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Blenio Café
PARC ADULA
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Lars
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inserito il: 25.11.2016 23:20 |
Mi hanno comunicato che uno dei comuni determinante come Vals é nettamente per il NO 276 e SI 63, e sorpresa Nüfenen pure NO. Può essere pertinente farsi piano piano una domanda sulle strategie e responsabilità prese? A seguire e viva il vincitore finale.
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Luca
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inserito il: 25.11.2016 20:36 |
Da ticinonline: I vantaggi che potrà portare il marchio di Parco Nazionale in ambito turistico e commerciale sono evidenti. Gli effetti positivi di una maggiore visibilità e affluenza di turisti andrà a beneficio della Valle di Blenio e di tutta la regione dell’Alto Ticino. L’esperienza maturata con i Castelli di Bellinzona lo dimostra: da quando possono fregiarsi del marchio Unesco si è riscontrata una continua crescita in termini di visitatori. Nel contesto turistico nazionale e internazionale è importante potersi distinguere e posizionare in modo chiaro sul mercato. Un marchio, soprattutto se di livello nazionale come quello dei Parchi Svizzeri, ha il potere di rafforzare l’identità senza doverla descrivere. Al turista ignaro delle caratteristiche della Valle di Blenio sarà sufficiente identificare il marchio per capire il genere di offerta e la valenza della stessa. Grazie al marchio Parc Adula sarà possibile far conoscere i pregi naturalistici della Valle di Blenio e le realtà ad essi correlate che oggi esistono già ma languono o faticano a emergere. I contributi finanziari, ma anche l’aiuto in termini di competenze e contatti che Parc Adula potrà portare, gioveranno agli imprenditori locali per realizzare i propri progetti con maggiore efficacia. L’appartenenza a un Parco Nazionale renderà inoltre più attrattiva la Valle di Blenio per chi sta cercando un luogo dove creare una nuova iniziativa nel settore turistico. Anche la presenza in valle dell’OTR sarà rafforzata dalla realizzazione del parco. Il concetto di gestione prevede infatti la stipulazione di mandati di prestazione con le organizzazioni turistiche esistenti per espletare la funzione di front-office e di accoglienza ai visitatori. L’esperienza del centro visitatori del Parco Nazionale Svizzero a Zernez dimostra la bontà della sinergia tra ufficio del turismo e parco. Si ha la possibilità di dare visibilità alle offerte turistiche, culturali e sportive della regione ai visitatori che giungono per ottenere informazioni sul parco. In questo modo anche le iniziative non direttamente correlate a Parc Adula potranno beneficiare di una maggiore risonanza. Nelle discussioni e prese di posizione sul progetto Parc Adula il tema del turismo è emerso di continuo ed è stato ampiamente dibattuto. I contrari al parco hanno sollevato critiche rivolte all’attuale legge cantonale sul turismo, arrivando persino a dichiarare che la soluzione a tutti i problemi consisterebbe nel dotarsi di un’agenzia turistica locale indipendente. A prescindere dalla pertinenza dell’argomento nel dibattito del Parc Adula, in un’ottica di crescita è impensabile guardare alla promozione turistica ancora come a un’attività puramente locale. Grazie alle sinergie con l’intera regione dell’Alto Ticino è invece possibile confezionare pacchetti turistici più completi e competitivi sul mercato che mettono in rete il Parc Adula con le opportunità offerte dalla nuova trasversale alpina e con le altre attrazioni e strutture turistiche presenti. Tra pochi giorni la popolazione residente della Valle di Blenio si appresta a prendere una decisione storica per lo sviluppo turistico. Ci auguriamo che le opportunità di questo progetto prevarranno sui timori e che la Valle di Blenio potrà beneficiare di una spinta verso un futuro nuovo e promettente. Avv. Flavia Marone, Presidente CdA Organizzazione Turistica Regionale Bellinzonese e Alto Ticino
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Lars
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inserito il: 25.11.2016 20:29 |
Luca non fare doppioni è gia in Cronaca. Saluti
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mirtillo
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inserito il: 25.11.2016 20:22 |
Sicuro che cade tutto in Valgrande? La Stampa, Beatrice Archesso. «Spero che il 2016 ridisegni i confini del parco: l’allargamento è un’opportunità». E’ solo una delle premesse con cui Massimo Bocci s’è insediato, negli uffici di Vogogna, alla presidenza del parco nazionale della Valgrande. Bocci, già consigliere comunale a Verbania, inizia un mandato di cinque anni. «Sono innamorato delle zone in cui sono nato e cresciuto - ha esordito -, e inizio l’incarico con umiltà, entusiasmo e determinazione. È un bel momento per occuparsi del Parco nazionale della Valgrande: è cambiata la sensibilità delle persone riguardo al territorio e ci sono i presupposti per sfruttare appieno le caratteristiche dell’area protetta». Quelle che l’hanno resa un «Geoparco», innanzitutto. Geoparco, sintetizzando, è uno status riconosciuto a livello mondiale alle realtà virtuose che prevedono uno sviluppo socio-economico sostenibile e mettono in atto scelte volte alla salvaguardia del patrimonio geologico e culturale. È un marchio Unesco, che di per sé è garanzia d’eccellenza. «Il Parco della Valgrande è uno dei 110 al mondo e dieci italiani ad avere questo riconoscimento» ha precisato il direttore Tullio Bagnati. Economia sostenibile L’economia sostenibile è pilastro dei Geoparchi e del programma del neo presidente: «Il settore agricolo va rivalutato, magari con esperimenti-pilota che riportino l’agricoltura in Valgrande. Sarebbe una rinascita anche culturale perché a occuparsene non sarebbero figli di contadini, ma nuove generazioni. I prodotti tipici, tra cui la rassegna “Sentieri del gusto” che li valorizza, devono arrivare a creare un micro circuito economico». La sede dell’ente diventa «il luogo in cui si progetta lo sviluppo del territorio», e un modo per farlo è allargarsi e a nuovi Comuni: su tutti Verbania, che da tempo ne ha fatto richiesta. «Un ingresso che va sostenuto e che collegherà lago e montagna - dice Bocci -. Il rapporto coi Comuni è strategico perché sono il “collante” del territorio e il mezzo per diffondere il più possibile la filosofia del parco nazionale, che non è un marchio soggetto a limitazioni e aggravi bensì una grande risorsa». Il 2016 si prospetta un anno intenso. Sono già stati stanziati 150 mila euro per migliorare i percorsi e si completerà il «Sentiero per tutti» destinato ai disabili con partenza da Cappella Porta a Caprezzo. L’altro grande intervento riguarderà la messa in sicurezza di due strade: quella per Genestredo (Vogogna) e quella che collega Rovegro a Cicogna. Il ministero dell’Ambiente ha stanziato in via eccezionale («in genere non interviene sulle infrastrutture», è stato precisato) 437 mila euro cui si aggiungono i 100.000 della Regione e contributi comunali che portano la cifra a quota seicentomila.
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Luca
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inserito il: 25.11.2016 20:09 |
Da ticinonline: I vantaggi che potrà portare il marchio di Parco Nazionale in ambito turistico e commerciale sono evidenti. Gli effetti positivi di una maggiore visibilità e affluenza di turisti andrà a beneficio della Valle di Blenio e di tutta la regione dell’Alto Ticino. L’esperienza maturata con i Castelli di Bellinzona lo dimostra: da quando possono fregiarsi del marchio Unesco si è riscontrata una continua crescita in termini di visitatori. Nel contesto turistico nazionale e internazionale è importante potersi distinguere e posizionare in modo chiaro sul mercato. Un marchio, soprattutto se di livello nazionale come quello dei Parchi Svizzeri, ha il potere di rafforzare l’identità senza doverla descrivere. Al turista ignaro delle caratteristiche della Valle di Blenio sarà sufficiente identificare il marchio per capire il genere di offerta e la valenza della stessa. Grazie al marchio Parc Adula sarà possibile far conoscere i pregi naturalistici della Valle di Blenio e le realtà ad essi correlate che oggi esistono già ma languono o faticano a emergere. I contributi finanziari, ma anche l’aiuto in termini di competenze e contatti che Parc Adula potrà portare, gioveranno agli imprenditori locali per realizzare i propri progetti con maggiore efficacia. L’appartenenza a un Parco Nazionale renderà inoltre più attrattiva la Valle di Blenio per chi sta cercando un luogo dove creare una nuova iniziativa nel settore turistico. Anche la presenza in valle dell’OTR sarà rafforzata dalla realizzazione del parco. Il concetto di gestione prevede infatti la stipulazione di mandati di prestazione con le organizzazioni turistiche esistenti per espletare la funzione di front-office e di accoglienza ai visitatori. L’esperienza del centro visitatori del Parco Nazionale Svizzero a Zernez dimostra la bontà della sinergia tra ufficio del turismo e parco. Si ha la possibilità di dare visibilità alle offerte turistiche, culturali e sportive della regione ai visitatori che giungono per ottenere informazioni sul parco. In questo modo anche le iniziative non direttamente correlate a Parc Adula potranno beneficiare di una maggiore risonanza. Nelle discussioni e prese di posizione sul progetto Parc Adula il tema del turismo è emerso di continuo ed è stato ampiamente dibattuto. I contrari al parco hanno sollevato critiche rivolte all’attuale legge cantonale sul turismo, arrivando persino a dichiarare che la soluzione a tutti i problemi consisterebbe nel dotarsi di un’agenzia turistica locale indipendente. A prescindere dalla pertinenza dell’argomento nel dibattito del Parc Adula, in un’ottica di crescita è impensabile guardare alla promozione turistica ancora come a un’attività puramente locale. Grazie alle sinergie con l’intera regione dell’Alto Ticino è invece possibile confezionare pacchetti turistici più completi e competitivi sul mercato che mettono in rete il Parc Adula con le opportunità offerte dalla nuova trasversale alpina e con le altre attrazioni e strutture turistiche presenti. Tra pochi giorni la popolazione residente della Valle di Blenio si appresta a prendere una decisione storica per lo sviluppo turistico. Ci auguriamo che le opportunità di questo progetto prevarranno sui timori e che la Valle di Blenio potrà beneficiare di una spinta verso un futuro nuovo e promettente. Avv. Flavia Marone, Presidente CdA Organizzazione Turistica Regionale Bellinzonese e Alto Ticino
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Lars
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inserito il: 25.11.2016 19:54 |
Seguo con interesse da tempo la questione Parc Adula. In prossimità dell’importante votazione, quello che mi auguro è che il cittadino si sia preso il tempo necessario per ascoltare, pensare, valutare e riflettere. Il tutto senza pressioni, e in modo libero. Ricordatevi che dire che possiamo tornare indietro è veramente da ingenui, quando sei coinvolto con altri avrai sempre delle conseguenze (solo zona Centrale, il popolo che fa da cuscinetto dovrà passare al torchio) Spero in una democrazia vera, anche se siamo quasi al termine di una campagna molto intensa, capillare e “martellante”, quasi da disturbo. Dalle svariate opinioni apparse su Blenio Café, sembra comunque che la più modesta e spontanea strategia delle "lenzuola" abbia avuto il suo successo: poche parole bastano, pochi soffi bastano per sconvolgere il… fumo grigionese. Dicendo fumo, mi riferisco all'attualità che ci arriva dalla Val Müstair e dalla Biosfera, e allora penso che le parole che abbiamo sentito dalla sua rappresentante alla serata di Olivone non corrispondevano alla realtà. Il sindaco, del resto, ha parlato chiaro (audio). Insomma, tanto fumo come la nebbia di oggi in alta valle, veramente tanta. Speriamo nel vento. A mio avviso, non è possibile che tutti credano solo nelle promesse; bisogna credere in quello che si ha e adoperarsi per migliorarlo. Questa votazione è di grandissima importanza per la valle, il futuro è nelle nostre mani e possiamo contribuire ad indirizzarlo; non dobbiamo attendere che ci arrivi dall’alto. Vi auguro una scelta che sia ancora nella vostra visione e non oltre il visibile. Paolo-T ha una visione giusta, non entriamo nel tema interessi altrimenti potremmo arrossire tutti quanti.
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il gracchio alpino
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inserito il: 25.11.2016 18:57 |
ultimo intervento prima dei risultati. Giusto non lasciar perdere le occasioni ma! Ma vediamo cosa succede dalle altre parti! Parco Engadina; affossato due volte il progetto di ampliamento, ed hanno 100 anni di esperienza, ed incassano affitti! Biosfera val Monastero; un mezzo disastro, per non dire disastro intero! E non sono novità, cose dette da tempo, solo che nessuno ci credeva, ora stanno venendo a galla. Ma poi si vuole sostenere ancora che non è vero! Gli unici parchi che portano qualcosa e che non hanno grandi restrizioni e grandi aree da prestare per l'ecologia pure senza possibilità di sviluppo sono i parchi regionali. Ma da noi quando si era accennata questa ipotesi; apriti cielo!! Andiamo a dare un’occhiata all'estero: parco Val Grande, cade tutto; Gran Paradiso, non meglio, Stelvio, porta pochissimo, che porta qualcosa in zona è tutta un'altra categoria di turismo. Basta solo andare sul posto ed interessarsi. Si vuole far credere il sole per la luna, ma va bene così. Come detto da tanti; legge é legge, ordinanza é ordinanza, contenuto dei vari trattati internazionali sono li da leggere ed interpretare, promesse dei politici federali sono li da vedere. Senza nascondere che, sotto sotto, anche nei documenti di PA si dicono più o meno le stesse cose, solo che poi si smentisce quanto sta scritto. Ma anche qui va benissimo, anzi ancor di più. Il detto nostrano, l’è la chèrta ca pèrla qui non vale. Qui è: l’è la chèrta che fa cito! o meglio; l'è la chèrta ca sbèglia! Le somme le si tireranno tra 10 e tra 20 anni. ultima cosa; e dove stanno gli interessi personali? forse dalle due parti ma in che misura?
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paolo t
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inserito il: 25.11.2016 18:00 |
ciao luca, starei giusto un po' attento a riprendere la solita e stratrita "lienda" degli interessi privati e settoriali sempre addossati solo e unicamente ai contrari. Io sto ancora nel mezzo... e dal mezzo vedo interessi "privati e settoriali" da ambo le parti. Da che mondo è mondo è così. Parliamo del parco.
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luca
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inserito il: 25.11.2016 17:37 |
Questa sera sapremo; anche oltr'alpe purtroppo alcuni sembrano cedere alla tentazione di difendere interessi privati e settoriali agitando fantasmi. Una volta ancora non ci si dice cosa avremmo da perdere. Sicuramente l'opportunità di tentare qualcosa di nuovo... E con i tempi che corrono scusate se è poco.
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Titubante
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inserito il: 25.11.2016 16:12 |
Buonasera , vero ma a pochi km da Soazza cioè a Nufenen da quello che ho potuto leggere tira un aria ben diversa !!!!
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PARC ADULA
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