Blenio Café
PARC ADULA
Moderatrici
inserito il: 30.3.2009 20:02
Cari utenti interessati al Parc Adula,

sulla stampa di oggi, pagine di Locarno, trovate i resoconti di un'interessante e dibattuta serata pubblica svoltasi sabato a Cevio alla presenza, tra gli altri, del Consigliere di Stato Marco Borradori e anche di Bruno Oberle, direttore dell'Ufficio federale dell'ambiente (meglio noto come BUVAL).

Erano contrapposti i due progetti di Parco:
quello nazionale (così come allo studio attuale) e l'alternativa di Parco regionale.

Ci sono degli spunti interessanti anche per la nostra Valle.

laRegioneTicino: p.11
CdT: p.17
GdP: p. 7

Buona lettura
Le Moderatrici
marcello
inserito il: 1.3.2009 12:50
I cacciatori hanno corretto il tiro....
marcello
inserito il: 26.2.2009 16:06
C'è da rimanere di stucco leggendo certe notizie! Come se la caccia fosse l'unico problema e pensiero in merito alla costituzione di un parco nazionale!

Un progetto di questa dimensione richiede una valutazione globale, dove tutti gli aspetti devono essere esaminati nel loro insieme, non si conoscono i contenuti e non si conoscono ancora le somme di divieti che ci saranno imposti, occorre quindi estrema prudenza nell’esprimere giudizi e consensi.

Questo modo di agire da parte dei promotori richiama una tattica ben precisa, affrontare singolarmente i vari settori coinvolti significa trovarsi di fronte delle forze ridotte, e questo a tutto loro vantaggio.

Personalmente sono dell'avviso sia giunto il momento di mettere sul tavolo delle trattative delle giuste rivendicazioni soprattutto a livello finanziario, le promesse delle ricadute economiche basate su calcoli teorici non possono e non devono bastare, occorre qualche cosa di concreto e garantito a favore di tutta la popolazione che in un modo o nell'altro dovrà subirsi il parco e convivere con i limiti che saranno imposti.

I promotori dovrebbero almeno dar prova nel volere integrare nel progetto la realtà locale attraverso nuove idee e nuovi stimoli, ciò che attualmente non è purtroppo il caso.
Moderatrici
inserito il: 25.2.2009 17:40
Cari utenti,
su questa particolare tematica, che diventerà nei prossimi mesi sempre più d'attualità, vi segnaliamo un articolo apparso oggi sul "Giornale del Popolo" a p.11 dal titolo: "Ai cacciatori bleniesi, Parc Adula non dispiace".

Visto che in grandi linee riprende il contenuto di quanto già pubblicato nella nostra "Cronaca", abbiamo deciso di non riportarlo in questo sito, ma solo di citarlo nel BC.

Vi segnaliamo invece l'importante Comunicato stampa giunto oggi via mail, nel quale vengono date utili informazioni soprattutto riguardanti la tempistica del progetto.

www.vallediblenio.ch/vdbi_cronaca.php

Buona lettura e buona giornata a tutti.
Le Moderatrici
alfiero
inserito il: 25.2.2009 3:37
Salve,

entro spesso in questo sito e provengo da una famiglia di contadini, per cui noto con interesse la presenza del segretario agricolo cantonale. Nel merito dei parchi non oso entrare essendo abbastanza a digiuno di conoscenze; è, secondo me importante che gli interventi sul territorio voluti da istanze cantonali o federali condividano le ambizioni e gli obbiettivi regionali. L'agricoltura, stretta parente della foresticoltura, della caccia e pesca, grazie alla sua facoltà di propagarsi in altri settori (esempio agriturismo) è importante se non determinante per la vitalità e la vivibilità della regione di Blenio ed è facilmente se non automaticamente coniugabile con gli altri settori di attività, inoltre vanta il merito storico di essere stata l'attore determinante che consegna alle nostre generazioni la bellezza del territorio e tante peculiarità culturali, non da ultimo edilizie, (rustici ad esempio) che ancora oggi nutrono le nostre vocazioni.
L'agricoltura anche qui si è modernizzata tanto da non poter più essere nettamente catalogata nel settore primario e da dover essere considerata l'ossatura dell'integrazione, fra di loro, in un unico progetto turistico locale, di tutte le risorse sfruttabili. Purtroppo un piano globale, regionale, che abbia la dovuta autorevolezza, di cui l'agricoltura deve esserne parte importante, se non addirittura promotrice, non esiste. Molto difficile in questa situazione valutare l'opportunità di un parco, perché, secondo me, solo creare il parco non è integrare il parco o solo agricoltura non è agricoltura, oppure solo protezione dell'ambiente non è protezione dell'ambiente, l'integrazione non deve essere la grande assente se puntiamo sul valore aggiunto.

Buona sera, alfiero
Moderatrici
inserito il: 23.2.2009 22:04
Saluti a tutti,

la cronaca cantonale ci offre ancora lo spunto per... dare uno spunto di discussione in questa tematica del nostro forum.

Il "Corriere del Ticino" di oggi, lunedì 23 febbraio a pagina 18 (Locarno) riporta un servizio dal titolo: "Parco, i rustici non si toccano" (red) che può essere interessante anche per la Valle di Blenio.

Altre informazioni sul Parco del Locarnese si possono trovare sul sito www.parconazionale.ch

Buona lettura.
Le Moderatrici
Gina
inserito il: 21.2.2009 4:08
Ho letto con interesse il contributo di Cleto sui parchi naturali. Sono anch’io una sostenitrice di quest’idea - e ammetto che lo sono “di pancia”, non conoscendo ancora precisamente il progetto per la nostra regione. Ma ho dei bellissimi ricordi d’infanzia legati al parco nazionale engadinese, a escursioni, a incontri con la natura e con gli animali.

Sono convinta che la creazione di un parco naturale sarebbe una bella opportunità per sviluppare un turismo di qualità.

Non sono d’accordo però sulle affermazioni per quanto riguarda le associazioni ambientaliste che “continuano a lanciare allarmismi e divieti. È chiaro, queste organizzazioni per avere tanti sostenitori devono profilarsi…” come dice Cleto - non la vedo così!
A mio avviso le associazioni ambientaliste fanno il loro lavoro: denunciano abusi e soprusi dove ci sono. Ma allo stesso tempo promuovono anche il contatto diretto con la natura, e qui penso a svariatissimi esempi: escursionismo in inverno e in estate, lavorare sugli alpeggi, osservare la natura, pulire sentieri o fiumi, costruire ponti e molto altro. E tutto ciò sulla base del volontariato, e coinvolgendo numerose persone, soprattutto bambini e ragazzi. Come non riconoscere questo impegno?

Ma è pur vero che c’è questa diffidenza tra le persone che vivono nelle regioni periferiche e le associazioni ambientaliste. Come c’è una diffidenza verso le persone che provengono da città, e pensano di conoscere la soluzione ad ogni problema delle zone discoste. E chiaro, l’arroganza non paga mai. Ma d’altronde chiudersi del tutto non porta neanche da nessuna parte. Tutelare l’ambiente e la natura è di fondamentale importanza, per noi che viviamo nella periferia e per tutti quanti che viviamo su questo pianeta.

Il paesaggio incontaminato e la natura così possono diventare la nostra carta vincente da giocare: la base su cui costruire un futuro con delle ricadute economiche che danno da vivere ai nostri figli.

Ma soprattutto: osservare un ambiente non rovinato è bellissimo, per chi viene da fuori, ma anche per noi!
Cleto Ferrari
inserito il: 20.2.2009 16:21
IL VALORE AGGIUNTO DEI PARCHI!
Il discorso parchi è affascinante. Per chi da anni si confronta con le dinamiche, territoriali, pianificatorie, istituzionali, turistiche e più in generale con le esigenze della società, nella creazione dei parchi trova risposte importanti.
Il parco è uno strumento che permette di operare su scala regionale, coinvolgendo molti attori e concentrando gli sforzi su pochi, chiari e validi obiettivi.
Considerato che i parchi si realizzano in regioni di regola rurali, esistono le premesse per costruire consenso presso la popolazione che è confrontata con delle problematiche comuni.
L’aspetto più difficile da sormontare è quello della protezione della natura a cui fa capo la legislazione dei parchi. Il problema scaturisce a mio avviso dal crescente manco di fiducia tra le popolazioni rurali e le organizzazioni ambientaliste e non tanto dal fatto di tutelare la natura o meno.
Chi vive nelle regioni rurali ha ancora un rapporto sano con la natura e non vede la stessa come minacciata in quanto ogni giorno deve gestirla. “Lavorare” la natura per ricavare un reddito, nutrimento, è stato tramandato da generazioni per non dire da millenni. Chi cura la natura, il territorio, ogni giorno è confrontato con l’esuberanza della stessa.
Le organizzazioni ambientaliste continuano a lanciare allarmismi e divieti. È chiaro, queste organizzazioni per avere tanti sostenitori devono profilarsi, fare pubblicità, soprattutto nei centri densamente popolati. Oggi la pubblicità è a suon d’emozioni. In un certo senso queste organizzazioni creano indirettamente uno scontro tra città e campagna. Tant’è che il cittadino spesso identifica coloro che operano sul territorio anche nelle zone più discoste quasi quale nemico della natura e non riconosce più le loro legittime esigenze operative.
È un peccato in quanto abbiamo sempre meno gente che sa ancora lavorare con la natura e trarre degli alimenti. D’altra parte queste organizzazioni promuovono principi importanti, ma finiscono per perdersi nelle priorità da perseguire; Sviluppano la centralità della natura relegando in secondo piano quella dell’uomo e soprattutto non sono più in grado di darci fiducia!
Sono un convinto sostenitore dei parchi. Osservando da tempo la natura e gli abitanti delle regioni rurali, individuo delle differenti priorità nell’impostazione di questo discorso rispetto alla politica cantonale. In Ticino è prioritaria la realizzazione di parchi regionali rispetto a quelli nazionali. Con i parchi regionali la centralità è data all’uomo, all’artigianato, al paesaggio che ha saputo creare e tramandare in un modello di estrema efficienza dell’uso delle risorse naturali. I parchi nazionali mettono al centro la natura.
Con il parco regionale possiamo costruire fiducia tra sapere tramandato, lavoro dell’uomo e la natura, tra città e campagna.
Cleto Ferrari: Segretario agricolo
mara
inserito il: 26.1.2009 3:47
Saluti a tutti,
per correttezza, vi segnalo la risposta all'intervista critica di Michele Gilardi (già sindaco di Muralto, vedi intervento qua sotto) apparsa sul "Corriere del Ticino" il 9 gennaio scorso. La risposa congiunta è pubblicata sul CdT di sabato 24 gennaio, p.18, ed è scritta dai tre presidenti del Consiglio del Parco nazionale del Locarnese: Beppe Savary-Borioli, Alfredo Martini e Ivo Wuthier.

In un passaggio finale, in merito alle procedure future e alla tempistica, si precisa:

" (...) Dopo il nulla osta di Berna, previsto per l'autunno prossimo, il progetto potrà entrare nella fase di pianificazione di dettaglio, alla quale parteciperanno la popolazione, le associazioni, gli enti e gli imprenditori attivi sul territorio. Questa fase sarà accompagnata da un'intensa attività di informazione, in modo da garantire che la popolazione locale, al momento del voto, tra circa 4 anni, possa esprimersi in perfetta cognizione di causa".

Mi è sembrato interessante citare questo passaggio, poiché il Parc Adula seguirà - a un anno di distanza - le medesime procedure.

Chi volesse copia della risposta congiunta, può scrivere a bleniocafe@vallediblenio.ch

Buona serata
Moderatrici
inserito il: 20.1.2009 5:33
Saluti a tutti gli utenti,
riteniamo che l'articolo apparso oggi su "Corriere del Ticino" a p.15, pagina di Locarno, possa essere un valido spunto di discussione anche per il progetto Parc Adula.

Si tratta di un'intervista di Oliver Broggini a Michele Gilardi di Muralto, che sostiene esserci un'alternativa migliore al Parco nazionale.
L'intervista è davvero troppo lunga per proporla integralmente su BC.

Non ci resta che augurarvi buona lettura...
Se desiderate ricevere l'intervista, potete scrivere all'indirizzo bleniocafe@vallediblenio.ch e ve la inoltreremo via mail.

Le Moderatrici
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