l’iter parlamentare per ottenere un cambiamento di un simile atto legislativo sia estremamente tortuoso – non impossibile – ma certamente tortuoso.

Per questo mi sono letto (ed a scanso di equivoci riletto più volte) questo documento - ed invito tutti a leggerlo – e continuo a pensare che ci si possa lavorare sopra. Furbizia, estro e creatività non mancano. Si tratta di valutare come minimizzare l’impatto che una riserva naturale alla porta di casa porterà alla nostra vita e soppesarli ai vantaggi che per contro porterà a noi e soprattutto alle generazioni future.

Ma per fare questo ci serve un progetto... se il progetto non è abbastanza buono bisogna migliorarlo... e se poi il progetto ancora non sarà ancora abbastanza buono... ognuno potrà prendere la sua decisione. Però almeno ci abbiamo provato. Gli striscioni adesso servono solo a chi li scrive.
Richi
inserito il: 17.6.2009 22:13
Ciao Fiordaliso,
grazie per le tue informazioni.

Prima cosa: non sono contrario. Faccio anche io parte dei confusi. Diciamo pure molto confusi. Il mio è un semplice desiderio di cercare di capire... e disporre di informazioni chiare.

In questo senso, più che "tolla", quello di Marcello è coraggio; coraggio nel voler ricercare informazioni che altri magari non hanno ricercato, o che hanno ricercato ma – chissà perché – non hanno detto o non hanno voluto dire a chi sul territorio ci vive e ci opera.

Detto questo, passo all’Ordinanza. La definisci "un documento di tale natura, poche pagine, pochi dettagli". Ma, corta o lunga che sia, si tratta pur sempre di un’Ordinanza.
Non ho mai visto leggi edilizie fatte in base alle case che si intendono costruire, ne leggi o ordinanze fatte in base ai progetti che si vogliono realizzare. Tutt’al più è il contrario. La legge stabilisce il quadro entro il quale si può operare. Questo per dire che secondo me è più che lecito che la gente si interroghi su questa Ordinanza. Non bisogna poi troppo girare in giro all’oliva...

Pure io, intendiamoci, sono a favore di uno sviluppo sostenibile, di uno sviluppo in sinergia con altri progetti della valle. Pure io guardo al futuro. Ma per decidere con cognizione di causa, bisogna pur conoscere gli effettivi margini d’azione e quindi esaminare attentametne i pro e i contro. Anche a lunga scadenza, come giustamente dici tu. E' quindi più che giusto informarsi...
marcello
inserito il: 17.6.2009 18:47
Buongiorno a tutti,
si sta gridando all’Ordinanza a giusta ragione, poiché sarà lei a dettare cosa si potrà e cosa non si potrà fare sul nostro territorio, la gente ha bisogno di sapere quali sono le reali possibilità di una modifica di questa legge, e francamente la risposta del vice direttore dell’UFAM lascia spazi assai ristretti. Comunque al di là della serataccia del 2 giugno ritengo giusto dare ancora un filo di speranza e di fiducia alle nostre istituzioni locali.

Io sono uno di quelli che attualmente rimangono CONFUSI, e stanno cercando di capire la bontà del progetto, cercando di fare chiarezza su elementi che i promotori del progetto hanno fino ad ora minimizzato. Fuorviante è far finta che l’ordinanza non esiste, o peggio ancora illudere la gente sulla facilità di poterla cambiare a nostro piacimento.

Non darei per scontato che tutto quello che non facciamo oggi possa avere ripercussioni solo negative nei confronti di chi ci seguirà.

A titolo informativo, rivolto in particolare ai cacciatori, ma non solo, vi segnalo un articolo del sig. Peter Vonow capo redattore della rivista “Bündner Jäger” pubblicato nell'edizione di giugno / 2009.
fiordaliso
inserito il: 17.6.2009 14:35
Purtroppo non ho avuto molto tempo a disposizione negli ultimi giorni ma sto cercando di acquisire studi sull’impatto economico del Parco nazionale in Engadina (e di altri parchi). Nel frattempo posso segnalare quello che riporta il sito dell’Ufficio federale dell’ambiente.

www.bafu.admin.ch/paerke/03389/03391/index.html?la...
www.bafu.admin.ch/paerke/03389/03399/index.html?la...
www.bafu.admin.ch/paerke/03389/03401/index.html?la...

Presumo per ragioni diverse da quelle di Richi – per evitare fraintesi io sono tra quelli che credono CHE UN PARCO SIA UN OCCASIONE DA NON PERDERE – condivido l’opinione che bisogna vedere i numeri ed i fatti prima di prendere una decisione.

Per questo ringrazio (e saluto con rispetto) Marcello per il tempo che si prende nel raccogliere informazioni (di prima mano... dai segretari della bassa Engadina e dall’Ufficio dell’ambiente... si tratta di opinioni dirette che per essere ottenute richiedono tenacia... ed anche una certa tolla... chapeau).

Penso però sia fuorviante impalarsi sulla questione dell’Ordinanza federale. Un documento di tale natura... di poche pagine e poco dettaglio (invito tutti a leggerla - vedi sotto)... e non di per sé un progetto.

www.admin.ch/ch/i/rs/451_36/index.html

Se vogliamo veramente avere un dibattito su cosa è meglio per la regione, lo sforzo deve essere rivolto ad identificare e realizzare una prospettiva di sviluppo sostenibile (le domande poste da Alfiero sono pertinenti e condivisibili).
... la nostra responsabilità è di attrezzarci con quelle informazioni che permetteranno una scelta obbiettiva e soprattutto rivolta al domani... la nostra responsabilità è quella di lavorare a quelle idee che permetteranno alla regione di svilupparsi in modo concreto... e sostenibile.

Io penso che un parco ci offra questa opportunità – sta a noi tutti prenderci la responsabilità (non solo il comitato organizzativo) di verificare la bontà dell’idea.

Quello che decidiamo di fare oggi (o peggio quello che decidiamo "di non fare oggi") avrà ripercussioni per chi ci seguirà... non riesco veramente a capire come gridare al lupo (o all’Ordinanza) possa portare alcun progresso o vantaggio.
alfiero
inserito il: 17.6.2009 3:46
Buona sera a tutti,

secondo me non deve stupire che il parco engadinese sia molto visitato. L’Engadina ha un grande afflusso di turisti che oltre al resto visitano anche il parco.

Se vogliamo parlare di indotto, di ricadute e di benefici economici del Parc Adula, occorre però chiedersi se la situazione Engadinese sia trapiantabile nella nostra regione e soprattutto se solo inserire un parco nella nostra regione cambia in modo notevole qualcosa. Occorre vedere in che misura aumentando il numero dei parchi aumenta anche il numeri di turisti interessati alla visita di un parco, quale quota di visitatori si aggiudicherà il Parc Adula, quanti visitatori vi accederanno dalla Valle di Blenio, e quale sarà il pacchetto di servizi turistici che la Valle di Blenio può offrire per attirare visitatori del parco.

La mia perplessità deriva dal fatto che incoraggiare le aggregazioni comunali con soldi del Cantone per annullare i debiti comunali e poi voler risolvere i nostri problemi urgenti con un progetto che va seguito, con soldi e rispetto dei vincoli, inseguendo la probabilità che vi sarà forse un beneficio fra non prima di 15 o 30 anni quando i comuni saranno di nuovo indebitati e non più in grado di ringiovanire la competenza comunale per poterne approfittare, i nostri problemi rimarranno sempre i nostri problemi.

Ma forse perché il parco sia visitato in misura tale da coprire i costi di gestione, e portarci benefici economici, occorre che venga associato alla realizzazione degli altri nostri progetti. Per permettere questo occorre togliere la titubanza della nostra aspettativa che pendola un po' troppo fra l’uno e l’altro progetto, lasciando indefinite le modalità e infiniti i tempi di realizzazione, e proporci, (questa è la mia proposta), di fare subito il centro sanitario, le terme, e Campra, senza impedire l’esistenza dello sci alpino, ciò che incamminerebbe il resto dell’iniziativa privata verso un nostro piccolo mondo migliore in cui si possa vivere senza andare oltre Biasca a lavorare, ed in seconda priorità parliamo del parco.

L’attuale buona notizia positiva, a parer mio, è quella riportata dalla cronaca di questo sito e che ci arriva dal Consiglio comunale di Blenio: lavorare insieme, magari anche assumendo qualche rischio.

ciao, Alfiero
Richi
inserito il: 16.6.2009 22:19
...ah ma allora se è così, come dice il vice di Oberle, "a l'è propri mia dolza"...

Grazie Marcello per aver fatto chiarezza, che in fondo è quella che ci vuole e voleva, fin dall'inizio...

Più di tante chiacchiere e studi, forse ora - se davvero anche il Gruppo operativo vuole il Parco e in questo senso vuole "convincere" la popolazione - bisognerebbe vedere concretamente quali sono i punti e gli articoli veramente da modificare e coinvolgere chi di dovere, secondo quanto scritto da Geiger.
In caso contrario, tutto ha davvero il sapore di parole al vento e tanti soldini spesi per nulla... Credo che in Valle, di nuovo, non abbiamo bisogno di altro fumo... :-)
marcello
inserito il: 16.6.2009 16:06
Buongiorno a tutti,
con il consenso dell'autore, rintengo doveroso e utile informare gli utenti di questo forum circa le possibilità di modificare l'Ordinanza federale sui Parchi.

"Egregio Sig.Monighetti,

Esiste la possibilità di ottenere una modifica dell’Ordinanza sui parchi tramite un intervento parlamentare, il cui strumento più forte è la mozione.

Secondo l’articolo 120 della Legge sul Parlamento la mozione incarica il Consiglio federale di deporre un progetto di atto all’Assemblea federale o di prendere delle misure. Visto che per l’OPar si discute di un’ordinanza, testo di competenza del Consiglio federale, si tratterà di prendere delle misure. Queste misure da prendere secondo l’art. 120 della Legge sul Parlamento possono comprendere l’adattamento dell’Ordinanza

Non vediamo altre vie parlamentari per domandare la modifica di un’Ordinanza.
Inoltre come comunicato dalla Cancelleria federale non è possibile che un Cantone inoltri un’iniziativa cantonale allo scopo di cambiare un’Ordinanza, visto che tali iniziative hanno come oggetto solo le Leggi.

Il testo dell’OPar è inoltre stato scritto rispettando le norme internazionali dell'Unione mondiale della protezione della natura (IUCN) per quanto riguarda i parchi nazionali e le loro zone centrali.

Migliori saluti

Willy Geiger
Vicedirettore UFAM "
marcello
inserito il: 10.6.2009 19:20
Buongiorno a tutti,

tramite internet e un paio di telefonate ai segretari comunali di Scuol e Zernez sono riuscito ad ottenere delle informazioni che ritengo valga la pena pubblicare su questo forum.

Il Consiglio Federale e la commissione Nazionale del Parco Engadinese negl’anni 1995-2000 avevano in progetto l’ampliamento del parco nazionale attraverso l’aggiunta di 300kmq di zona periferica con il coinvolgimento di 20 comuni della Bassa Engadina, vedi www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&m...

Quale primo comune in ragione anche della maggior superficie attuale del parco, il 1° dicembre del 2000 fu chiamato ad esprimersi a livello consultivo il comune di Zernez, lo stesso respinse il progetto con 227 contrari e 145 favorevoli. Qui di seguito il verbale della votazione messo a disposizione della cancelleria di Zernez. Data la forte opposizione riscontrata, i promotori abbandonarono l'idea di ampliamento. (verbale [PDF, 1.2MB])

Da segnalare una forte opposizione in particolare da parte dei giovani della regione, le ragioni del loro rifiuto si possono leggere qui www.ernstmaissen.ch/schutzgebiete/schutzgebiete03....

PS: Entrambi i segretari si sono dichiarati molto soddisfatti di avere il parco nazionale sulla porta di casa, 150'000 visitatori non sono poca cosa e lasciano di sicuro un buon indotto. Spero presto di rendere pubblico dei dati concreti a riguardo.
PARC ADULA
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