Blenio Café
PARC ADULA
Fiordaliso
inserito il: 1.10.2013 20:44
Mi riallaccio anch'io al post sotto sulla questione europea (e spero che questa volta nessuno me ne voglia a male ... si può interloquire sul "merito").

Negli articoli proposti ve ne è un po' per tutti i gusti, il PDF è li da scaricare e lascio al lettore farsene un'opinione. Gli articoli sulla questione europa sono due. Un'intervista all'ex consigliere cantonale Uri Anton Niderberger e un fondo di Erika Vögeli.

Mi soffermo sul primo. Niderberger parte con un titolo forte: "Parchi naturali - un progetto copiato dall'UE ... un progetto Eurek". Peccato che poi nell'articolo non si spiega cosa esattamente viene copiato ne cosa è Eurek". Tra i tanti concetti espressi da Niderberger ve ne è uno però che illustra meglio di tutti il tono generale dell'articolo. Estraggo solo due frasi per beneficio di brevità ma invito i curiosi a leggersi il testo integrale. Testuali parole:

"Continuando le mie ricerche mi è sorto il dubbio che da Bruxelles si vorrebbe fare della Svizzera un Museo della natura ... Le Alpi si vogliono usare solo come zona di svago e per far ciò la popolazione di montagna è di troppo".

Francamente - un'idea così tanto strampalata (permettetemi l'aggettivo) quanto infondata era un pezzo che non la sentivo.

Prima che qualcuno provi ad attaccarmi addosso un'etichetta impropria, chiarisco che personalmente mi trovo in accordo con la linea "bilaterale" (in opposizione all' integrazione EU) adottata dalla Confederazione, ma vi è un limite al "populismo" ed "estremismo" di alcuni degli argomenti scelti. Non esiste nessun piano europeo per trasformare l'intera Svizzera in un "Museo della natura".

Proclamata la mia adesione al "campo pro-bilaterale" mi permetto di sottolineare che questo non significa il totale isolamento dalla comunità internazionale. Mi permetto anche di pensare che se c'è un tema sul quale sarebbe auspicabile un'allineamento con i paesi a noi vicini è proprio quello delle poliche ambientali ... come tutti ben sappiamo "l'Ambiente" non conosce confini - certamente non quelli così cari a noi umani.

Ognuno può (per fortuna) scrivere quello che vuole - il Signor Niderberger incluso; ma i fatti rimangono fatti: la Charta viene scritta qui non a Brussels, l'Associazione Parc Adula è costituita dai 20 Comuni e le 5 Regioni che la compongono (e per quanto ne sappia questi non vengono eletti a Brussels), i 2 cantoni che sostengono il progetto sono anche un'espressione della Democrazia svizzera, così come lo sono le Camere federali che hanno votato la legge sull'ambiente, e il Consiglio federale che ha prodotto l'Ordinanza sui parchi ... e non leggo nessuno contestare questi "fatti".


... Purtroppo devo condividere la nota di Scriba montano sui posti di lavoro che man mano van sparendo ... non conosco i dettagli di cosà avverrà di preciso con i ruoli menzionati ... ma il disingaggio della società in genere con la realtà economico-produttive delle regioni di montagna è un processo tristemente noto.
lo scriba montano
inserito il: 1.10.2013 18:07
Leggendo i vari articoli di Discorso Libero del marzo 2011, al primo impatto potrebbe sembrare che alcuni interventi siano estremi e/o poco credibili o almeno di parte. Purtroppo non è così.
Anzi; negli articoli si citano quasi esclusivamente i parchi naturali e regionali. Le regolamentazioni applicabili al concetto di parco nazionale sono ancora molto ma molto più severe. Quindi, purtroppo le imposizioni/conseguenze possono anche essere ritenute più dure.
Che si tratta di una questione di promessa all’UE, lo si sa dall’inizio. Ciò grazie a chi ha fatto le promesse (compresa la promessa che Brussels ha imperativamente voluto di tenere aperto il passo del San Gottardo nell’inverno in cui era successo l’incidente in galleria - 12 novembre 2001- solo per citare l’esempio; compresa la promessa di pagarsi noi tutta l’opera della NTA ed in più pagare i lavori in Italia per poter far proseguire i treni, malgrado che l’Italia a fine anni 80 aveva deciso che puntavano sulla linea Sempione). Anche se questa è tutt’altra storia, sotto sotto le cose hanno un piccolo nesso.
Parchi naturali delle altre nazioni membri UE; a differenza di noi che paghiamo tutto noi (spiegato negli articoli sopra citati) hanno ricevuto sovvenzioni dalla comunità.

Per rispondere a Maru sul “probabile” futuro.
Direttore BT; secondo la nuova pianificazione legata alla nuova LTur, è un posto cancellato. A meno che gli enti locali (comuni ecc..) mantengono una funzione più o meno simile a loro spese.

Ufficio forestale; il Cantone ha da tempo pianificato il trasferimento a Biasca cancellando l’attuale circondario.
Guardia caccia e pesca; si occuperanno in prevalenza degli stessi attuali compiti con però una sovrapposizione di competenze nelle zone nucleo e parzialmente nelle zone tampone.
Compiti dell’URse; poche competenze su quanto riguarda l’area del parco, salvo elargire sussidi ed aiuti a chi sarà in diritto di riceverli secondo le nuove direttive che hanno sostituito le direttive LIM
Gran parte delle competenze saranno assunte dai vertici del PA.

Mi fermo
maru
inserito il: 30.9.2013 19:38
Mi piace che il PA sia un tema molto dibattuto di questo forum....

Ora io vorrei portare la discussione su un altro punto, quello economico.

I promotori del PA continuano a sostenere che con l'arrivo del PA ci saranno nuove figure professionali sul nostro territorio. Allora io mi chiedo:

1) quali saranno i compiti dell direttore di Blenio Turismo una volta che ci sarà il PA? avrà ancora senso? e gli addetti ai sentieri?

2) quali compiti avrà l'ufficio forestale con sede ad Acquarossa (con i relativi dipendenti) una volta che ci sarà il PA? avrà ancora senso?

3) quali saranno i compiti dei guardiacaccia e pesca una volta che ci sarà il PA? avranno ancora senso?

4) quali saranno i compiti dell'Ufficio regionale di sviluppo economico Bellinzona e Tre Valli una volta che ci sarà il PA?

Ed ecco il mio dubbio: Ma quali saranno queste NUOVE figure professionali finanziate dal PA? sono sicurissimi quelli del PA che queste nuove figure non andranno a scapito di quelle citate in precedenza?

Sono d'accordo che la Confederazione, il Cantone, i Comuni, ecc finanzino il progetto e che portino soldi in Valle, ma attenzione! I discorsi che si sentono ormai da alcuni anni al momento della stesura dei preventivi sono TAGLI TAGLI TAGLI. Pensate che questi enti potranno finanziare (in modi diversi) professionisti (molti dei quali laureati) per svolgere dei lavori in doppio??? solo con un nome diverso?

Non sarebbe meglio lasciare questi soldi allo Stato per fare in modo che li utilizzi li dove sono necessari? SCUOLA, OSPEDALI, ecc???

Magari rendendo più attrattiva la professione di docente delle Scuole Medie di Acquarossa, così possiamo evitare di avere un continuo ricambio (e frontalieri...), oppure la professione di docente di scuola elementare nelle nostri 3 sedi vallerane aumentando il loro misero stipendio?? e questi sono solo un paio di esempi "nostrani"...

Cosa ne pensate voi che fate parte delle categorie professionali sopra citate?

buona giornata a tutti
marcello
inserito il: 30.9.2013 17:35
Dando seguito a quanto promesso inerente ai legami europei sulla questione parco, vi segnalo un numero speciale sul tema parchi, pubblicato da
"Discorso Libero" il 1 marzo 2011
lo scriba montano
inserito il: 30.9.2013 16:55
Non vorrei essere parte delle questioni personali e nemmeno mi interessano.
A me che sta a cuore sapere, sono quali vantaggi porta il progetto PA in rapporto ai quanto si dovrà sacrificare.
Le persone del management hanno davvero il senso pratico e le conoscenze del territorio e delle necessità di chi ci vive veramente Dentro (detto in maiuscolo)?
La legge e l’ordinanza capestro, dicono esattamente cosa si deve fare e cosa non si può fare. Siamo sicuri che le richieste di deregolamentazione siano ben formulate e siano ben accettate ed in modo sicuro e perenne dagli enti federali?
Tutti gli altri partecipanti (commissioni, gruppi di lavoro eccetera) sono davvero convinti su quanto sopra?
A me sembra di no.
Come qualcuno dice (confermo), la creazione di nuovi spazi da preservare al naturale, cioè lasciare al completo abbandono della natura, senza niente toccare per le zone nucleo e con serie limitazioni di sviluppo e modifiche per le zone tampone, è esattamente una promessa che le autorità federali hanno fatto all’UE in scambio di altre promesse. Così che la confederazione foraggia i progetti più per obbligo che per convinzione. (salvo qualche ufficio...)
Tutti gli altri progetti lanciati in Svizzera (era 6) sono stati immediatamente affossati e si conoscono le ragioni (come ho già detto, in qualcuno ci avevo messo bene il naso). Come detto Zernez ha bocciato la proposta di estensione ed anche qui si conosce il motivo!
Quindi, chi sono i più accorti? Chi decide di gestire da solo in suo territorio oppure chi il suo territorio lo sacrifica per una causa, imposizione e gestione voluta da di fuori, con nessuna garanzia di riscontro?

Come più volte detto (e me l''aveva confermato un fautore- che non è l'ultimo arrivato - di un parco all'estero) non abbiamo ne gli spazi ne la giusta morfologia per lasciare parte di territorio abbandonato, come non possiamo addossarci imposizioni ulteriori. (forse non ce ne sono abbastanza di imposizioni??)
Vasco
inserito il: 30.9.2013 16:26
Per prendere posizione definitiva sul Parc Adula è chiaro che bisognerà attendere la Charta del Parco e capire cosà sarà ancora concesso e cosa non lo sarà più.
Se però andiamo a curiosare nel sito del Parco Nazionale Svizzero già costituito: www.nationalpark.ch/go/it/visita/escursioni-e-gite...

Notiamo che sulla pagina d’accoglienza campeggiano subito 7 bei divieti! Se poi andiamo a leggere l’Ordinanza sul Parco Nazionale ci si può rendere personalmente conto delle restrizioni in atto in quel territorio.
Ognuno avrà poi le sue sensibilità ed interessi e potrà convivere o meno con le future restrizioni, personalmente però il solo fatto di non poter più salire su una cima è già limitante, e questo è solo un esempio.
Aspettiamo perciò la Charta e cerchiamo in seguito di essere molto attenti e critici, valutando tutti gli aspetti, prima di accettare lo costituzione del Parc Adula.
fiordaliso
inserito il: 29.9.2013 15:21
Marcello, non ti preoccupare: nessun turbamento, ci vuole ben altro ... il mio è solo piacere dialettico.
Attendo con impazienza la continuazione della tua esposizione sulla "questione europea". Non mi sembra di aver ridicolizzato il tuo post: anzi comincio proprio scrivendo "Apprezzo - anche se condivido nel merito - le parole di Marcello".
Semplicemente espongo le mie ragioni del perchè dissento profondamente dal tuo pensiero.
Per quanto riguarda l'uso dello pseudonimo vedo con dispiacere che insisti. Mi rimetto alle moderatrici: se l'uso di uno pseudonimo è permesso su questo blog (in genere si fa proprio perchè permette alla discussione di svilupparsi fuori dai personalismi) intendo usarlo e confido in loro e nella loro etica professionale per far si che la mia identità sia protetta e non sottoposta a mobbing e intimidazioni ogni qual volta che scrivo ... Se invece non è più permessa e la mia identità non è più garantita, a tutti quelli che come il sottoscritto usano uno pseudonimo potranno agire di conseguenza.
marcello
inserito il: 29.9.2013 15:17
Fiordaliso, i miei post ti turbano il sonno? Touché?
Quante volte hai letto il tuo nome nel mio penultimo post? Sei tu che mi citi più volte, asserendo cose che non ho mai detto, tentando di ridicolizzare la questione europea, tornerò sul tema…
Io parte dell’associazione occulta contro il PA? Nessuna offesa! Perché semplicemente non è vero.
Non penso che questi battibecchi personali interessino molto i lettori di Blenio Café, quindi cerchiamo di rimanere oggettivi, e possibilmente seri.
Tu parte del management? Forse?
L’anonimato? Una questione di etica!
Mary
inserito il: 29.9.2013 14:18
Una riposta, un si o un no! In base alle informazioni ricevute vien da pensare su quali basi dire "si", finora si percepisce il desiderio di investire milioni per impossessarsi del territorio che è in parte già gestito egregiamente da patriziati e enti competenti. Mi chiedo la necessità, il bisogno di un tale spreco di soldi per un campagna pubblicitaria, un'opera di convincimento costosa, con il rischio che il popolo la bocci, visto che il regolamento sa da aspettare ancora per anni.
Le risposte studiate a tavolino danno l'impressione di uno studio psicologicamente forte. E evasivo in quanto tale .
La mia umile impressione e diffidare, siamo soggetti a continue regole e divieti, per vivere il nostro territorio finora in auto! Poi probabilmente anche a piedi.
Buona domenica
Fiordaliso
inserito il: 29.9.2013 7:27
Marcello, il fatto che io risponda "puntualmente" per esprimere ciò che penso è un diritto che nessuno mi può togliere ... e puoi stare certo che il tuo tentativo di intimidirmi può solo fallire: continuerò a scrivere con rafforzata risoluzione. Il fatto che tu (senza avere nessun elemento per poterlo asserire) delegittimi quanto io scrivo ascrivendomi al "management" del progetto è totalmente fuori luogo ... è un po' come se io scrivessi che tu non sei credibile in quel che esprimi perchè infatti sei l'occulto presidente della sedicente associazione "Contro il Parc Adula". Per favore - se ci riesci - attieniti al merito di quanto viene scritto senza sempre doverla buttare in "cagnara" sulla persona.
Per quel che riguarda la mia interpretazione del tuo precedente post mi posso solo rallegrare di leggere che non sei contrario al parco ... anche se permettimi di esprimere un mio personalissimo parere: leggendo quanto scrivi uno si può facilmente trarre in inganno.
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