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Blenio Café
PARC ADULA
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Eva
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inserito il: 6.11.2016 19:15 |
Caro Alfiero, sì, hai raccontato una bugia. Prima scrivi il Parc Adula… “un progetto che vuol decimare gli erbivori e sostituirli con branchi di carnivori”. Poi, smascherato, correggi il tiro scrivendo “il numero di carnivori… deve aumentare per volontà del WWF”. E dopo? Dai la colpa anche a Pro Natura?
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alfiero
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inserito il: 6.11.2016 15:04 |
Cara Eva, Sappiamo che il numero dei carnivori che si nutrono di vittime, per lo più erbivore, deve aumentare per volontà del WWF e grazie al principio della soppravvivenza del più adatto (Mendel se non erro) quindi vogliamo dire che i selvatici erbivori delle nostre montagne sono i più adatti a sopravvivere fra i lupi? ..... Quanto agli erbivori domestici non è una questione di biodiversità, bensì una questione economica: quando difendersi dai lupi e dagli orsi, perché il loro numero è elevato, e ubbidire alle regole nuove costerà troppo in confronto al prezzo dei beni agricoli, gli erbivori domestici chi continuerà ad allevarli e ad alpeggiarli? Del resto la logica, che non sei sola a sottolineare, secondo la quale i grandi predatori come il diritto degli enti ambientali di esistere e ricorrere contro l'attività umana, vale in un parco nazionale come altrove, e sono quindi pane per i denti di Berna e non del parco, la differenza sta, però, nel fatto che mantenere un disequilibrio favorevole ai predatori e vincere un ricorso è molto più facile in un parco nazionale perché in un PN non si può più fare tutto quanto altrove in CH è ritenuto sostenibile. Progetti in stallo, o Dio, il PA è in stallo perché non esistono le giustificazioni per farlo partire, almeno in valle di Blenio, gli altri progetti perché le risorse umane e le condivisioni che andiamo a cercarsi o si investono nel parco o in progetti più promettenti. Bugie ne ho davvero raccontate? demagogico sono davvero stato? Noi tutti vogliamo il parco? ma non è vero! ci sono tanti bleniesi che non lo vogliono. Tante raffinatezze ultraviolette che associate alla mobilitazione enorme, mai vista per un evento bleniese, vogliono forzare le legittime volontà. Stimo che a questo punto, ognuno che intende votare abbia, in cuor suo il suo no o il suo si da deporre nell'urna. Se uscirà il responso che spero sarò un cuor felice che ai gesti di vittoria preferirebbe la ricucitura della spaccatura culturale fra chi spera negli effetti positivi di un parco senza ricettività e svaghi e chi vede altre più giustificabili risorse da sfruttare. se invece il responso sarà quello che non spero lo accetterò tranquillo e sereno, ma anche senza rimorsi perché mi sono dato da fare, nel limite delle mie capacità e del mio possibile, per esprimere e sostenere la mia convinzione che la strada indicata dal parco, in una cosi bella valle da vivere, non sia la migliore alternativa per il bene della valle.
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Vasco
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inserito il: 6.11.2016 10:22 |
Analizzando il bilancio demografico di un paio di comuni inseriti nel parco nazionale svizzero, si nota che Val Mustair, nel 1996 poteva contare ancora 1897 abitanti, nel 2015 ne contava invece 1539. (- 358 in 19 anni) Zernez nel 1996 aveva 1047 scendendo poi a 996 nel1999. Solo l’apertura del tunnel della Vereina permetteva al comune di riprendersi ed arrivare a 1539 abitanti nel 2015. Non facciamoci perciò troppe illusioni sulla capacità del parco di ripopolare il nostro distretto e creare chissà quali posti di lavoro. Una possibilità per mantenere la gente in valle potrebbe essere quella di avere un’ottima e veloce connessione alla rete dati, così da permettere il “lavoro da casa”, sempre più possibile al giorno d’oggi. Per quanto riguarda il turismo, immaginate di essere un turista che voglia visitare la regione, e quindi anche il parco, dove pernottereste ? Magari a Bellinzona, dove l’offerta globale è più completa, o magari nella turistica vallata grigionese della Surselva, dove le infrastrutture turistiche certo non mancano. O immaginate di essere un imprenditore che voglia avviare un’attività industriale, artigianale, ecc. nelle Tre Valli, dove lo fareste ? Riviera o Leventina, difficilmente optereste per la valle di Blenio dove le restrizioni dettate dalla zona periferica di sicuro non agevolerebbero le cose (perché qualche restrizione in più rispetto ad una zona libera dovrà pur esserci. Giusto?). Un parco nazionale, per sua natura, tenderà a far diminuire l’attività umana nella zona nucleo e zone adiacenti. Nella zona periferica tenderà a mantenere le cose così come stanno (nella migliore delle ipotesi). Se così non fosse andrebbe contro il suo scopo di salvaguardare la natura. Non vorrei che il motto del Parc Adula per la val di Blenio possa diventare: “Parc Adula: la miglior garanzia per intralciare i futuri investimenti in valle”
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Scriba
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inserito il: 5.11.2016 14:13 |
Smettiamola di misurare questo importante progetto con i suoi promotori e con le presentazioni. Sono i contenuti e le opportunita' per le Valli ed i Comuni coinvolti che contano. Forza e coraggio bleniesi che non abbiamo niente da perdere !!!
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Gaetan
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inserito il: 5.11.2016 13:28 |
SE LA VOTAZIONE sul Parco non dovesse passare il prossimo 27 novembre, vale a dire prevarrà il NO, sarà anche a causa dell'atteggiamento degli stessi promotori, vale a dire quei signori che hanno presentato le cose alle serate pubbliche. Ecco perché: un po' di trasparenza e chiarezza, di modestia ed umiltà in più, sarebbero state gradite dal pubblico presente... In poche parole, un autogol...?
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tony
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inserito il: 5.11.2016 10:37 |
Mi scuso per l'off-topic, ma questa votazione mi sembra altrettanto importante! Si potrebbe magaro aprire una discussione separate. Le centrali nucleari sono sistemi complessi vanno incontro a rischi strutturali che non possono essere evitati dall'attenzione umana, dall'organizzazione responsabile nella gestione delle attivitào del design dell'impianto. I fatti dimostrano come, circa ogni tot. anni, nel mondo – malgrado tutte le rassicurazione del caso - si produca un incidente di tipo catastrofico (vedi Three Miles Island, Tschernobyl, Fukuchima). Il fatto che in Svizzera abbiamo un parco centrali “vecchiotto” (per non dire parzialmente obsoleto) non aiuta di certo; i chilometri di tuberie in queste centrali arrugginiscono come qualsiasi tubo che, ad esempio, abbiamo in casa nel nostro impianto di riscaldamento. Che ci sia qualcuno che poi voglia imbobinarci con il discorso che senza questa energia abbiamo un problema di approvvigionamento, ignora il fatto che al momento abbiamo – in generale- una sovracapacità produttiva di elettricità in tutta europa. E come la mettiamo con l'indipendenza di energia elettrica targata CH se non abbiamo più le centrali nucleari? Beh, vi pare che l'Uranio si trovi in Val Carassina? Buon voto a tutti!
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Eva
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inserito il: 4.11.2016 20:52 |
Caro Alfiero, cosa intendi esattamente con “un progetto che vuol decimare gli erbivori e sostituirli con branchi di carnivori”? Primo: Da nessuna parte sta scritto che si intende decimare gli erbivori. Nella Charta sono previste misure per la riduzione della superficie di pascolo nella zona centrale e per la riduzione dei carichi degli alpi nella zona centrale. I contadini verranno indennizzati e potranno semplicemente caricare il loro bestiame su alpi al di fuori della zona centrale (nella zona periferica) o al di fuori del perimetro del parco. Piccola precisazione/provocazione: oltre agli animali da reddito, tra gli erbivori figura anche la selvaggina (cervi, caprioli, camosci, stambecchi etc). Non intenderai sul serio affermare che il progetto Parc Adula vuole decimare gli erbivori (= bestiame + selvaggina)? Ti invito quindi a scegliere i termini con maggiore prudenza. Secondo: lupo, lince e orso stanno ripopolando la Svizzera (lupo e lince già di passaggio nella nostra regione), indipendentemente dalla creazione o meno del parco. La gestione dei grandi predatori è regolata a livello federale e non è di competenza di Parc Adula. Qui vuoi far leva su paure irrazionali diffondendo informazioni false e fornendo dati errati. Questo modo di agire io lo chiamo malafede e demagogia. Hai ragione, in valle c’è qualcosa di buono. Ma ci sono anche diversi progetti in stallo che non riescono a decollare. Parc Adula può fungere da detonatore per sbloccare la situazione di impasse e mettere in moto molti meccanismi. Concordo sul fatto che è necessario riflettere sulla estraneità della valle ai processi di innovazione in corso a sud e a nord. Ma bisogna anche rendersi conto (e fare un po’ di mea culpa) che noi bleniesi siamo in parte responsabili di questa estraneità all’innovazione. Siamo reticenti, paurosi e lagnosi. Il progetto Parc Adula è l’esempio lì da vedere: dovremmo essere così lungimiranti, coraggiosi e intraprendenti da cogliere al volo un’opportunità, che offre sviluppo (sostenibile) e progresso (a misura d'uomo) per la nostra regione. Pensiamo al futuro e pensiamo a quei giovani bleniesi che il proprio futuro sono costretti a cercarselo lontano dalla valle di Blenio, perché dove sono cresciuti non ci sono opportunità. Per rispondere alla tua domanda: no non vogliamo continuare ad “adulare” il parco. Bensì sostenerlo con convinzione e cognizione di causa e ammirare i promotori e tutti coloro che in questi lunghi anni hanno lavorato in modo egregio al progetto.
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alfiero
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inserito il: 4.11.2016 11:46 |
Sta di fatto che della valle di Blenio negli ultimi tempi (anni) abbiamo parlato molto, non abbiamo detto tutto ma una piccola riflessione l'abbiamo fatta partire e non è escluso che qualcuno in cuor suo cominci a chiedersi cosa ne facciamo della valle di Blenio se il parco verrà respinto, quindi si comincerà a inventariare quel che c'è di buono in valle e che è peccato non sfruttare nell'interesse delle tre valli e di tutto il cantone ma anche a riflettere sulla estraneità della valle ai processi di innovazione a sud e a nord. Quindi dimostriamo la nostra sicurezza e la nostra determinazione a considerare che di alternative al parco ne abbiamo di più di quante se ne voglia tener conto. Votiamo a favore di un futuro razionalmente innovativo. diciamo no ad un futuro che rifa l'imballaggio a quel che abbiamo perché sia meno fruibile. No ad un progetto che vuol decimare gli erbivori delle nostre montagne e sostituirli con branchi di carnivori, tanto per citare un esempio di argomento schivato e non ponderato bene dai fautori. vogliamo continuare (tanto per rubare l'espressione) ad adulare il parco? ..... Votiamo un simpatico No al parco Adula
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Odis Barbara De Leoni
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inserito il: 4.11.2016 9:16 |
Caro Alfiero, Incredibile! Impossibile! ............... Francamente non capisco. Non mi sembra che nel mio articolo abbia detto che non vedo altre possibilità di crescita per il mio comune al di fuori del Parco. Ho citato una serie di progetti dove non solo noi ma tutta la Valle ci crede. Con o senza Parco andranno avanti comunque, semplicemente ritengo che grazie alla visibilità data da un marchio o "label" abbiano maggior possibilità di riuscita. Non sarà certamente a causa del Parc Adula se "stiamo perdendo la possibilità di aumentare i posti di lavoro ma stiamo perdendo anche i posti esistenti". Un'ottima giornata a tutti, saluti, Odis
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Gina
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inserito il: 3.11.2016 22:04 |
Visto che sono stata tirata in ballo da Rasputin e Gaetan, mi permetto due brevissime risposte: i 5.2 milioni serviranno invece sì per realizzare dei progetti sul territorio. Il Parc Adula, già nella fase di progettazione (e quindi con un budget molto minore), ha permesso di sostenere finanziariamente 67 iniziative volte a promuovere e a valorizzare le regioni, ecco solo alcuni esempi: la ViaLucmagn, progetto di via storica tra Surselva e Val di Blenio - i restauri delle tele nella Chiesa Santa Maria del Castello - la sistemazione sentiero Motterascio - il decespugliamento dell’Alpe di Prou - la tappa ad Olivone della Tour de Suisse 2015 - la progettazione itinerari in racchette Rheinwald. Possiamo anche sputare su quei progetti realizzati, ma io non me la sento di farlo. Poi, per quanto riguarda la chiusura degli uffici di Acquarossa (Pretura) vorrei rendere attento che il relativo messaggio, che era contenuto nel pacchetto di risparmio di 200 milioni, è stato rinviato in commissione. Infatti, credo sia importante collocare degli uffici statali anche da noi, e sarà mia premura da deputata bleniese battermi per ciò. Ma il pacchetto di risparmio cantonale, nel quale, tra l’altro, era anche contenuto una diminuzione del contributo per la localizzazione geografica (bocciata dal Parlamento, per fortuna) è solo stato il primo, al quale seguirà senza ombra di dubbio un secondo e forse un terzo. La coperta si stringe, e sarà sempre più difficile in un contesto di ristrettezze finanziarie trovare delle maggioranze per i vari sussidi e contributi. Non dimenticare che noi siamo in pochi. Anche per questo penso sarebbe giusto ora salire sul treno del Parc Adula, almeno per vedere come butta per i primi dieci anni.
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PARC ADULA
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